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Le ragioni del (Q)uore

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view post Posted on 12/9/2015, 19:52     +1   -1
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Veronica Fan
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Ciao a tutti !
Allora, questa è la mia prima fanfiction, e vi posso dire che sono eccitata anche io a scriverla. (in genere non scrivo storie di questo genere.)
Dunque, questo scritto , sarà incentrato sul rapporto tra la professoressa Camilla Baudino, e il commissario Gaetano Berardi.
Ambientata tra la quinta e la sesta stagione, la dinamicità dei personaggi andrà di pari passo con le diverse situazioni che dovranno superare, e i diversi colpi di scena.
Tutti pronti?

Vi lascio qui il prologo!!!!


Le ragioni del (Q)uore



Sono le sette! Sveglia !!! Camilla, svegliati! Devi prepararti e andare a scuola! Non puoi fare tardi. Il preside voleva parlarti e Livietta ha bisogno che tu l'accompagni fino alla stazione...
Camilla?...

La signora Ferrero si svegliò con calma, continuando a sbadigliare.
Renzo dormiva accanto a lei beatamente.
Finalmente aveva risolto tutto. Non c'erano più segreti tra di loro.
Non dopo la serata che avevano passato appena una manciata di giorni prima.
Una serata speciale per loro. Si erano confessati, scusati e amati; come da tanto tempo nessuno dei due non riusciva più.
Camilla era contenta. di buon umore.
Nei giorni che erano seguiti, lei non aveva parlato molto con Gaetano. Lui adesso aveva Tommy. E il bimbo aveva Eva. La sua mamma, che sebbene spesso assente nella vita del bambino, gli voleva bene, più della sua stessa vita.
Controllò il telefono prima di dirigersi in bagno.
Rimase perplessa.
Ciao Camilla, Purtroppo in questi giorni sarò davvero molto indaffarato...mi chiedevo se potessi tenere tu Tommy.
Ti prego. Fammi sapere.
Tuo Gaetano.

Tuo Gaetano...Forse tu lo stai cercando di mettere nel tuo dimenticatoio...ma lui di certo non ti aiuta con questi messaggini!
Tenere Tommy per lei non era mai stato un problema. Adorava quel bambino. Era così...bello, innocente, dolce...e le ricordava in un qualche senso il papà.
Mia cara, hai il collegio con i professori in questi giorni. Ricordatelo!
Il collegio. Una vera rottura di scatole. Magari...per una volta poteva anche assentarsi. Nessuno sarebbe morto per una sua assenza. Non almeno quel giorno. In fin dei conti i suoi colleghi avrebbero potuto fare anche a meno di lei.
Brava Camilla! Saliamo la scuola! Non ti era bastata la tua salatura con Marco qualche anno fa, quando ancora insegnavi a Roma?...Vabbè...

Ormai convinta della sua decisione, e pronta a rispondere a Gaetano, il telefono di Renzo lampeggiò.
Non ti azzardare...il telefono è di Renzo...non tuo!
Niente da fare!
Prese il telefono, e controllò.
La sua curiosità era sempre stata una pecca assurda! Ma questo oramai era risaputo.
Si strusciò gli occhi ancora assonnati, e lesse meglio.
-C..Ca..Carmen.-
Aprì il messaggio senza nemmeno pensarci.
Ciao Renzo.
Tutto pronto. Ci vediamo oggi alle dieci di sera, All'Hotel cinque Stelle vicino al museo Egizio
Baci.

Carmen.
Non era possibile. Carmen era partita con il fidanzato. Che diamine ci faceva a Torino.
Ma guarda! Mentre tu cerchi di dimenticare il tuo Gaetano...ecco che lui ti incorna ancora una volta con quella! Sei proprio una fessa illusa.!
Rimase in silenzio.
Non sapeva che cosa pensare.
Non sapeva che cosa dire.
Non sapeva che cosa fare.
Renzo la stava di nuovo tradendo?



TBC
 
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DB_K
view post Posted on 12/9/2015, 20:35     +1   +1   -1




Ciao Anya Dei, bell'inizio! :)
Molto scorrevole, per nulla noioso, scritto bene.
Attendo già il prossimo capitolo, curiosa di sapere come farai evolvere il tutto! :D
 
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Soul of Paper
view post Posted on 13/9/2015, 00:00     +1   +1   -1




Ciao Anya concordo con DB_K un inizio promettente scorrevole e soprattutto, considerata la tua età mi colpisce come sembri già avere uno stile tuo e ben definito anche se sono sicura che si evolverà ancora scrivendo.

Brava!
 
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view post Posted on 13/9/2015, 09:44     +1   -1
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Grazie milleeeee :)
Allora, qui posto il mio primo capitolo come ho promesso ieri sera :)
Se il prologo vi è piaciuto...spero che il primo capitolo vi piaccia ancora di più! :)

xoxo


Capitolo 1- Ti giuro, non è come sembra


Niente da fare..
Camilla si sentiva così confusa, e terribilmente turbata.
Renzo non poteva averlo fatto di nuovo. Loro due finalmente si erano chiariti. Insomma...Perché? Non aveva senso. Era stato lui a fare così tanto buoni propositi sul loro nuovo futuro a Torino. Lei aveva cercato di assecondarlo, ma a questo punto, forse, non ne valeva nemmeno troppo la pena.

