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PAP 6 1/2

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Anastasia123
view post Posted on 23/10/2015, 07:44     +1   -1




PAP 6 ½

Capitolo 1: 9 mesi

Premessa
Emozionata come una ragazzina, pubblico il primo capitolo di questa fan fiction, la mia prima fan fiction in assoluto, che vuole essere il proseguimento della sesta serie. Nasce dall’esigenza che ho sentito forte di reagire non solo al finale che ha deluso molti ma anche allo stravolgimento dei caratteri dei personaggi. Ho visto che molte fan hanno reagito con la scrittura di tante nuove fan fiction che, onestamente, non ho ancora letto di proposito, per portare avanti la scrittura della mia (ma che leggerò con sommo piacere prossimamente!).
Tornando alla sesta serie, le ultime tre puntate sono state molto diverse rispetto alle prime cinque, i personaggi, com’è stato detto, si sono rivelati diversi da come li conoscevamo (i buoni non saranno più così buoni… Veronica si riferiva proprio a Camilla?), bipolari, contradditori, spiazzanti, e alcuni passaggi, a mio avviso fondamentali, non sono stati chiariti.
Parto quindi da questi personaggi come li abbiamo lasciati, con tutte le loro contraddizioni in essere. Per quanto possibile vorrei mantenere un tocco di leggerezza nella narrazione, nonostante la storia apparirà sicuramente più densa di dialoghi, introspettiva e, a volte, drammatica, rispetto a ciò che si è visto in tv.
La storia inizia ad un mese dal parto di Livietta e Carmen. Non essendoci stato un preciso riferimento temporale nella sesta serie (o se c’è stato era piuttosto confuso, vedi maturità in autunno/inverno :blink: ) il capitolo si colloca nel mese di giugno, avendo ipotizzato i parti in maggio.
“Nove mesi” perché solitamente ci si accorge di uno stato di gravidanza in sesta settimana, quindi al secondo mese. Da qui ho conteggiato questi nove mesi dove tutte le vite dei protagonisti sono state stravolte, nel bene e nel male.
Questo primo capitolo sarà diviso in tre parti e sarà piuttosto introspettivo. Ho in mente anche un giallo che, spero, comparirà presto.
Devo dire che mi sono sentita spronata a scrivere anche perché ho ironicamente pensato: “se gli autori sono riusciti a capovolgere così tutto verso la fine e se i casi di puntata non mi sono sembrati così complicati – anzi – a volte piuttosto banali e scontati, perché non provare anch’io a cimentarmi nella stesura di una storia tutta mia, dato che amo e seguo questa fiction da tanto tempo?”
Bene, dopo il preambolo che è quasi più lungo del capitolo ( :P ) vi lascio alla storia.
Se avete voglia di lasciare un commento al termine della lettura ne sarei onorata!
Commenti, critiche, consigli e – anche – incoraggiamenti, sono tutti ben accetti!
Buona lettura! :)


9 mesi – Camilla

“Ahhh, che mal di testa” – Camilla si svegliò sentendo improvvisamente piangere la nipotina. Guardò la sveglia sul comodino: “Le sei in punto… tanto vale alzarsi” – pensò. La sveglia sarebbe comunque suonata alle sette come di consueto, e, anche se un’altra ora di riposo le avrebbe fatto sicuramente bene, sapeva che non sarebbe riuscita a dormire. E non solo per il pianto ad intermittenza di Camilla jr o Camillina com’era stata affettuosamente soprannominata. Ricordi e sensazioni strane e contradditorie la stavano tormentando. E più cercava di non pensarci e di buttarsi tutto alle spalle, più questi si riaffacciavano improvvisi e spiazzanti.

Potti si affacciò sull’uscio della sua camera e, vedendola seduta, le corse incontro saltando sul letto per andare a farsi coccolare. “Potti, amore della mamma! Ti sei svegliato anche tu, vero? La nostra nipotina reclama la sua pappa come un orologio svizzero!” E in effetti Camilla jr. sembrava impostata per mangiare ogni tre ore, per ora regolarmente anche di notte.
“Tutta questa puntualità di sicuro non l’ha presa dalla nonna!” osservò Camilla accarezzando vigorosamente Potti che, tutto contento, si era rifugiato tra le sue braccia.

