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I'm with you...forever

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Enrica 91
icon12  view post Posted on 11/2/2013, 12:40     +1   -1




Ho trovato nei meandri del mio PC questa fanfiction che avevo scritto un po' di anni fa, avevano appena finito di trasmettete la terza serie, quindi correva l'anno 2008...spero vi piaccia.

I’m with you…forever



Ore 7.30, in una calda mattinata di fine agosto, all’aeroporto di Fiumicino, atterrò un volo Alitalia in perfetto orario.
La pista era infuocata e al di fuori di quell’aeromobile non c’era un’anima viva. Il portellone si aprì, fu inserita la scala e scese lei: Camilla Baudino.
Il vento le scompigliava i capelli che durante la permanenza a Barcellona aveva fatto crescere e ora le cadevano, ricci, sulle spalle.
Ad aspettarla non c’era nessuno, almeno questo credeva lei che non aveva detto ad anima viva del suo ritorno e invece, appena uscita dall’aeroporto trovò lui: il Commissario Gaetano Berardi, uomo alto, slanciato con occhiali scuri e il solito impermeabile beige.
Era lì ad aspettarla, appoggiato all’auto e con un sorriso smagliante, il suo sguardo e quello di Camilla si incontrarono e subito si riaccese quella sintonia di un tempo, quella che li aveva fatti innamorare e che adesso sembrava non essere mai andata via.
“E tu che ci fai qui?” esordì Camilla, stupita di vederlo
“Sono venuto a prenderti…”
“Questo lo vedo, ma non capisco…”
“Come ho fatto a sapere del tuo arrivo?...semplice, ieri ho incontrato tua madre e lei me l’ha detto”
“Mai una volta che si facesse gli affari suoi” pensò la Prof che sottosotto era felice di rivederlo dopo due anni di assenza.
“Senti ti faccio una proposta…”
“Dimmi commissario…”
“Un Vermouth al solito bar…”
“Ok”
I due si allontanarono insieme ed insieme si trovarono, ancora una volta a sorseggiare il loro aperitivo preferito nel solito bar.
A vederli da lontano sembravano la coppia perfetta, seduti al tavolino che bevevano Vermouth e si raccontavano quello che avevano fatto negli ultimo due anni di lontananza.
Lei a Barcellona con il marito Renzo e la figlia Livietta, gli iniziali problemi d’ambientamento, i litigi con Renzo, la tristezza di Livietta perché le mancava Nino, il nipote di Gaetano e lui, lui che non l’aveva mai dimenticata, che la pensava ogni giorno di più, che l’amava come non mai. Ovviamente questo non glielo poteva dire, non poteva rischiare di perderla un’altra volta, voleva almeno la sua amicizia e sapeva che se avesse parlato non ci sarebbe stata nemmeno quella.

Perciò si limitò a dirle che stava bene, che aveva avuto delle piccole storie e ora aveva ritrovato sintonia con Roberta la sua ex fidanzata che lui aveva lasciato sull’altare per correre dietro ai malviventi.
Mentre parlava, Camilla lo guardava affascinata e allo stesso tempo ricordava, quando, delirante per la febbre le aveva detto: “Io ti amo Camilla, ma tu sei sposata, hai una figlia e loro sono più importante di me e sempre lo saranno”.
Improvvisamente si risvegliò: “Camilla tutto bene?” “Si, tutto bene..senti si è fatto tardi, devo andare a casa, poi domani devo andare a scuola quindi…” “Se vuoi ti...” “No…non c’è bisogno, vado a piedi”
Camilla si allontanò da lui, ogni passo che faceva era come se mettesse mille chilometri di distanza tra due persone che infondo volevano la stessa cosa, ma non erano mai riusciti a confessarselo.
Ed ecco che in pochi minuti la bella scena di loro seduti al tavolino si trasformò in un’istantanea rovinata dal tempo.
Gaetano guardava fisso nel vuoto, la sua faccia si ingrigì e tutta la felicità di averla rivista si trasformò in dolore, dolore perché quella donna lui l’aveva persa tanti anni prima e non avrebbe mai potuto avere niente da lei se non amicizia.