Decise di farsi una doccia e cercare di spostare i suoi pensieri altrove.
Cara la mia Camilla, credo che ancora una volta la tua fiducia è stata tradita...
Stesse sotto il telefono della doccia per qualche secondo, senza fare nulla.
Lasciò che l'acqua lavasse via tutta la sua amarezza e frustrazione. Le goccioline penetrarono a poco a poco nella sua massa di ricci , per poi scivolare sulla sua pelle, e mescolarsi alle sue lacrime.
Alcune gocce di acqua calda caddero in modo aggraziato sulla sua schiena, facendola rabbrividire.
Che cosa doveva fare?
Appoggiò una mano alle mattonelle del bagno vicino all'interruttore della doccia, come per cercare di restare in piedi.

Quando ebbe finito, spense l'acqua e uscì dal box, prendendo il suo telo.
Se lo arrotolò intorno al corpo, e si asciugò il viso.
La sua immagine era riflessa sullo specchio leggermente appannato.
Guardati qua, cinquanta anni suonati, e tuo marito dopo la vostra lunga storia d'amore, decide di buttarsi nelle braccia di una più bella e giovane di te.
Sospirò.

Qualcuno bussò alla porta.

-Camilla! Hai finito con il bagno? Sbrigati, altrimenti faccio tardi!

Ipocrita! Fai tardi? Carmen qualche minuto in più potrebbe anche aspettare, caro il mio Renzo.

-Camilla?
-Renzo, dammi un secondo per favore.

La sua voce era roca, e il suo tono sgomento.

Uscì dal bagno in pochi minuti.
Lui era sulla soglia ad aspettare.

-Buongiorno .
-....-
-Cami, ma cosa succede?

Cosa succede? Cosa succede!?! Ahaha, questa poi è proprio bella Renzo!

-Camilla?...

La donna che fino a quel momento non aveva detto nulla, cambiò espressione del viso, e si fece tutto di un tratto più seria, e fredda.

-Non lo so Renzo, forse dovresti dirmelo tu.
-I...Io?

Lui balbettò, arrossendo.
Eccolo lì! Mostro che non sei altro! Fai pure il finto tonto! Aveva ragione tua madre Andreina, Camilla. Tuo marito è un mostro.

-Camilla ma di cosa stai parlando?

Lei sbuffò e strinse i pugni.
-Sto parlando di Carmen.
-C..Carmen. C..Cosa centra lei?
-Senti Renzo, se vuoi che faccia finta di niente, ok, sei libero di pensarlo...Ma io non faccio finta di nulla!

Alzò il tono della sua voce, e il suo viso si fece corrugato.
-C..Camilla io ti posso spiegare tutto.
-Ma fammi il piacere!
-Tra me e Carmen non c'è più nulla. Ti giuro che non è...

Non finì nemmeno la frase.
-Non venirmi a dire la solita frase: Ti giuro che non è come credi...è tutto un malinteso e bla bla bla...
Brava Camilla, mantieni il punto della questione. Adesso è Renzo che deve starti a sentire e tu devi ottenere le rispose che vuoi

-Ah! Adesso sei tu che...che dici queste cose.
-Queste cose ,cosa?
-Senti Camilla, devo forse ricordarti i tuoi scorsi passati con quel poliziotto...
- Intendi dire quello che tra di noi non c'è mai stato, perché io ho sempre scelto te a lui!
-Ma cosa dici?! Ogni volta era buona per andare da lui, ogni volta era buona per parlare di lui..."Gaetano qui, Gaetano là..."
-Certo, perché invece tradirmi con Carmen...quello invece è giusto!
-Non stiamo parlando di Carmen ora.
-IO STO PARLANDO DI LEI!

Il telefono di Renzo lampeggiò di nuovo. mentre i due erano intenti a litigare.
Camilla se ne accorse, e lesta come una gazzella, si lanciò sul letto per prendere il telefono, prima che Renzo potesse fare qualsiasi cosa.
Lo stavano chiamando.

-Camilla dammi il telefono, non ti azzardare....
Ma guarda è Carmen! adesso gliene diciamo due! Che vadano al diavolo entrambi.

Troppo tardi.
Camilla rispose al telefono.
Il suo tono era sarcastico.
-Pronto. Carmen! Ciao, allora è tutto pronto per questa sera?...Ah, non sai di cosa stia parlando. Beh...avrai tempo per pensarci. Renzo è tutto tuo.

Riattaccò.
-C...Cosa hai fatto?
-Cosa ho fatto? Ho fatto quello che avresti fatto anche te.
-C..Camilla, io davvero ti posso spiegare. Carmen e io stiamo lavorando a...a un progetto.
-Ma non mi dire.
-E lei...lei mi può davvero aiutare.
-Certo, ovviamente Renzo. Vai pure da lei.
-Ma...
-VAI PURE DA LEI!

L'uomo rimase in silenzio, a vedere la donna che per tanto tempo aveva amato, sciogliersi in un pianto straziante.
-Mi fai schifo Renzo.