Era passato un mese dal parto di Livietta e sì – pensò – anche da quello di Carmen.
Camilla e Lorenzo erano entrati nelle vite di tutti loro, indistintamente. Che cosa strana e meravigliosa la vita! Camilla ancora non si raccapezzava di come tutto era avvenuto così in fretta. Livietta, la sua bambina, o meglio, quella splendida ragazza che si era appena affacciata alla vita con una vacanza studio a Londra, d’un colpo era diventata moglie e mamma.
Avevano fatto bene lei e George a sposarsi così giovani? George sarebbe stato l’uomo giusto per lei, capace di condividere gioie e sofferenze di una vita a due? Erano gli stessi interrogativi che anche Renzo le aveva posto, ai quali nessuno avrebbe potuto dare una risposta se non il tempo. E guardando alla sua vita e a quella di Renzo, non riusciva ad essere del tutto ottimista. Aveva toccato con mano quante difficoltà poteva incontrare anche il più solido e radicato dei matrimoni, e la loro situazione attuale ne era purtroppo la triste conferma.
“Se non ci hanno preso due vecchie volpi del matrimonio come noi..” aveva detto ironicamente a Renzo, ma il risvolto era comunque amaro.
Anche ora, anche a distanza di mesi, nonostante avesse passato il periodo più duro, non riusciva a non guardare il piccolo Lorenzo senza provare una fitta nel petto. Una fitta che nascondeva bene, perché quel piccolino alla fin fine gli faceva una gran tenerezza, perchè, vedendolo quasi ogni giorno, non avrebbe potuto fare a meno di affezionarcisi, quasi quanto alla sua Camillina. Sì perché Camilla era la sua nipotina, ma con Lorenzo non aveva nessun legame. E allora ecco la fitta che riappariva, intensa e improvvisa, tanto più che il piccolino assomigliava tanto al papà, come la stessa Livietta. Era il rimpianto, il rimpianto di non essere stata lei a dare un altro figlio, per di più maschio, a Renzo, a quello che era ancora suo marito a tutti gli effetti.
La separazione, infatti, non era ancora stata formalizzata. Sembrava assurdo, prima Renzo che si presenta in ritardo a causa di un malore di Carmen, e poi lei che se ne dimentica e arriva troppo tardi all’appuntamento col giudice. Fatalità o destino? Ora non voleva pensarci. Lei, in fin dei conti, alle coincidenze non aveva mai creduto molto.
“Le sei e venti… Andiamo Potti!”

Si alzò di scatto e andò in cucina a preparare la colazione. Mentre versava i croccantini nella ciotola di Potti, Livietta entrò con la piccola Camilla in braccio che scrutava beatamente tutto ciò che la circondava.
“Bhè, la signorina ha già finito di mangiare?” esclamò sorpresa Camilla. “Sì mamma, lo sai che è una bimba vorace!” rispose Livietta con un sorriso “Direi che questo l’ha proprio preso dalla nonna!” aggiunse poi trattenendo a stento una risata a cui fece eco quella della madre.
Camilla jr cresceva bene e in fretta - pensò Camilla - Livietta l’allattava e l’accudiva con una tal naturalezza che l’aveva veramente sorpresa.
Nonostante le notti intervallate dai risvegli della piccola, Livietta, a poche settimane dal parto, appariva già in ottima forma e sembrava anche aver accettato bene l’andirivieni di George da Londra, cosa che “vivacizzava” – per così dire – ancor di più i loro ritmi.
Per ora vivevano da Camilla. Sarebbe stato impensabile provvedere per una casa tutta per loro, non solo per l’incertezza del lavoro e dei loro piani futuri, se trasferirsi a Londra o rimanere a Torino, ma anche perché Livietta aveva bisogno d’aiuto e di sostegno.

Camilla preparò la colazione per entrambe, poi andò a prepararsi. Doveva andare a scuola quella mattina. Aveva gli scrutini della sua quarta, e sarebbe stata una mattinata dura e difficile. Di tutti i suoi allievi, una sola rischiava di essere bocciata. E non poteva permettersi di perderla. Ambra non aveva raggiunto la sufficienza nella maggior parte delle materie ma, secondo Camilla, ciò che aveva vissuto in quell’anno, valeva più dei voti in pagella.
Era cresciuta e maturata, aveva ricucito il rapporto con sua madre e le aveva dimostrato, nell’ultimo periodo del quadrimestre, di aver davvero voglia di impegnarsi nello studio, per se stessa, per la sua famiglia, per il suo futuro. Ma non sarebbe stato per nulla facile con Pellegrini e gli altri professori che erano decisi a respingerla.

Andò in bagno a prepararsi e si guardò allo specchio. “Che occhiaie… Potti qui ci vorrebbe un mese in una beauty farm per rimettermi in sesto”. E a quel pensiero si ricordò di quel pomeriggio al bar con Gaetano che le aveva proposto di trascorrere con lui un week-end alle terme. Che poi non era una proposta, lui aveva prenotato e basta senza chiederle nulla e lei si era sentita improvvisamente soffocare, tanto da averlo piantato in asso. Com’era possibile che Gaetano non avesse capito ciò di cui lei aveva bisogno? La conosceva così bene, dopo dieci anni! Dieci anni… si bloccò… dieci anni di… in cui erano stati… cosa? Stavolta proprio lei, la prof. Camilla Baudino, colei che aveva sempre la parola giusta per tutti, studenti o implicati in omicidio che fossero, non aveva la parola giusta per definire il loro rapporto. E, quando quest’idea appariva più definita nella sua testa ancora tanto confusa, si sentiva così spaventata da ricacciarla subito indietro e da reagire con distacco.
Non voleva pensare che si trattasse di amore, quello completo e totalizzante, quello che aveva in parte vissuto con Renzo e che l’aveva fatta stare così male, che l’aveva fatta piangere così tanto, che le aveva provocato attacchi di panico e che ancora le faceva male. E sapeva che con Gaetano sarebbe stato ancora più forte e... nuovo... ed era questo, forse, a frenarla.
Forse era stato solo un intermezzo, dolce, appassionato, spaventosamente bello... Basta non voleva pensarci.