I giorni passavano, così come i mesi, Renzo era rimasto a Barcellona a seguire i lavori del suo progetto: un parco enorme dove poter portare i bambini a giocare e gli anziani a prendere una boccata d’aria.
Livietta invece era tornata per l’inizio della scuola, era contenta di essere a Roma perché così poteva rivedere Nino ogni volta che voleva. Beh era piccola ma già aveva le idee chiare!
Erano passati due anni, ma era come se tutto fosse rimasto immutato, infatti non appena Camilla e Gaetano ne ebbero la possibilità, ricominciarono a “collaborare” in casi di omicidi, rapimenti e così via.
Un giorno si diedero appuntamento al solito bar per un Vermouth e se solo Camilla avesse potuto immaginare quello che da li a poco sarebbe successo, non ci sarebbe andata di sicuro.
“Scusa il ritardo Camilla, ma in commissariato Torre e Piccolo non mi lasciavano andare”
“Niente…”
“Commissario…professoressa..il solito?” “Si Germano grazie”
“Allora Gaetano cosa mi dovevi dire di così urgente…”
Intanto furono portati i due aperitivi, Camilla fece solo in tempo a bagnarsi le labbra che ebbe la notizia più brutta che il suo Gaetano le poteva dare: “Io e Roberta di sposiamo!” “C…cosa?” “Ci sposiamo, si insomma ci riproviamo, visto che la prima è andata male…vediamo la seconda …ci vieni?” “No…”
Gaetano impallidì… “Cioè dipende…quando sarebbe?” “Tra tre settimane, l’8 giugno” “Uh, ma guarda…non…non posso, è l’ultimo giorno di scuola e io devo esserci…” “Ah…..mi dispiace però…” “Sapessi a me…ora scusa, ma devo..andare, si…mi sono ricordata che devo fare una cosa…ciao”
Camilla corse via più veloce della luce, non voleva far capire al Berardi che quella notizia era stata per lei come una pugnalata allo stomaco.
Qualche mese prima aveva fatto l’errore più grosso della sua vita non dicendo a Gaetano che il suo matrimonio con Renzo era finito e ora ne stava pagando le conseguenze.
Tornata a casa si sedette sul divano e le venne in mente una frase di un autore indiano: “Quando il sole è stanco non fa più luce”.
Era così che si sentiva, come un sole che ormai era stanco e non aveva più voglia di illuminare le giornate delle persone.
Quelle tre settimane passarono troppo velocemente e di colpo Camilla si ritrovò a scuola la mattina del 8 giugno con la testa completamente da un’altra parte.
I suoi alunni sapevano benissimo il perché: “Prof, si sente bene?” “Mm?...Ah, si, si Martinelli tutto bene…” “Ma prof, lei sta piangendo…” “No, questa è l’allergia…”
I ragazzi sapevano che non era allergia quella che la stava facendo piangere, ma il pensiero che in quel momento stava perdendo tutto quello che aveva sempre desiderato.
Improvvisamente Camilla si alzò e disse che sarebbe tornata subito, una volta uscita Martinelli e gli altri si riunirono in cerchio: “Raga, la prof sta male e si vede….” “Celeste tu hai ragione, ma cosa possiamo fare?” “Dobbiamo fare in modo che questo matrimonio non si faccia!” “Ma perché ti accanisci così?” “Perché lei ci ha sempre aiutati, ogni volta che avevamo qualche problema e adesso tocca a noi aiutare lei”
In cinque minuti Celeste raccontò quello che la sera prima aveva sentito in commissariato.
Si trovava li per ritirare il passaporto e mentre andava via si accorse che il Commissario si stava confidando con Torre, ispettore di polizia non che suo amico.
Gli stava dicendo che quel matrimonio era solo l’ennesimo ripiego perché chi voleva non poteva essere sua, per anni aveva vissuto nell’ombra di Renzo, sapendo di non avere nemmeno una possibilità con Camilla.
La sua vita era stata sempre un compromesso, una vita vissuta a metà, senza senso, sperando che un giorno la felicità potesse suonare alla sua porta. Ora era stanco, voleva vivere a pieno e anche se lui Roberta non l’amava era l’unica soluzione per non soffrire più, anche se continuava a sperare fino alla fine che accadesse qualcosa che potesse mandare a monte il matrimonio.
Eccolo qui, il grande commissario pronto a dare la vita per la sua bella, ma sconfitto e inerme davanti alla consapevolezza che la vita è breve e che non si può avere tutto da lei senza darle niente in cambio.
Sposando Roberta avrebbe perso l’ultima possibilità con Camilla, ma allo stesso tempo avrebbe mantenuto la sua amicizia. È il detto dare per avere. Solo che lui stava buttando tutto dalla finestra e si stava condannando ad una vita di infelicità accanto ad una donna che non aveva mai amato e che aveva considerato solo un ripiego per non pensare più a lei.

