CITAZIONE (Enrica 91 @ 8/3/2013, 12:30)
La nuova squadra ho iniziato ad apprezzarla proprio grazie a Rai premium, prima la guardavo sì, ma con un velo di malinconia e tristezza (essendo cresciuta con LA SQUADRA!).
"La squadra" era più dolce, più soft, questa "nuova" (si fa per dire!) serie, che non è la continuazione della precedente (di certo lo saprai molto meglio di me!), è decisamente più graffiante, incisiva, pungente!
Il vero, autentico protagonista della fiction è Spaccanapoli, uno dei luoghi più tipici del capoluogo campano, senza dubbio ricco sotto il profilo culturale ed artistico, ma nel contempo lacerato dalla micro/macrodelinquenza, deturpato dalla prepotenza della camorra, macchiato dal sangue di agnelli e sciacalli che si mescolano tra loro! Peccato davvero, perché Napoli in realtà è una città fantastica! Qui arriva, trasferita da Genova, Paola Ricci, il nuovo vicequestore, giovane donna forse un po’ rigida, ma profondamente onesta e decisa a far rispettare la legge, a cambiare le cose, a sconfiggere il potere di coloro che impongono il “pizzo”, che smerciano impunemente la droga, che tormentano la gente perbene. Inizialmente Paola è malvista dai suoi stessi sottoposti, che non accettano una che “viene da fuori”, che intende rispettare alla lettera le procedure, che non capisce nulla di Napoli e dei Napoletani, poi pian pianino il giovane vicequestore e la sua squadra di agenti individuano un “terreno di incontro”, cominciano a comprendere i rispettivi punti di vista. Paola, coerente e determinata, capisce che un’eccessiva rigidità non giova all’attività del commissariato e che, per ottenere qualche vittoria, occorre talvolta agire con una maggiore elasticità, senza per questo rinunciare ai principi di base della legalità. Dal canto loro, i poliziotti di Spaccanapoli, tra i quali emerge il burrascoso e caparbio Vitale, imparano a rispettare il loro nuovo capo, che sotto l’apparenza di inflessibile burocrate nasconde un’inaspettata dolcezza, una commovente umanità. Certo, nonostante il notevole miglioramento dei rapporti tra la Ricci ed i vari agenti del commissariato, qua e là continua a far capolino qualche occasione di scontro, ma nel complesso il lavoro della squadra procede abbastanza bene e non mancano i risultati positivi.
Che dire di questa fiction? Indubbiamente è un lavoro interessante, che mira a descrivere una realtà sociale dolorosa, problematica, irta di difficoltà! Di sicuro, non è uno sceneggiato distensivo, proprio no!! Per tale motivo inizialmente ho faticato un po’ a seguirlo, anche perché mi faceva male vedere una città che amo tanto dipinta nei suoi aspetti più violenti e negativi. Poi, pian piano, ho individuato quel grumo di positività che comunque persiste nella negatività, quel sorriso che riesce a mescolarsi al pianto, quella dolcezza che emerge anche nelle situazioni più dure. Tra le aride rocce del deserto può capitare inaspettatamente di intravedere un fiore………
Edited by viola3511 - 12/3/2013, 21:26