Si vestì in fretta, un paio di pantaloni larghi e freschi, una maxi t-shirt e uscì di casa.


9 mesi – Gaetano

“Sono le ore 6”, la voce meccanica della sveglia lo destò di colpo. E per fortuna. Era madido di sudore, sconvolto perché ancora una volta aveva sognato, l’aveva sognata.
Lui e Camilla in ospedale, nella sala d’aspetto di ostetricia. Lui seduto vicino a lei, ad aspettare la notizia del parto di Livietta, e, improvvisamente, nel suo voltarsi lei non c’è più… ma poi eccola, è dalla parte opposta della stanza, Gaetano si alza e le va incontro, ma non è più lei, c’è Renzo in quell’angolo… Renzo… poi la risata inconfondibile della sua Camilla, si gira ed eccola là più bella che mai… ma non è da sola… sta ridendo con qualcuno… c’è qualcuno che la tiene per la vita… è… Michele Carpi?! Ma poi lei sparisce di nuovo.. ma lui continua a sentire la sua risata… Camilla… Camilla dove sei… “Camilla! Camilla!” e poi finalmente la sveglia a riportarlo alla realtà.

Quest’incubo ormai lo tormentava da un mese, da quel giorno in ospedale. Non aveva mai creduto alle coincidenze, forse infatti era un segno del destino che Livietta e Carmen avessero partorito proprio lo stesso giorno, riempiendo di gioia tutte le loro vite, nonostante le contraddizioni e la famiglia per così dire “allargata”. Quello che non riusciva a spiegarsi era come avesse fatto Camilla a lasciarlo in quel modo qualche minuto prima. Davanti a una macchinetta del caffè, con Renzo a fianco di lui pure, con la stessa nonchalanche con la quale avrebbe potuto comunicare una notizia qualsiasi.
E tutto perché apparentemente lui e Renzo l’avevano assillata con la loro gelosia e le loro pressioni, secondo lei. D’ora in avanti avrebbe voluto fare la donna e la nonna single e indipendente aveva detto… ma allora quei quattro mesi cosa avevano significato per lei? Quei quattro mesi cos’erano stati loro due? “Non siamo una coppia ma non è detto che potremmo diventarlo…” gli aveva detto dopo quella notte a casa sua. “No Camilla, ti sbagli” - pensò Gaetano – “quello che abbiamo vissuto, anche se per poco, troppo poco, è stato il rapporto più intenso e sconvolgente che mai avevo provato…, la conferma che sei la donna della mia vita... per te non siamo stati una coppia? Siamo sempre stati molto più che una coppia…”.
Ma poi cosa gli aveva fatto dire quella frase, in quella stanza d’ospedale; ad un’infermiera un po’ impicciona si era definito un “amico adottato”… “Gaetano, Gaetano ma cosa ti è saltato in mente di dire?” aggiunse spazientito ad alta voce.

Si alzò di scatto e andò a prepararsi per la sua corsa quotidiana. Dedicava un’ora al mattino presto al jogging e ai pesi, attività che lo aiutavano a scaricare la tensione fisica e che gli svuotavano la mente e lo preparavano ad affrontare le lunghe giornate in commissariato.