Prese le sue cose, e si rivestì in fretta.
Poi abbandonò la stanza.

In cucina c'era una cartello scritto con un pennarello indelebile.
Ciao Mamma, non so che cosa stia succedendo con papà. Io mi sono fatta accompagnare alla stazione da Greg. Ci vediamo dopo.
Ti prego, non fatemi stare in pensiero.
Livietta

Suppongo che tuo padre avrà molto di cui chiarire con te, mia cara Livia!
Livietta li aveva sentiti. Forse non aveva sentito tutto, perché il messaggio sembrava comunque abbastanza sereno.

Camilla prese la borsa aprì il portone di casa e uscì.
Dopo nemmeno due minuti era difronte alla porta di Gaetano.
Suonò il campanello.
Non aveva nemmeno un filo di trucco, e i suoi occhi erano ancora rossi e lucidi, sebbene avesse cercato di asciugarli.
Camilla, sai quali sono le probabilità che tu possa combinare dei casini, ora che sei così fragile, se ti fai rassicurare dal tuo amico poliziotto? Non rendere anche tu le cose più difficili. Se Renzo ha sbagliato, non vuol dire che tu debba fare lo stesso.

-Camilla...
Il vicequestore Berardi rimase alquanto sorpreso nel vedere di prima mattina la donna davanti alla sua porta, con gli occhi gonfi, e una voglia incontenibile di piangere.
-Gaetano, posso entrare? Per favore, ho bisogno di...

Non terminò la frase.
Gaetano riuscì a sorreggerla, prendendola per le spalle, prima che lei piombasse in terra.
Il buio...
Camilla era svenuta tra le sue braccia, e ora toccava a lui rimetterla in sesto.
L'aveva già vista in questa situazione, ma forse questa volta Renzo aveva tirato troppo la corda.

-Papà!...
-Tommy, vai in camera tua.
-Papà, ma ...perché Camilla ...
-Camilla non si è sentita tanto bene. deve avere un po' di raffreddore. Adesso vai in camera tua a prepararti.

Non ti preoccupare, mi prenderò io cura di te.


TBC
 
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Soul of Paper
view post Posted on 13/9/2015, 13:46     +1   -1




Allora, molto interessante! Stile di scrittura sicuramente molto particolare con l'alternanza tra i pensieri e l'azione.

Scritto molto bene a parte un paio di errorini minimi ma nulla di grave, ti consiglio solo una rapida rilettura ;).

Mi chiedo se Renzo e Carmen fossero davvero d'accordo per quello che pensa Camilla, Carmen sembrava sorpresa e anche Renzo... quindi magari non è come sembra?

Mi piace molto che Camilla pur non potendo fare a meno di correre da Gaetano si fermi un attimo a riflettere sul fatto che il rischio di combinare casini è alto e lei non vuole quello.

Non mi convince solo al 100% lo svenimento, non mi vedo Camilla svenire se non per una minaccia diretta alla sua vita o a quella di qualcuno, però magari ci sarà una motivazione a parto le shock ;).

Che dire... sono davvero curiosa di vedere come proseguirai da qui :), continua a coltivare la tua passione per la scrittura!
 
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view post Posted on 13/9/2015, 14:09     +1   -1
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Beh Camilla non ci ha più visto, e la sua reazione è smisurata...e i suoi pensieri viaggiano abbastanza in parallelo con le situazioni che le stanno accadendo.
Sarebbe stato troppo impulsivo e non da lei, spingerla immediatamente tra le braccia del suo amico Gaetano ;)
C'è un motivo del perché è svenuta...(si sì, nel prossimo capitolo lo spiego :) )
Mi scuso ancora per gli errori nel testo, e prometto di essere più attenta a ciò che scrivo.
Grazie mille :)
 
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DB_K
view post Posted on 13/9/2015, 17:37     +1   -1




Brava! Concordo con Soul, qualche imprecisione, ma per il resto storia fluida. A quando il prossimo capitolo? :D
 
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view post Posted on 14/9/2015, 12:42     +1   -1
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Allora, grazie mille per il supporto e i consigli che mi avete dato :)
Prima di tutto...
in questo capitolo scopriremo il perché Camilla è svenuta...e alte belle cose che non posso dire, altrimenti spoilero già tutto e non c'è nemmeno gusto a leggere la ff. :P

Pronti?
Evvai con il secondo capitolo :)

Capitolo due - Il mostro



Camilla si risvegliò.
Non ricordava assolutamente nulla, se non di essersi recata da Gaetano per chiedergli aiuto.
Poi era sceso il buio, e l'aveva inghiottita.
Piano piano si guardò attorno e comprese di trovarsi nella camera da letto di Gaetano.
Iniziamo bene la giornata! Dalle stalle...alle stelle?
La porta della camera si aprì, e entrò Gaetano seguito da Tommy.
-Camilla!
Il bambino si arrampicò sul letto, per darle un abbraccio.
Lei rimase impietrita, forse ancora confusa.
-Camilla ma ora stai bene?
-Tommy, Camilla ha ancora bisogno di riposo.

