Mi fa piacere che mia storia vi piaccia
Dunque...nello scorso capitolo, Camilla involontariamente delude Tommy. Gaetano quindi cerca di tornare a casa prima possibile, per parlare con il bambino.
La professoressa è confusa e non sa come comportarsi né con Tommy né con i due uomini della sua vita.
Renzo giunge a casa del commissario, ma ad aprirgli la porta è Camilla.
Anche Livietta assieme a Greg stanno per giungere a casa di Gaetano...
Pronti?
Vaiii !
Capitolo quattro- Camilla, ti prego ....
Renzo Ferrero sedeva sul divano del salotto di casa di Gaetano.
-Non sapevo lavorassi come governante a casa del nostro vicino, poliziotto superpiù
-Infatti non ci lavoro Renzo.
-E...E allora che...che ci fai qui?
-Gaetano doveva lavorare e non sapeva dove lasciare Tommy.
-T...Tommy...
-Tommy. Il figlio di Gaetano.
-Ma...M..Ma con tutta la gente che conosce!
-Gaetano si fida di me. Abbassa il tono della voce. Di là Tommy dorme.
L'uomo guardò con curiosità la donna aspettando che lei gli dicesse qualcosa.
E anche tu ti fidi di lui. Poi diciamocelo bene Camilla, a te non par vero di stare con Tommy e fargli quasi da mamma. Non negarlo. -E...E qu..Quindi con tutte le persone che ...insomma. Proprio te?
-Renzo spiegami il problema. Guardare il figlio di un mio caro amico, non significa tradire il proprio marito. Non come fai tu con la tua amica Carmen.
Lo stava sfidando. Stava rinfacciando a suo marito i suoi errori passati...e forse futuri.
-M..ma cosa dici? Ca..Carmen? Carmen ora non significa nulla. Come ho già detto, tu hai frainteso.
-Ora non significa nulla...ah Bene!
-No, aspetta. Non mi sono espresso nei migliori dei modi. Ma ti giuro che non intendevo dire questo.
La donna sbuffò.
-Senti Renzo, fammi almeno un favore. Parliamo dell'argomento a carte scoperte. Perché...è del tutto inutile nascondere i propri errori.
-I tuoi errori. Perché prima che tu conoscessi quel tipo...noi eravamo felici.
-I miei? Ah! Ma che faccia tosta! Ti sei dimenticato che sei stato tu...tu a tradirmi.
-Mi stai forse dicendo che tra e Gaetano non c'è mai stato nulla? Nemmeno l'intenzione?.
Beh...adesso andiamoci piano Renzo. Camilla non è mica una santa. Un pensierino ce l'ha fatto e come su Gaetano. Hummmm...anche più di uno, a pensarci bene. Pure e gloriose notti di passione.
E poi...tu l'hai baciato una volta. Ok, forse solo una volta. poi ti sei anche pentita...ma l'hai fatto.-...-
-Camilla sto aspettando.
La donna si riprese.
-Renzo, io ti sono sempre stata fedele. Non ho mai fatto nulla per sciupare il nostro matrimonio, e ho tentato con tutta me stessa di rimettere in piedi la nostra relazione. Per Livietta, per mia madre, per te...per me.
-Bene. allora torniamo a casa. Facciamo finta ce tutto questo non sia successo. Io stasera uscirò con Carmen per lavoro, e tra una settimana ci prendiamo qualche giorno solo per noi.
Lei scosse la testa.
-Renzo...
Lui capì subito.
-Devi sempre guardare Tommy per Gaetano , vero?
In quel momento il loro dialogo sembrava essere diventato qualcosa di metaforico. Ma entrambi avevano capito il senso.
-Ha bisogno di me...hanno bisogno di me.
-Anche io ho bisogno di te. Camilla, ti ho sposata anni fa, e dopo la nascita di Livietta ... Noi,noi non possiamo mandare tutto a l'aria.
Per la prima colta i balbettii di Renzo si fecero minori, mentre i suoi occhi azzurri si velavano di lacrime.
-Non sono stata io a volere tutto ciò. Renzo, da troppo tempo io e te non ci trattiamo più come...come ci eravamo ripromessi.
La professoressa si sedette sul divano sgranocchiando un biscotto al cioccolato.
Era nervosa. Forse era giunta alla resa dei conti.
-Camilla, senti. Io capisco la situazione. Capisco che tu non passa più fidarti di me come prima... ma ti chiedo, ti chiedo solamente una cosa per il bene di Livietta. Pensaci su.
Certo, perché tu per il bene di Livietta ci ha pensato su, quando hai tradito tua moglie con quella CarmenLa porta della cameretta si aprì.
-Tommy!
Il bambino si diresse verso la donna, ciondolante.
-Ciao Tommy...
disse con un leggero imbarazzo Renzo.
-Ho fatto un brutto sogno.
Camilla si accigliò preoccupata.
-Tommy, mi dispiace.