9 mesi – Renzo

“Pro-pronto Carmen, sei tu? Cosa c’è? Ma che ore sono?” Renzo si era svegliato di soprassalto al suono del telefono. Cercandolo sul comodino aveva pure fatto cadere la boccetta di fiori di Bach, ormai sua compagna nelle lunghe notti nel tentativo di dormire un numero appena sufficiente di ore che gli consentissero di affrontare decentemente la giornata.
“Renzo, sono le 6 e Lorenzo dorme da più di tre ore! Non mi sembra normale, cosa faccio? Lo sveglio? Dovrebbe aver già mangiato a quest’ora!”. “Carmen, è assolutamente normale, si è svegliato quattro volte stanotte per mangiare, s-sarà pieno come un bisonte ora… lascialo tranquillo vedrai che fra poco si sveglierà.. ma tu poi, perché non ne approfitti per dormire un po’? Sei stata sveglia – anzi – siamo stati svegli gran parte della notte… riposati ne hai bisogno”. “Dici davvero? Sei sicuro? No perché ho letto…” “Carmen ascoltami. Ora ti fai un bagno rilassante e vedrai che poi Lorenzo si sveglierà e tu sarai pronta per affrontare la giornata. Dai passo fra un po’ e ti porto i cornetti caldi, quelli al cioccolato, va bene?” “Renzo… sì grazie, ti aspetto. Ciao”.
Renzo mise giù il telefono e sospirò pesantemente.
Le prime settimane per Carmen non erano state per niente semplici. Aveva fatto fatica a riprendersi dal parto, le analisi avevano riscontrato una forte anemia e questo, unito alle coliche di Lorenzo che erano arrivate praticamente subito, la stavano sfibrando. Probabilmente era anche insorta un po’ di depressione post partum, pensò Renzo, perché l’aveva trovata più di qualche volte in lacrime, con Lorenzo che piangeva e lei così spaventata e confusa. E allora le aveva offerto il suo aiuto. “Carmen, a qualsiasi ora chiamami se hai bisogno. Io sono il padre di Lorenzo e voglio esserci, voglio aiutarti anche se non stiamo assieme e non abitiamo assieme. In fondo non è un gran sacrificio salire le scale e venire da te”. Questo le aveva fatto promettere due settimane prima e da allora le sue notti erano state più che movimentate, tra chiamate notturne, passeggiate a casa di Carmen con Lorenzo in braccio per calmarlo e farlo addormentare e tentativi successivi per lui di strappare alla notte qualche ora di sonno. Perché poi la giornata non poteva dirsi più tranquilla.
Ormai Renzo aveva ripreso a lavorare a casa, non andava nemmeno più in studio, nonostante il poco spazio a disposizione, preferiva rimanere lì, nel monolocale che non appariva nemmeno più così tanto rosa tanto era tappezzato di progetti e mappe.

Non c’era solo il piccolo Lorenzo; voleva offrire anche lui il suo aiuto a Livietta, voleva esserci per la sua nipotina e non voleva lasciare tutto il peso a Camilla. Alla sua Camilla. Alla moglie che aveva tradito e ferito ancora una volta, e che stavolta non l’aveva perdonato. Avrebbe dato chissà cosa per potersela riprendere, per riconquistarla e non lasciarsela fuggire mai più e ce l’avrebbe potuta fare se… se il commissario non si fosse messo in mezzo. “E prima Gaetano – pensò ad alta voce, rivolgendosi al bisnonno Vincenzo - che poi posso anche capire, dopo tanti anni a girarle attorno, insistente e fastidioso come una mosca, che lei abbia pure ceduto – ma che dopo vent’anni potesse essere ancora attratta da quel Michele Carpi, un fantasma del passato, riapparso dal nulla, questo proprio mi fa andare il sangue al cervello, altro che cazzotto! U-un.. un… vabbè. E poi lei c-così… trasformata, così bella, attraente, sicura di sé, che ora vuol fare la single. Mah!”
Si alzò con una fitta alla schiena, indossò gli occhiali e andò a prepararsi il caffè.

Edited by Anastasia123 - 23/10/2015, 09:30
 
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ariel96
view post Posted on 23/10/2015, 12:36     +1   -1




Bellissimo questo primo capitolo! Non vedo l'ora di leggere il seguito 😍
 
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Anastasia123
view post Posted on 23/10/2015, 12:41     +1   -1




Grazie mille Ariel! Ti confesso che scrivere mi sta prendendo molto... sono tornata al mio primo amore!
Grazie ancora per aver lasciato un commento!
 
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DB_K
view post Posted on 23/10/2015, 15:28     +1   -1




Ciao, ottimo capitolo! Scrivi molto bene e in modo fluido. :D Brava! Complimenti! Aspetto già il prossimo! ;)
 
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Anastasia123
view post Posted on 23/10/2015, 16:37     +1   -1




Ciao DB-K! Mi fa piacere sapere che il capitolo ti sia piaciuto! Sto raccogliendo le idee per il secondo... vi terrò aggiornate! Grazie!
 
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Soul of Paper
view post Posted on 23/10/2015, 21:15     +1   -1




Ciao Anastasia!

Che dire... quando hai detto che avresti scritto qualcosa di tuo sono stata davvero felice perché, vedendo come scrivi i commenti, ero sicura che scrivessi benissimo e così è.

Brava, non vedo l'ora di leggere il seguito :)!
 
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Anastasia123
view post Posted on 23/10/2015, 22:56     +1   -1




Grazie mille Soul! Devo confessarti che è anche essendomi appassionata così tanto alla tua Ribaltando che mi è venuto il desiderio di scrivere anch'io qualcosa! E hai ragione quando dici che durante la scrittura l'ispirazione ti porta dove non avresti mai previsto!
 
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Soul of Paper
view post Posted on 23/10/2015, 23:02     +1   -1




Grazie, ne sono onorata :). Cercherò di sbrigarmi con il prossimo capitolo xD.