Lei sorrise, e accarezzò il faccino del piccolo.
Era così dolce.
-Io sto bene Tommy. Fortunatamente il tuo papà è stato così gentile da darmi una mano.
-Ma stavi male?
-Un pochino di mal di testa.
-Ma papà ha detto che avevi il raffreddore.
-...-
Camilla guardò Gaetano, cercando nel suo sguardo una valida risposta da dare al bimbo.
-Camilla ha ancora il raffreddore, solo che ora non le cola più il naso e ha un po' di febbre. Ecco perché è svenuta.

Tommy dette un bacio sulla guancia a Camilla, poi scese dal letto e si diresse verso la porta.
-Ma oggi allora puoi stare con me?
-Vedremo Tommy. Al Massimo ti porto con me e stai con la Lucianona.

Il bimbo sorrise.
Era così bello vedere come Gaetano era riuscito a instaurare con Tommy un legame così bello e profondo. Lui era un eroe per quel bambino. Tutto il suo mondo, e gli voleva bene più di ogni altra cosa al mondo.

Tommy chiuse la porta, e i due rimasero da soli.

Bene, in camera da letto con Gaetano...Per fortuna hai ancora i tuoi vestiti e non sei in accappatoio!

-Gaetano mi dispiace.
-Non ti devi dispiacere. Camilla, voglio sapere come stai.
-Non lo so nemmeno io. MI gira la testa.

Gaetano annuì, e prese dal comodino il bicchiere e lo riempì d'acqua.
Poi prese dalla tasca un'aspirina.
-Prendi. Credo che tu abbia avuto un calo di pressione

Lei prese la pasticca e la fece sciogliere nell'acqua.

-Io e Renzo abbiamo litigato.
-Lo so.
-Lo sai?
-Quando sei svenuta ho chiamato Renzo.

Lei rimase in silenzio con aria meravigliata.
-Mi ha detto che avete discusso e che tu...
-Che io.
-Che hai frainteso.

Lei abbassò lo sguardo e scosse il capo.
Ancora con quelle scuse. Tuo marito proprio non ha attenuanti questa volta.

-senti Gaetano, c'era un messaggio sul suo telefono. L'ho letto. Era Carmen.
-Carmen...
-Sì, Carmen.
-Ma, lei non era partita con il fidanzato?
-E invece credo proprio di no!
-E Renzo che ti ha detto?
-Che ho frainteso, che lui deve lavorare con Carmen per un progetto.
-Beh, è probabile.
-Nessuno deve lavorare alle dieci di sera, in una camera di un hotel cinque stelle di un progetto.
-Ma forse lui sì! Lo sai che il suo mestiere richiede molto impegno e tempo.
-Senti Gaetano, se vuoi convincermi che mio marito non è un mostro fallo pure, ma io non ne sono più convinta.
-Dico solo che non ne avrebbe più motivo, dopo il vostro chiarimento.

Gaetano strinse la mano della donna
Camilla per favore non combinare casini!
-Camilla, lo sai che io per te ci sono e ci sarà sempre. Ma credo che Renzo questa volta sia sincero.
-Certo come no!
-Dico sul serio. L'ho visto preoccupato quando gli ho detto che eri svenuta. Prova a parlare con lui.

Lei scosse ancora una volta il capo.
-Non posso.
-Camilla, lo dico per te. Lo sai che se dipendesse solo da me...e dal mio egoismo, ti terrei con me. Ma tu hai una famiglia.

Ma da quando Gaetano è così determinato a farti stare con Renzo? Credevo che fosse lui quello che "ogni occasione è buona"...

Camilla bevve in un sol colpo il bicchiere di acqua e aspirina.
-Va bene. Oggi ci parlerò. Ma adesso, proprio non ce la faccio.

Lui sorrise.
Si alzò dal letto e si diresse come aveva fatto in precedenza Tommy, fuori dalla stanza.
-Camilla?
-Sì?
-Sono felice che tu sia venuta da me!

I loro sguardi si incrociarono per un momento.

Eccoci che ci risiamo! Non riesci proprio a togliertelo dalla testa questo bel poliziotto! Nemmeno in un momento come questo?
-Sono di là se hai bisogno.

Camilla, ma che cosa mi stai combinando? Che cosa c'è che non va? Sei sicura di essere ancora innamorata di Renzo, o è solo un pretesto il tuo?
Devo saperlo
 
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Soul of Paper
view post Posted on 14/9/2015, 12:57     +1   -1




Molto carino anche questo capitolo... è scrittura più accurata.

Sono curiosa di capire cosa ha davvero combinato Renzo e quale sia la risposta alla domanda che si è fatta Camilla.
 