Gli alunni di Camilla volevano molto bene alla prof, perciò in quei pochi minuti di assenza della Baudino misero in piedi un piano degno dei migliori 007 del mondo.
La prof rientrò insieme a Susy sua collega e compagna di Mazzeo, il preside.
“Ragazzi con voi starà Susy, io vado a casa perché non sto bene…” “No prof…aspetti…visto che è l’ultimo giorno di scuola andiamo a fare una passeggiata tutti insieme..vedrà che si sentirà meglio”
Intanto che uno dei ragazzi stava tentando di convincere Camilla, Celeste spiegò il piano a Susy che capì subito: “Ma si Camilla, dai vai…con Mazzeo me la vedo io…” “Dai Prof..” “Eh..va bene ma dove andiamo…” “È una sorpresa dai andiamo….” “Si ma come….?” “Con le nostre macchine dai…”
Camilla fu praticamente rapita dai suoi ragazzi e non si rese conto di quello che sarebbe successo.
“Dai, dai che siamo ancora in tempo..” “In tempo per cosa? Martinelli…che state combinando?” “Dai Prof, si fidi di noi…”
Le auto partirono tutte quasi all’unisono dal cortile. Celeste dalla sua fece una telefonata e poi un’altra e un’altra ancora.
“Ma questa è la strada per…” “Per il parco Prof…si fidi…”
Le macchine si fermarono a poca distanza dal municipio, i ragazzi dissero a Camilla di aspettarli lì mentre loro corsero nel piazzale del Comune dove ad aspettarli c’erano Torre, Piccolo e Michela Ferrari i colleghi di Gaetano, la mamma di Camilla e il piccolo Nino che uscì di corsa dalla porta: “Allora vi volete sbrigare? Tra poco iniziano…”
Erano tutto pronti, solo che Camilla non ce la faceva ad aspettarli in macchina ed insospettita dal ritardo li raggiunse: “Beh…ma che succede? Torre…mamma, che cavolo succede ragazzi?”
Celeste prese la situazione in mano: “Prof…risponda ad una sola domanda con Sì o No…” “Va bene ma…” “Lei farebbe qualsiasi cosa per amore?”
Camilla aveva capito tutto e sapeva gli effetti di un suo sì o di un suo no. Sì aveva capito che i suoi ragazzi le volevano bene, che sua madre e i poliziotti facevano il tifo per lei e per…non riusciva a pensare a Gaetano senza tremare.
“Prof…allora, la risposta…”
Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e disse: “Sì”
I ragazza, Andreina, Nino, Torre, Piccolo e Ferrari scattarono all’interno della sala del comune lasciando Camilla in mezzo alla piazza, non riusciva a muoversi, era come se le sue gambe si fossero trasformate in due colonne di marmo.
Fecero appena in tempo, il Sindaco infatti aveva appena finito di leggere gli articolo del codice civile 142, 144, 147 e stava pronunciando le parole: “Infine, se qualcuno è a conoscenza di qualche motivo per cui questi sposi non debbano unirsi in matrimonio… è il momento di parlare ora”
“Fermi tutti…polizia!” “Torre…” “Va beh…è per enfatizzare”
Gli invitati si voltarono e a Roberta sembro di rivivere una scena già vista…mentre in Gaetano comparve un sorriso smagliante, però le circostanze gli impedivano di esultare: “Torre, che succede…”
Questa volta a rispondere non fu l’ispettore, ma gli alunni della prof, con a capo il piccolo e furbo Nino che mai aveva sopportato la strega Roberta: “Zio, non puoi sposare Roberta…” “Cosa…Gaetano di qualcosa!” “Il commissario non deve dire nulla, ma solo ascoltare…e poi si ricordi signorina, solo i poliziotti possono dare ordini!”
Nella sala calò il silenzio e Martinelli incominciò: “C’è una persona che lei conosce benissimo e che sta soffrendo molto…per questo matrimonio…” “Lei sa chi è commissario…” “Voi non sapete…non potete sapere!” “Invece si, sappiamo benissimo…ci guardi, se non conoscessimo la verità non avremmo organizzato tutto questo, non saremmo piombati qui così…”
“Commissario, non si può scappare dall’amore, non lo si può fare e lei lo sa benissimo…se sposa Roberta sarà condannato a vivere per sempre con una persona che non ama e che lei renderà infelice” “Lei sa meglio di chiunque altro cosa vuole dire amare e chi amare!” “Zio non sposarla, tu non sei felice con lei…tu vuoi Camilla…” “Nino ti prego, non si può!” “E invece si…” questa volta a parlare fu Andreina, la mamma di Camilla, era stanca di vedere la figlia soffrire e per una volta voleva fare qualcosa per lei: “Non ci sono ostacoli! Nella vita di mia figlia non c’è posto per due uomini e Renzo ora non è più un problema.”
Nella testa di Gaetano corsero mille pensieri in poco più di due minuti, tutto quello che aveva passato con Camilla, i problemi, le confidenze, l’amore che fino a quel momento era stato platonico.
In meno un secondo liquidò Roberta: “Mi dispiace Roberta…non è te che voglio!”, baciò il piccolo Nino.
Corse fuori dove, voltata con le spalle alla porta, c’era Camilla che molto probabilmente non aveva mai desiderato qualcosa come il quel momento.
Gaetano era li, sui gradini, dietro di lui tutti i suoi amici e i ragazzi della prof: “Camilla!!!”
La donna si voltò e in un nanosecondo capì che non si era sposato.
Ed ecco che quei chilometri di distanza che fino a poco tempo prima li avevano separati, si stavano inesorabilmente dissolvendo.
Si corsero in contro, mancava solo una cosa per suggellare quell’amore tanto sofferto e che tanto era stato soffocato: un bacio!
Quel bacio arrivò senza una parola di più, in sottofondo i ragazzi, Torre, Piccolo, Ferrari e Andreina esultarono impazziti di gioia.
Camilla e Gaetano non erano più un’istantanea rovinata dal tempo, ma una foto nuova di zecca, brillante e felice.
Certo ci sarebbero stati tempi duri, problemi, litigi, ma in quel momento nessuno dei due poteva pensare a queste cose. Avevano aspettato così tanto che adesso non volevano pensare ad altro.
In quel momento tutto era in secondo piano e i problemi volati via velocemente, come fa il vento con un velo da sposa.
 