E sì, l'ispirazione va dove vuole... i personaggi fanno di testa loro, sembra folle ma è così :)
 
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Anastasia123
view post Posted on 10/11/2015, 08:25     +1   -1




Capitolo 2: Intermezzo

Note d’inizio capitolo: chiedo scusa per il ritardo con cui pubblico questo secondo capitolo. In realtà era già pronto da un pezzo, ma devo dire che fra i vari impegni lavorativi e non, e soprattutto la lettura di altre fanfiction, mi hanno tenuta lontana dalla mia storia.
Mi colpisce veramente tanto vedere quante storie sono state pubblicate e continuano ad essere pubblicate e aggiornate quotidianamente, segno sicuramente dell’affezione del pubblico a questa serie ma, a mio avviso, segno anche del livello di insoddisfazione che ha lasciato in molte persone e che le motiva a darsi un personale proseguimento.
Approfitto anche per dire che non ho ancora recensito nulla nonostante la mia volontà di farlo; ad essere sincera ne sto seguendo forse un po’ troppe tanto da confondermi a volte... bhè buon motivo per rileggerle!
Non mi dilungo oltre. E’ un capitolo piuttosto breve ma spero di pubblicare presto il terzo che ho già cominciato a scrivere e che entrerà nel vivo con un giallo.
Sto cercando di mantenere i tempi e i ritmi di una puntata della prof., non so se ci riuscirò comunque questo è il mio intento.
Ringrazio fin d’ora chi lo leggerà e chi avrà il desiderio di lasciare un commento alla fine.


Camilla uscì dall’Istituto Nelson Mandela all’una e mezza. Accaldata, stanca, con la testa che ancora le doleva, ma soddisfatta per avercela fatta. Era stata dura, aveva dovuto addirittura alzare la voce in un paio di momenti ma alla fine era riuscita a convincere i suoi colleghi. Ambra era salva, perlomeno avrebbe dovuto recuperare tre materie durante l’estate ma le era stata risparmiata la bocciatura. E Camilla sapeva che la sua alunna si sarebbe data da fare durante l’estate, gliel’aveva promesso.
Stava andando verso la macchina quando il cellulare cominciò a squillare. “Pronto… Francesca, che sorpresa!.. Sì, lo so, hai perfettamente ragione, avevo promesso che ci saremmo sentite… ma questi mesi sono stati… impegnativi.. sono successi parecchie cose… ma sarebbe troppo lungo parlartene ora per telefono. Cosa dici? Stasera a cena? … Una pizza? Mi piacerebbe ma non so, è da stamattina che ho mal di tes.. hai già prenotato? E va bene dai.. tanto con te è inutile.. alle otto, alla Capannina”.
Ricacciò in borsa il telefono e sorrise. Era impossibile dire di no a Francesca, la sua amica cardiologa che aveva rivisto alcuni mesi prima, subito dopo la confessione di Renzo ma prima dei fatti che le avrebbero stravolto ancora di più la vita, dalla gravidanza e matrimonio di Livietta, al suo rapporto con Gaetano.
Non si erano più sentite dopo la conclusione del caso che le aveva viste coinvolte, quando in quel periodo Francesca si era trasferita per un periodo da Camilla e le due amiche si erano supportate a vicenda, come ai vecchi tempi, anzi, forse di più data la serietà di un tradimento da un lato e di un’implicazione in omicidio dall’altro.
Ed era stata proprio Francesca ad aprirle gli occhi su Gaetano: “Mica male il tuo amico commissario. Sbrigati perché se non te lo prendi tu, ci pensa qualcun’altra”. Queste parole le risuonarono nella mente… questa volta con una lieve fitta nel petto… perché alla fin fine le aveva dato ascolto, fino ad un certo punto, ma ora, ora avrebbe potuto davvero succedere che qualcun’altra.. no meglio non pensare. Salì velocemente in macchina e si avviò verso casa.

“Dottò posso entrare?”. “Vieni Torre, entra!”. Gaetano era in piedi rivolto verso la finestra.
“Con il vostro permesso, vi avrei portato un piccolo spuntino: caponata napoletana fatta da me medesimo e dolce bonet torinese doc, quello che alla Lucianona riesce meglio!”
Gaetano si voltò e sorrise all’amico. “Grazie Torre, appoggia pure là, effettivamente un po’ di fame mi è venuta. Ora vai pure e se ci sono novità sul caso Petrich avvisami”. “Sicuro dottò! Ma voi mi raccomando… mangiate! Se posso permettermi in queste ultime settimane vi ho visto con l’aria triste e vi siete pure un poco dimagrito..” “Passerà Torre, sono solo un po’ stanco”. Torre uscì con un’aria poco convinta perché sapeva benissimo che non si trattava solo di stanchezza.
“Lucianona mia, quanto mi fa male vedere il dottore così… lui dice che è solo stanco ma la verità è che la prof. non doveva trattarlo così, non doveva lasciarlo…”.