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view post Posted on 14/9/2015, 13:06     +1   -1
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Grazie :)
Il bello deve ancora venire... *risata malvagia*
Soprattutto, vedremo un lato di Camilla, meno maturo e forse un commissario Berardi meno avventato e più riflessivo delle scorse stagioni.
Se ne scopriranno di belle. Vedo se inviare sempre oggi il prossimo capitolo, oppure domani...
:)
 
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view post Posted on 15/9/2015, 17:26     +1   -1
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Ed eccomi con un altro capitolo come promesso.
Scusate se ci ho messo tanto, ma la scuola inizia già ad uccidermi, e sono solo al primo giorno!
Allora...
Dove eravamo rimasti? Ah già!
Riuscirà finalmente Camilla a dare delle vere risposte alla sua coscienza? Ma cosa starà combinando davvero Renzo con Carmen nella camera d'albergo?
Sarà un altro dei soliti malintesi, oppure questa volta la professoressa ha centrato il punto?
E Gaetano...si controllerà, o cercherà di far cadere ogni tipo di barriera nel rapporto tra lui e Camilla?
E Livietta...cosa ne pensa?

Siete Pronti? Vai con il prossimo capitolo !!! (scusate, ma sono sempre molto entusiasta!)

Capitolo 3- Non capisco, sono confusa.


Camilla, cosa stai facendo? Non ti starai mica affezionando a Tommy? Lo sai che lui non è tuo figlio. Lo so, lo so pure io che è carino, ed è così tenero....ma ...Tu hai Livietta. E hai pure da risolvere il tuo grande casino con Renzo.
Diamogli almeno il beneficio del dubbio. Magari Gaetano ha ragione. Come dici? Si lo so, lo so che i tuoi motivi di sospettare potrebbero essere fondati...ma...magari non è come sembra!


Camilla stava seduta sul tappeto del salotto di casa di Gaetano.
-Camilla, stai meglio ora?
-Molto meglio Tommy! Grazie mille.

Accarezzò il bambino che giocava con il trenino.
-Non volevo stare con la Lucianona.
-Ah, e come mai?
Ma indovina un po'!?
-La Lucianona è simpatica, e anche lo zio Torre...
-Tommy, anche loro ti vogliono bene.
-Sì, ma tu e papà di più!

Il bambino abbracciò la donna, e lei rimase ancora una volta spiazzata.
CAMILLA!!! Il piccoletto si sta affezionando a te! Ma sei zucca o cosa? Lui ha la sua mamma, Eva. Pensa a fare la madre per tua figlia!

Sorrise, forse anche compiaciuta. anche se la sua coscienza, forse le stava dicendo qualcosa di diverso.

Sollevò il bambino e lo portò sul di vano, facendolo sedere sulle sue gambe.
-Tommy, vorrei fare un discorso con te.
Ecco brava! Fagli capire la differenza tra "Amica" e "Mamma"

Il bambino le scivolò dalle gambe e raggiunse la cassettiera.
-Aspetta Milla! Ti ho fatto un disegno, mentre eri a parlare con papà.
-Un disegno?

Il bambino teneva in mano un foglio di carta pacciugato. Certo, le immagini non erano delle migliori, ma per un bimbo ancora così piccolo, quel disegno sembrava una vera opera d'arte.
-Tieni, è per te.
-Per me?
-Sì! Guarda, ci siamo, io , te e papà e Potty.

Camilla deglutì a fatica.
-Tommy, tesoro...ma la mamma dove l'hai messa?
-La mamma non è qui con noi.
-Sì...è vero. Ma ... Io non faccio parte della tua famiglia. Sono solo amica di papà da tanto tempo.
-Ma tu sei della mia famiglia.
Che casino! E adesso come glielo spieghi a Tommy?

Camilla prese il disegno e lo mise sul tavolo, Poi fece segno al figlio di Gaetano di sedersi sul divano. E lei fece altrettanto.
-Tesoro, ascolta. Volevo parlarti a proposito di questo.
-Perché?
-Perché....perché io non posso fare parte della tua famiglia. Vedi ogni famiglia ha una mamma e un papà...e poi dei bambini. E tu, hai papà Gaetano e mamma Eva. Io sono solo un'amica.
-...-
-Sono solo un'amica che aiuta Gaetano quando la mamma non c'è e che ti tiene quando papà non può.

Inutile dire che gli occhi del bimbo si fecero ancora più grandi e lucidi.
-Ma questo vuol dire che non mi vuoi più bene Milla?
Mi hanno detto che sai proprio spiegare bene queste circostanze ai bambini! Ora lui ti odierà!
-Ma no! Io ti voglio sempre bene. Ma...semplicemente...
Il bambino sospirò e si fece serio.

-OK. Adesso vado di là in camera.
-Tommy...ma...non vuoi giocare con me ...a..
-No...sono un po' stanco. Quando torna papà?

Era la prima volta che Tommy si rifiutava a fare qualcosa con lei. E soprattutto era la prima volta che Camilla non si sentiva accettata da Tommy. Ed era anche la prima volta, che Tommy sentiva la necessità di stare da solo, e a richiedere solo la presenza del padre.

La donna annuì.
Mise a letto Tommy, e poi si mise sul divano a pensare.
Prese il telefono.
Sai, ho sempre pensato che questa tua divisione tra casa Berardi e casa Ferrero avrebbe sconvolto non più di una vita.