Il bambino si arrampicò sul divano, fino a sedersi sulle gambe di Camilla.
Renzo osservava tutto senza dire nulla.
Quello che vedeva era evidente.
Anche il piccoletto di casa Berardi si era affezionato alla sua Camilla.
-Tommy, ho preparato qualcosa da mangiare, ti va di prenderti un biscotto?
Il bambino scosse il capo.
Renzo sospirò.
Calò il silenzio per un secondo.
-Papà torna presto Milla?
-Sì tesoro, papà torna presto.
Il bambino sebbene ancora piccolo, aveva percepito una certa tensione nell'aria.
-Tommy?
-Sì?
-Scusami prima per quello che ti ho detto. Non volevo che la prendessi male. Lo sai che tu e papà su di me potete sempre contare. Ma...ho avuto una giornata complessa.
Il bimbo le dette un bacio sulla guancia, prima di scendere dalle gambe magre della donna, e addentrarsi nella cucina in cerca di qualcosa da sgranocchiare.
-Senti, io...io vado.
-Va bene.
-Non voglio discutere qui. Non ora e non con il bambino.
-Hai ragione.
-Questa sera, io ...non sarò a casa. Quindi per favore dillo pure a Livietta. Tornerò domani; e se vuoi finiremo il discorso.
Camilla si limitò ad annuire.
Vedo un barlume di speranza, oppure mi sbaglio? Si diresse verso la porta, e guardò ancora una volta sua moglie.
-Bene, allora...io...io vado.
-Sì.
-Senti...un ultima cosa. Poi...Poi davvero vado.
-Va bene.
- Qualunque cosa succeda da ora in poi con quel poliziotto superpiù...
-Gaetano. Renzo quell'uomo ha un nome...
-Fammi finire, per favore! Stavo dicendo..: Qualunque cosa succeda con ..G..Gaetano da ora in poi...non sarà più un mio problema. Ma...ma di una cosa sola ,Camilla...io ti prego.
-...-
-Non far soffrire Livietta e nemmeno quel bambino. Loro due, non se lo meritano.
Le accarezzò il viso e le baciò delicatamente la bocca ,lasciandola colpita dal suo cambiamento radicale in nemmeno pochi minuti.
Chiuse la porta e scese le scale.
Stava per uscire dal portone principale, quando incontrò Gaetano.
-Renzo. Ciao! Come mai qui?
-Beh...fino a prova contraria, in quella casa ci sta...Camilla.
-...-
-Mia...Mia moglie.
Gaetano annuì.
-Io le ho detto di lasciar perdere con Tommy, ma lei ha insistito. Adora quel bambino.
-Eh...beh...Proprio di questo voglio parlarti Gaetano.
-Se è per tua moglie...Ascoltami bene Renzo...
Si sedettero in una delle panchine del cortile.
-Io non so che cosa sia successo tra te e Camilla. O per meglio dire...lo so.
-Lo..lo sai?
- Mi ha detto del messaggio di stamattina, di Carmen...
-Ah...
-Io non la posso biasimare. Tu l'hai fatta soffrire molto in passato. Ma è giusto che vi chiariate. Ci tengo che voi parliate. Questa sera se vuoi te la riporto a casa.
-Ecco...è proprio di questo che anche io volevo parlarti Gaetano. Io e Camilla ci siamo parlati. Non...Non abbiamo ancora finito di parlare in realtà, ma mi è bastato poco per capire.
-Capire cosa?
-C..Che lei sta...sta mettendo su famiglia con te.
Gaetano sgranò gli occhi.
-Posso essere un po' confuso a volte...sbadato...ma non sono uno sciocco. Ho visto come curava Tommy. Tuo figlio.
-Se è per Tommy, ti ripeto che la prossima volta lo porto in commissariato con me.
-Io, io non credo che ci sarà una prossima volta.
-Renzo non capisco.
-Senti, io lo sai che non ti apprezzo molto come persona. Indubbiamente, svolgi bene il tuo mestiere...ma tu hai rovinato la mia famiglia. Mi hai portato via mia moglie...e ...e pure Livietta in certe situazioni sembra cercare più te, che me.
-Renzo io...
- Sei il mio incubo, sei il poliziotto superpiù... Camilla mi ha detto che non mi ha mai tradito. E io le credo. Voglio crederle. Devo? Ci provo. Io...io la sento la notte. Parla di te. Ti sogna. poi parla anche di me...ma è una cosa relativa.
fece qualche secondo di pausa.
-Prendila, se vuoi. Ho detto la stessa cosa a Camilla. Ma...Una cosa la voglio, e la pretendo. Trattala bene Gaetano. Non fare come hai fatto con le tue ex. Non usarla e poi ...
Gaetano sorrise, e abbracciò l'uomo.
-Grazie Renzo. Grazie davvero.
Camilla...finalmente mia! Non pensavo che Renzo si sarebbe finalmente messo da parte...
Ma prima, ho bisogno di parlare con lei.
C'è una cosa che devo dirle...