“Livietta, Livietta, aspettami!”. “Papà!” Livietta si girò e vide il padre che spingeva la carrozzina correndo goffamente verso di lei”. Si mise a ridere e si fermò ad aspettarlo. Stava portando Camilla jr. a fare una passeggiata: erano le cinque del pomeriggio e l’aria era più fresca. “Vieni con me papà?” “S-sì certo amore. Carmen aveva bisogno di riposarsi un po’ e io per oggi ho finito di lavorare. Avevo bisogno anch’io di una boccata d’aria”.
Padre e figlia si avviarono verso il parco di quartiere. Era strano passeggiare padre e figlia con ciascuno il proprio bambino in carrozzina, pensò Livietta, ma se c’era un senso in tutto quello che era accaduto in quei mesi era che ora si ritrovava a sentirsi più che mai legata a suo padre, nonostante il “grande casino” che aveva combinato. E non riusciva a esser gelosa del piccolo Lorenzo, al contrario, sognava quando lui e la sua Camilla avrebbero giocato assieme come fratelli, pur essendo zio e nipote.
“Ma a Carmen… non farebbe bene uscire un po’? Non la incontro mai al parco.. non sta troppo in casa?” chiese Livietta improvvisamente “Sì Livietta, hai ragione. E’ che Carmen sta attraversando un periodo… difficile, lo sai, non è semplice con un bambino piccolo.. e poi lei non ha nessuno.. cioè ci sono io, ci siamo noi ma non siamo la sua famiglia… anzi, Livietta, a questo proposito vorrei chiederti una cosa… ma non so se faccio bene e soprattutto non so se la mamma potrebbe esser d’accordo…”. Livietta rispose con uno sguardo interrogativo. “Stavo pensando se non ti dispiacerebbe passare del tempo con Carmen, che ne so, prova a chiederle di uscire con te e i bambini… d’altronde avete condiviso il momento del parto… forse a lei farà piacere parlare un po’, uscire..” “Ma sì papà è un’ottima idea! E poi sai che con Carmen mi sono sempre trovata bene!” “Si amore, m-ma ho paura però che la mamma non possa essere contenta di questa cosa”. “Ma no papà, la mamma non ha nulla contro Carmen e meno che meno contro Lorenzo. E’con te papà che ancora le cose proprio non vanno…” aggiunse con tono malinconico. “Lo so tesoro, lo so”, sospirò Renzo.

“Ciao Camilla!”. Camilla si voltò e vide Gaetano entrare in cortile. “Gaetano.. ciao”. Le si avvicinò. “Senti…” proseguì Gaetano “volevo chiederti, se ti andava di venire a bere un aperitivo da me… non ci siamo più visti in queste settimane se non di sfuggita… avevo voglia di fare due chiacchiere, così… da amici..” “Gaetano.. sì mi piacerebbe ma stasera non posso, ho un altro appuntamento…” “Ah” rispose Gaetano rabbuiandosi in volto. “Con Francesca, ti ricordi? La dott.ssa Gariglio” “Sì si certo, e poi non serve che mi dici dove vai, ci mancherebbe. Sarà per un’altra volta… facciamo domani?”. Camilla stava per rispondere quando due voci all’unisono la chiamarono e, girandosi, vide arrivare Livietta e Renzo con le due carrozzine dalle quali uscivano delle urla a squarciagola. “Scusami Gaetano… devo andare”.
Gaetano continuò ad osservarla allontanarsi e unirsi a quel quadretto famigliare, con la figlia e il marito, sì marito perché “ex” non lo era ancora diventato e – avvertendo una dolorosa morsa allo stomaco – si chiese se mai lo sarebbe diventato.

Camilla uscì dalla camera pronta per uscire. “Livietta, amore, stasera esco con Francesca per una pizza, per te va bene?” “Ma sì mamma, vai pure, se proprio avessi bisogno c’è papà. Sai che sta aiutando tanto anche Carmen, vero” “Eh sì, lo so, d’altronde di tuo padre posso dire di tutto ma non che non si farebbe in quattro per sua… per i suoi figli” ammise con un sospiro Camilla, e di nuovo quella fitta al petto si fece sentire.

Alle otto in punto Camilla si presentò all’appuntamento. Non ci credeva, era riuscita ad essere puntuale!
Francesca era già arrivata e la stava aspettando al tavolo. Si salutarono con un abbraccio, ordinarono e cominciarono a chiacchierare, come per recuperare quei mesi passati senza sentirsi.
“No, non ci posso credere! Ti sei lasciata scappare il commissario! Anzi, li hai piantati in asso entrambi, lui e Renzo assieme” Francesca scoppiò in una fragorosa risata. “Ma tu sei matta! Poi dici di me! E Michele?? No Camilla, non puoi aver fatto tutto questo, non tu! Ma ci pensi? La prof. Camilla Baudino corteggiata da tre uomini.. e li lascia tutti con un pugno di mosche!”. “E dai Francesca, non farmi sentire ancora peggio di come mi sono sentita in quel momento… e poi cos’altro dovevo fare? Quei due mi davano l’assillo! Dovevi vederli, addirittura alleati contro di me… e poi aver rivisto Michele, non so, mi ha riportata indietro a vent’anni fa, alla spensieratezza di quegli anni...” aggiunse, come se stesse confidando questi pensieri a se stessa per la prima volta.
“Vabbè Camilla, allora vorrà dire che, visto che hai deciso di fare la donna single, avremo una scusa per vederci più spesso! Anzi, domani sera sono stata invitata ad una festa al “Top Club” vieni con me vero?” “Ma dai Francesca, no, non fa per me, non mi va..” “Va bene, passi a prendermi alle nove, puntuale come sei stata stasera!”. “Puntuale” fece eco Camilla con un mezzo sorriso ormai rassegnata ad ubbidire alla sua amica, ma in fondo contenta di uscire un po’ e di scrollarsi di dosso i pensieri e i ricordi.