In effetti era proprio un bel casino. Prima di digitare il numero, si mise a pensare.
Doveva parlare con Renzo.. .doveva assolutamente.
Lei era combattuta da sempre tra loro due. ma adesso c'era di mezzo anche il piccolo Tommy, e l'ultima cosa che avrebbe voluto, era proprio quella di ferirlo. Lui non aveva colpa. Non aveva nessuna colpa delle sue indecisioni. non aveva colpa delle sue improvvise prese di coscienza, e dei suoi errori. Sapeva di non essere solo un'amica per Gaetano. loro si desideravano da sempre.
Ma sapeva anche di dover portare avanti una famiglia.
Certo, Renzo ci si era messo di impegno per distruggere tutto quello che insieme tempo prima avevano cerato...ma...forse un minimo di colpa ce lo aveva anche lei.
Forse Renzo aveva ragione. Lei passava troppo tempo con quel poliziotto super più.
Era una cosa quasi morbosa. Non passava notte che non lo sognasse, e non c'era notte in cui lui non sognasse lei.
per dieci lunghissimi anni.
Di tempo ne aveva avuto, e ora si trovava davanti a un domanda : amava davvero Renzo?
A prescindere dal fatto che lui l'avesse ritradita un'altra volta...l'ennesima volta...con quella Carmen.
Lei sarebbe stata comunque disposta a non fare degli incidenti di percorso, solo per amore di Renzo?

si riprese dai suoi pensieri.

-Pronto? Gaetano. Ciao...Senti, lo so che sei preso in commissariato; ma ho bisogno che tu venga a casa. Che so...per pranzo.
Come dici? No, no...io sto bene. anzi grazie per l'ospitalità. Ma si tratta di Tommy. Si lo so che tu ti fidi di me, ma ho bisogno che tu mi aiuti. Va bene. Ti ringrazio. Ci vediamo dopo...ciao!

chiuse la telefonata.
Sospirò pesantemente.
Il fatto appena successo con Tommy l'aveva colpita ancora di più.
Forse facendole pure capire, che questa storia, non sarebbe potuta andare avanti per le lunghe.
Ma che cosa aveva combinato?
Il telefono squillò di nuovo.
-Pronto? Livietta! Ciao amore. Dimmi tutto...Ah...quindi torni già a casa. NO! Cioè, volevo dire...se torni a casa non c'è nessuno. No, ma io non sono a scuola oggi. Sì... Gaetano aveva bisogno che gli tenessi Tommy...e io non stavo molto bene. Va bene...allora ...torni qui con Greg? Ah...vieni qui a casa di Gaetano? Non saprei...chiedi prima a lui. ok ciao.

Si alzò e andò in cucina a preparare qualcosa da mangiare.
Tommy era arrabbiato con lei, e nonostante fosse passato del tempo da quando lo aveva messo a dormire in camera sua, Tommy non era ancora sceso dal letto per andare a cercarla.

Pizza...
A Tommy piaceva la pizza, e pure i biscotti. Insieme a Gaetano, il bimbo aveva provato a cucinarli una volta...
Beh il risultato forse non era stato dei migliori, ma comunque molto divertente.

Si mise all'opera. Dopo più di un'ora dalla cucina iniziò a provenire un buonissimo odore tra salato e dolce.

Camilla finì di sfornare l'ultima teglia di biscotti, quando il campanello suonò.

-Gaetano vengo...
aprì la porta.
-RENZO!

Era sorpresa.
-Cam...Camilla.
-Renzo ti posso spiegare.
-Sì, in ...in effetti dovresti. Perché non capisco. Perché hai il viso pieno di farina?
-Farina...eh..Una lunga storia! Ci credi che non capisco nemmeno io? Non capisco, sono confusa...e ho davvero bisogno di parlarti.

Ma cosa ci fa lui qui? Camilla, o adesso, o mai più!
 
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Soul of Paper
view post Posted on 15/9/2015, 20:10     +1   -1




Molto originale l'idea di Camilla che si preoccupa che Tommy possa affezionarsi troppo a lei.

Però secondo me Camilla non avrebbe usato quelle parole: è troppo brava con i bambini per dire a Tommy "sono solo un'amica di tuo padre che bada a te quando lui non può" senza nemmeno specificare quanto vuole bene a Tommy.

Insomma secondo me non sarebbe mai così fredda con un bimbo di 5 anni. Nemmeno involontariamente.

Ovviamente questa è solo la mia opinione personale sul personaggio ;).

Per il resto mi piace sempre molto il tuo stile di alternare pensieri e azione. E secondo me Camilla è giustamente molto confusa e rischia di fare casini... sono curiosa di sapere cosa dirà a Gaetano... e cosa vuole Renzo.
 
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DB_K
view post Posted on 15/9/2015, 20:18     +1   -1




Concordo su tutto con Soul, piace anche a me l'alternanza pensieri-parole... attendiamo il capitolo dei chiarimenti! :D
 
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view post Posted on 15/9/2015, 20:18     +1   -1
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Il comportamento che Camilla ha tenuto con Tommy, è sempre il mix delle sue confusioni.
Solitamente non si comporterebbe così...ma una Camilla Baudino travolta da un turbine di emozioni così contrastanti tra di loro...(a mio parere ;) ) può arrivare anche a sembrare leggermente algida, sebbene lei adori quel bambino. (in fatti i suoi pensieri verso Tommy sono molto positivi, ma allo stesso tempo non sa cosa fare, perché lei da una parte vorrebbe essere come una madre per lui, e dall'altra parte, riconosce che Tommy ha già Eva -sebbene si dimostri ancora più algida con bimbo di quanto davvero sembri-...)
 