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viola3511
view post Posted on 11/2/2013, 19:15     +1   -1




CITAZIONE (Enrica 91 @ 11/2/2013, 12:40) 
Camilla e Gaetano non erano più un’istantanea rovinata dal tempo, ma una foto nuova di zecca, brillante e felice.
Certo ci sarebbero stati tempi duri, problemi, litigi, ma in quel momento nessuno dei due poteva pensare a queste cose. Avevano aspettato così tanto che adesso non volevano pensare ad altro.
In quel momento tutto era in secondo piano e i problemi volati via velocemente, come fa il vento con un velo da sposa.

Un finale molto romantico e dolce, Enrica !! *_*
Soluzione brillante, mio caro "Watson" ;) : far intervenire altri per sciogliere quei nodi da marinaio che impediscono ai NOSTRI DUE di congiungere finalmente le proprie esistenze! Peccato che gli sceneggiatori abbiano imboccato tutt'altra strada................!!!! Però.....però.....questo escamotage potrebbe essere stato utilizzato nella stesura del copione della 5^ serie!!! Ma sì: un deus ex machina che compaia inaspettatamente sulla scena e che consenta di risolvere brillantemente ogni problema..........!
SPERIAMO!!!
 
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1 replies since 11/2/2013, 12:40   439 views
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