Edited by Anastasia123 - 10/11/2015, 21:47
 
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DB_K
view post Posted on 10/11/2015, 21:13     +1   -1




Ciao, ottimo capitolo, ma Camilla non é al Mandela? O mi sono persa qualcosa?
Comunque sta rimandando questi pensieri troppe volte e troppo a lungo, prima o poi dovrà scontrarsi col suo cuore senza riuscire a trovare via di fughe e li sarà dura, molto dura!!!
Brava, complimenti! :D Aspetto il prossimo capitolo!!! :D
 
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Anastasia123
view post Posted on 10/11/2015, 21:30     +1   -1




Ciao DB_K!! Hai ragione sul nome della scuola!! Mannaggia... ora correggo qui e su efp.. sì Camilla sta rimandando ma a tempo debito arriverà il suo turno di fare i conti con i suoi errori!
Grazie mille per il tuo commento! Sto scrivendo il terzo capitolo che si preannuncia molto più lungo di questo!
A presto!
 
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view post Posted on 10/11/2015, 22:06     +1   -1
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Ciao allora mi sono rimessa in pari con l'altro capitolo che avevo letto su EFP.
Comunque...che dire? In generale la storia mi piace molto, ho notato uno o due errori di battitura ma sono cose da nulla!
Dunque, mi piace molto come hai descritto i personaggi...e poi nell'ultimo capitolo hai messo pure Francesca!
Eh, l'amica per eccellenza di Camilla. Se solo le avessero lasciato più spazio nella serie!!!
Torre come al solito si dimostra molto amico e saggio. Camilla invece la vedo piuttosto confusa. Ancora nella fase di assestamento di idee. Della serie: ok ho capito che io senza Gaetano non ce sto...ma come glielo posso dire? E se poi reagisce male?
La verità è che Camilla ha paura.
Questo è il suo problema. Lei ha paura, e quindi non si esprime.
Ed è forse la cosa che di più l'ha allontanata da Gaetano, oltre che la cacchiata di non scegliere nessuno e fare la farfallina che gira di fiore in fiore.
Che poi secondo me, anche la scelta di non scegliere, è stata una reazione alla gelosia che tutti e tre provavano, e l'avevano reso una sorta di trofeo. della serie : Chi vince se la prende, e gli altri nisba.
E credo che questo sia stato troppo per Camilla, che invece ancora scioccata e destabilizzata dai mille avvenimenti successi in famiglia, e soprattutto dopo l'ennesimo tradimento di Renzo con annesso nuovo figlio (maschi per di più) in arrivo, cercava la tranquillità.
Cioè, non son qui a difendere Camilla. Lei ha sbagliato e punto.
Ma dico solo che forse anche lei, un pochino...proprio un briciolo è da capirla. Io nei suoi panni non so come avrei reagito. Che è innamorata di Gaetano è evidente, e che per lei non sia solo un amico adottato lo è ancora di più. Però c'è qualcosa in lei che la spinge a fare , haimè, le scelte sbagliate.
C'è pure da considerare che Gaetano l'è stata proprio col fiato sul collo. Cioè, è comprensibile che ora la desideri solo per se. visto che ...via 10 anni di preliminari saranno serviti a qualcosa no? Lui ormai è nella dimensione : Camilla e io = Fidanzati=Sposati=Famiglia=figli.
Ed è forse proprio questo il suo sbaglio.
Ma comunque sia, sono anche io dell'opinione che il casino maggiore l'abbia combinato solo Camilla facendosi trip mentali e volendo avere il piede in due staffe.