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view post Posted on 16/9/2015, 17:50     +1   -1
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Mi fa piacere che mia storia vi piaccia :)
Dunque...nello scorso capitolo, Camilla involontariamente delude Tommy. Gaetano quindi cerca di tornare a casa prima possibile, per parlare con il bambino.
La professoressa è confusa e non sa come comportarsi né con Tommy né con i due uomini della sua vita.
Renzo giunge a casa del commissario, ma ad aprirgli la porta è Camilla.
Anche Livietta assieme a Greg stanno per giungere a casa di Gaetano...

Pronti?
Vaiii !


Capitolo quattro- Camilla, ti prego ....



Renzo Ferrero sedeva sul divano del salotto di casa di Gaetano.
-Non sapevo lavorassi come governante a casa del nostro vicino, poliziotto superpiù
-Infatti non ci lavoro Renzo.
-E...E allora che...che ci fai qui?
-Gaetano doveva lavorare e non sapeva dove lasciare Tommy.
-T...Tommy...
-Tommy. Il figlio di Gaetano.
-Ma...M..Ma con tutta la gente che conosce!
-Gaetano si fida di me. Abbassa il tono della voce. Di là Tommy dorme.

L'uomo guardò con curiosità la donna aspettando che lei gli dicesse qualcosa.
E anche tu ti fidi di lui. Poi diciamocelo bene Camilla, a te non par vero di stare con Tommy e fargli quasi da mamma. Non negarlo.
-E...E qu..Quindi con tutte le persone che ...insomma. Proprio te?
-Renzo spiegami il problema. Guardare il figlio di un mio caro amico, non significa tradire il proprio marito. Non come fai tu con la tua amica Carmen.

Lo stava sfidando. Stava rinfacciando a suo marito i suoi errori passati...e forse futuri.
-M..ma cosa dici? Ca..Carmen? Carmen ora non significa nulla. Come ho già detto, tu hai frainteso.
-Ora non significa nulla...ah Bene!
-No, aspetta. Non mi sono espresso nei migliori dei modi. Ma ti giuro che non intendevo dire questo.
La donna sbuffò.
-Senti Renzo, fammi almeno un favore. Parliamo dell'argomento a carte scoperte. Perché...è del tutto inutile nascondere i propri errori.
-I tuoi errori. Perché prima che tu conoscessi quel tipo...noi eravamo felici.
-I miei? Ah! Ma che faccia tosta! Ti sei dimenticato che sei stato tu...tu a tradirmi.
-Mi stai forse dicendo che tra e Gaetano non c'è mai stato nulla? Nemmeno l'intenzione?.
Beh...adesso andiamoci piano Renzo. Camilla non è mica una santa. Un pensierino ce l'ha fatto e come su Gaetano. Hummmm...anche più di uno, a pensarci bene. Pure e gloriose notti di passione.
E poi...tu l'hai baciato una volta. Ok, forse solo una volta. poi ti sei anche pentita...ma l'hai fatto.

-...-
-Camilla sto aspettando.
La donna si riprese.
-Renzo, io ti sono sempre stata fedele. Non ho mai fatto nulla per sciupare il nostro matrimonio, e ho tentato con tutta me stessa di rimettere in piedi la nostra relazione. Per Livietta, per mia madre, per te...per me.
-Bene. allora torniamo a casa. Facciamo finta ce tutto questo non sia successo. Io stasera uscirò con Carmen per lavoro, e tra una settimana ci prendiamo qualche giorno solo per noi.
Lei scosse la testa.
-Renzo...
Lui capì subito.
-Devi sempre guardare Tommy per Gaetano , vero?

In quel momento il loro dialogo sembrava essere diventato qualcosa di metaforico. Ma entrambi avevano capito il senso.
-Ha bisogno di me...hanno bisogno di me.
-Anche io ho bisogno di te. Camilla, ti ho sposata anni fa, e dopo la nascita di Livietta ... Noi,noi non possiamo mandare tutto a l'aria.

Per la prima colta i balbettii di Renzo si fecero minori, mentre i suoi occhi azzurri si velavano di lacrime.

-Non sono stata io a volere tutto ciò. Renzo, da troppo tempo io e te non ci trattiamo più come...come ci eravamo ripromessi.

La professoressa si sedette sul divano sgranocchiando un biscotto al cioccolato.
Era nervosa. Forse era giunta alla resa dei conti.
-Camilla, senti. Io capisco la situazione. Capisco che tu non passa più fidarti di me come prima... ma ti chiedo, ti chiedo solamente una cosa per il bene di Livietta. Pensaci su.
Certo, perché tu per il bene di Livietta ci ha pensato su, quando hai tradito tua moglie con quella Carmen

La porta della cameretta si aprì.
-Tommy!

Il bambino si diresse verso la donna, ciondolante.
-Ciao Tommy...
disse con un leggero imbarazzo Renzo.
-Ho fatto un brutto sogno.