Tornando al capitolo.
quest'ultimo mi è piaciuto moltissimo, e si vede che sei portata a scrivere.
Stai evolvendo piano piano i caratteri e le azioni dei personaggi il che non guasta affatto.
Adesso, confido in Francesca che ci riporti la Camilla delle prime stagioni...o semplicemente del quinto episodio della sesta serie...e in uscita in due galeotta...che potrebbe pure diventare a tre!
Mai dare limite alla provvidenza.
Stupiscimi con il prossimo capitolo :)
 
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Anastasia123
view post Posted on 10/11/2015, 22:23     +1   -1




Grazie mille Anya per questa analisi approfondita!
Concordo con te sulla paura, che non la sta portando da nessuna parte se non proprio a perdere tutto.. anch'io ho rivalutato un po' il suo atteggiamento rivedendo alcuni spezzoni delle puntate; sicuramente c'è stata una forte pressione da parte di Gaetano e Renzo tale da esasperarla.
Per quanto riguarda la "mia" Camilla starà ancora un po' nell'indecisione ma alcuni fatti la faranno rinsavire (si spera)!
Sto scrivendo molto ma ancora devo delineare ben bene il giallo, anche perchè è la prima volta che mi cimento con un "giallo-rosa", come la Pivetti ama definire la serie!
Mi è capitato di scrivere (e anche di pubblicare qualcosina) ma di tutt'altro genere!!
Se riuscirò a stupirti ne sarò davvero felice... non aspettarti grandi cose comunque.

Anya, DB_K grazie davvero: i vostri commenti sono veramente di stimolo ad andare aventi!!
 
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Soul of Paper
view post Posted on 13/11/2015, 22:28     +1   -1




Ciao Anastasia! Ti ho lasciato recensione su EFP ma copincollo pure qui.

Finalmente riesco a leggere il tuo nuovo capitolo. Allora, innanzitutto complimenti per aver avuto il coraggio di mostrare il punto di vista di Camilla in questo capitolo. E' difficile identificarsi con lei dopo la fine della serie, quindi non è facile scriverla, mentre tu sei riuscita credo a dipingere il suo punto di vista e il suo tormento interiore perfettamente.

Da un lato il fatto che le manca Gaetano e il terrore che trovi un'altra, dall'altro i motivi che l'hanno spinta ad allontanarlo quel "quei due mi davano l'assillo! Dovevi vederli, addirittura alleati contro di me!" e anche il fatto che rivedere Michele l'aveva riportata ai vent'anni e aveva probabilmente rivisto in lui una via di fuga dall'assillo e da quella situazione.

Ecco, penso che sia proprio questo il cuore del problema: Renzo e Gaetano si sono annullati a vicenda, più per colpa di Renzo che di Gaetano, ma di fatto hanno spinto Camilla all'esasperazione, probabilmente perché anche lei era in un momento psicologicamente non facile ed in cui aveva bisogno di serenità e non di ulteriori responsabilità e scelte (che poi Camilla a prendere decisioni non è mai stata proprio bravissima, forse per paura di far soffrire gli altri, ed è paradossale che qui quindi abbia di fatto deciso di far soffrire tutti).

Spero che l'aiuto di Francesca la aiuti a vedere tutto un po' più chiaramente. Del resto Francesca la conosce bene ed essendoci passata anche lei da un tradimento e separazione, la capisce molto bene.

Mi piace anche molto come stai tratteggiando Livietta-mamma e il rapporto con Renzo e anche il personaggio di Carmen. Apprezzo tantissimo che tu abbia deciso di trattare l'argomento della depressione post partum che purtroppo è una realtà difficile anche perché fin troppo demonizzata dal luogo comune che una nascita deve essere una gioia.

Lo è sicuramente, ma è anche un grandissimo cambiamento per una donna che ha anche appena avuto un forte scombussolamento fisico ed ormonale, a cui si assomma la grande stanchezza dovuta alle necessità di un neonato che non sono poche. E penso che nella situazione di Carmen, con Renzo che comunque non è il suo compagno e la famiglia allargata... lei probabilmente è vero che si sente sola e forse un po' sbagliata in quel quadretto familiare, quasi come se sarebbe tutto perfetto se solo lei non ci fosse.

Quindi mi piace molto questo elemento di trama.

Brava, continua così :)!
 
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Anastasia123
view post Posted on 14/11/2015, 19:06     +1   -1




Ciao Soul! Ti ringrazio tantissimo per la tua recensione così articolata!
In effetti sto cercando di portare avanti il personaggio di Camilla così come lo abbiamo lasciato dopo l'ottava puntata.. e non è per niente semplice! Rivedendo quella puntata ho cercato di cogliere la "pesantezza" di Renzo e Gaetano nel starle troppo sotto così come la sua fragilità e insicurezza nel volere Gaetano ma nel contempo di rendersi conto di voler ancora tanto bene a Renzo.
Per Livietta e Carmen mi piace pensare che "camminino" assieme ma sarebbe stato troppo scontato che tutto andasse a gonfie vele, soprattutto per una neo mamma non più giovanissima, senza un compagno che viva con lei, circondata da una famiglia che non è propriamente la sua come ben dici tu!
Ci sono però delle sorprese all'orizzonte!
Spero di avere più tempo per scrivere nei prossimi giorni perchè le giornate sono sempre piene piene....
Grazie ancora per l'incoraggiamento!
A presto!
 
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26 replies since 23/10/2015, 07:44   424 views
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