Camilla si accigliò preoccupata.
-Tommy, mi dispiace.
Il bambino si arrampicò sul divano, fino a sedersi sulle gambe di Camilla.
Renzo osservava tutto senza dire nulla.
Quello che vedeva era evidente.
Anche il piccoletto di casa Berardi si era affezionato alla sua Camilla.
-Tommy, ho preparato qualcosa da mangiare, ti va di prenderti un biscotto?
Il bambino scosse il capo.
Renzo sospirò.

Calò il silenzio per un secondo.

-Papà torna presto Milla?
-Sì tesoro, papà torna presto.

Il bambino sebbene ancora piccolo, aveva percepito una certa tensione nell'aria.

-Tommy?
-Sì?
-Scusami prima per quello che ti ho detto. Non volevo che la prendessi male. Lo sai che tu e papà su di me potete sempre contare. Ma...ho avuto una giornata complessa.

Il bimbo le dette un bacio sulla guancia, prima di scendere dalle gambe magre della donna, e addentrarsi nella cucina in cerca di qualcosa da sgranocchiare.

-Senti, io...io vado.
-Va bene.
-Non voglio discutere qui. Non ora e non con il bambino.
-Hai ragione.
-Questa sera, io ...non sarò a casa. Quindi per favore dillo pure a Livietta. Tornerò domani; e se vuoi finiremo il discorso.

Camilla si limitò ad annuire.
Vedo un barlume di speranza, oppure mi sbaglio?

Si diresse verso la porta, e guardò ancora una volta sua moglie.
-Bene, allora...io...io vado.
-Sì.
-Senti...un ultima cosa. Poi...Poi davvero vado.
-Va bene.
- Qualunque cosa succeda da ora in poi con quel poliziotto superpiù...
-Gaetano. Renzo quell'uomo ha un nome...
-Fammi finire, per favore! Stavo dicendo..: Qualunque cosa succeda con ..G..Gaetano da ora in poi...non sarà più un mio problema. Ma...ma di una cosa sola ,Camilla...io ti prego.
-...-
-Non far soffrire Livietta e nemmeno quel bambino. Loro due, non se lo meritano.

Le accarezzò il viso e le baciò delicatamente la bocca ,lasciandola colpita dal suo cambiamento radicale in nemmeno pochi minuti.

Chiuse la porta e scese le scale.
Stava per uscire dal portone principale, quando incontrò Gaetano.
-Renzo. Ciao! Come mai qui?
-Beh...fino a prova contraria, in quella casa ci sta...Camilla.
-...-
-Mia...Mia moglie.

Gaetano annuì.
-Io le ho detto di lasciar perdere con Tommy, ma lei ha insistito. Adora quel bambino.
-Eh...beh...Proprio di questo voglio parlarti Gaetano.
-Se è per tua moglie...Ascoltami bene Renzo...
Si sedettero in una delle panchine del cortile.
-Io non so che cosa sia successo tra te e Camilla. O per meglio dire...lo so.
-Lo..lo sai?
- Mi ha detto del messaggio di stamattina, di Carmen...
-Ah...
-Io non la posso biasimare. Tu l'hai fatta soffrire molto in passato. Ma è giusto che vi chiariate. Ci tengo che voi parliate. Questa sera se vuoi te la riporto a casa.
-Ecco...è proprio di questo che anche io volevo parlarti Gaetano. Io e Camilla ci siamo parlati. Non...Non abbiamo ancora finito di parlare in realtà, ma mi è bastato poco per capire.
-Capire cosa?
-C..Che lei sta...sta mettendo su famiglia con te.

Gaetano sgranò gli occhi.
-Posso essere un po' confuso a volte...sbadato...ma non sono uno sciocco. Ho visto come curava Tommy. Tuo figlio.
-Se è per Tommy, ti ripeto che la prossima volta lo porto in commissariato con me.
-Io, io non credo che ci sarà una prossima volta.
-Renzo non capisco.
-Senti, io lo sai che non ti apprezzo molto come persona. Indubbiamente, svolgi bene il tuo mestiere...ma tu hai rovinato la mia famiglia. Mi hai portato via mia moglie...e ...e pure Livietta in certe situazioni sembra cercare più te, che me.
-Renzo io...
- Sei il mio incubo, sei il poliziotto superpiù... Camilla mi ha detto che non mi ha mai tradito. E io le credo. Voglio crederle. Devo? Ci provo. Io...io la sento la notte. Parla di te. Ti sogna. poi parla anche di me...ma è una cosa relativa.

fece qualche secondo di pausa.
-Prendila, se vuoi. Ho detto la stessa cosa a Camilla. Ma...Una cosa la voglio, e la pretendo. Trattala bene Gaetano. Non fare come hai fatto con le tue ex. Non usarla e poi ...

Gaetano sorrise, e abbracciò l'uomo.
-Grazie Renzo. Grazie davvero.

Camilla...finalmente mia! Non pensavo che Renzo si sarebbe finalmente messo da parte...
Ma prima, ho bisogno di parlare con lei.
C'è una cosa che devo dirle...
 
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