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Le ragioni del (Q)uore

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Soul of Paper
view post Posted on 27/9/2015, 00:23     +1   -1




Brava Anya, bel capitolo!

Scritto come sempre molto bene, tenerissimi Camilla e Gaetano insieme, con Gaetano che la tranquillizza e la aiuta ad addormentarsi.

L'unica cosa che non mi ha convinta al 100% è che Francesca dica a Livietta di suo padre per telefono, credo che sarebbe stato più giusto dirglielo di persona la mattina successiva e comunque non lasciarla sola dopo una notizia del genere ;).

Per il resto tutto molto bello, spero solo che Carmen non c'entri con quello che è successo a Renzo e che sia solo un dubbio nato dal risentimento di Camilla... ma vedremo ;).

Brava!
 
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view post Posted on 5/10/2015, 20:32     +1   -1
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Ciao Ragazze!
Allora scusatemi tantissimo se non sono riuscita ad aggiornare prima la storia, ma ...ero pienissima di cose da fare, e anche la salute ci ha messo del suo.
Allora, non voglio dilungarmi troppo con altri scritti, quindi direi di partire subito con il nuovo capitolo.
Pronti?
Vaiii :)

Capitolo nove- Hai una camomilla?


Camilla dormiva rannicchiata in posizione fetale nella brandina dell'ospedale ormai da ore.
Il suo sonno era abbastanza tranquillo. Il suo viso era rilassato, e i capelli ricci e disordinati facevano da cornice a una bellezza non canonica ma comunque non indifferente, sebbene l'età avanzasse ogni giorno di più.
Gaetano l'aveva voluta lasciar dormire.
Francesca, aveva ragione. Camilla non avrebbe mai potuto reggere una notizia del genere, non nello stato in cui si trovava poche ore prima.

In coma.
Renzo giaceva ormai da ore attaccato a un respiratore, con il torace scoperto, attaccato a diverse macchine.
Il suo battito cardiaco era regolare, così come la sua attività celebrale.
Gaetano dalla finestra che dava sulla stanza, osservava il paziente , senza riuscire a dire nulla.
Provava tristezza dispiacere, e paura.
Forse , egoisticamente, molta più paura che tristezza per lo sfortunato.
Paura di perdere la sua Camilla.
Perché?
Perché se mai Camilla fosse venuta a sapere della situazione con Renzo, non solo l'avrebbe persa, ma lei sarebbe stata male , credendo quasi di aver fatto l'ennesimo torto al marito.
Ma d'altra parte, non ci poteva fare nulla. mica era colpa sua, se Renzo si trovava al momento sbagliato nel posto sbagliato.
Il telefono di Gaetano squillò.

-Pronto?
-Papà!
-Tommy, tesoro..
-Papà, ma dove sei? Mi devi accompagnare a scuola. E dov'è Camilla?
-Camilla...è uscita presto questa mattina.
-Ma ...
-Senti Tommy, oggi a scuola ti ci porta Livietta con Greg.
-E tu e Camilla quando tornate?
-Presto tesoro, presto.
-Sul serio?
-Promesso....senti mi passi Livietta un secondino?
-Vabbò...- rispose il bimbo con accento quasi salentino. Torre sarebbe stato orgoglioso del piccoletto.
-Pronto, Gaetano?
-Livietta
-...-
-Senti, lo so che sei in ansia, e credimi, non vorrei mai dirti certe cose per telefono.
Gaetano sentì la ragazza deglutire nervosamente.
-Tuo padre è ancora in ospedale e...
-Gaetano dimmi la verità.
-Io...
-Papà è messo male?

Ci fu un momento di silenzio.
Che dirle?
Quel silenzio venne intuito subito dalla ragazza, che iniziò a piangere senza farsi vedere da Tommy.
-La mamma ...come ha reagito lei?
-La mamma non sa ancora nulla. ha fatto la notte quasi del tutto in bianco. Non sarebbe stato in grado di digerire anche questa.
-Anche questa...quindi? parla Gaetano! PARLA!
-Tuo padre è in coma Livietta. Non so quando e se si risveglierà.

Un altro secondo di silenzio.
Ora a digerire la notizia era lei.

-Livietta ci sei?
-...-
-Livietta?
-Sì. ...- tirò su con il naso. - Senti, io appena ho portato Tommy vengo in ospedale.
-Sì...ok... così avrò modo di spiegarti.
-Gaetano, un'altra cosa...
-Dimmi Livietta, se posso la farò bene volentieri.
-Porta a casa la mamma. Non voglio che stia in ospedale. Non adesso.
-Glielo dovremo dire.
-Lo so. Ma voglio che apprenda la notizia a casa.
-Va bene...allora ci vediamo.
-Ciao Gaetano.
-Livietta?
-Sì?
-Sei davvero una persona molto forte. Vorrei cercare di starti più vicino, se tu me lo permetterai.
-Stai già facendo tanto. Tu pensa alla mia mamma e a Tommy.

Chiusero la telefonata.
Livietta era cresciuta. Si era fatta una donna. Era riuscita a metabolizzare la notizia senza scomporsi più di tanto, sebbene dentro, l'inferno la stesse logorando.
Doveva essere forte e non lasciarsi allo sconforto. Lo doveva fare per se stessa, per il padre, e per la mamma.
Soprattutto per Camilla, che in quel periodo era così fragile e in balia dei quattro venti.

Gaetano svegliò dolcemente Camilla, quando i raggi di sole ormai forti penetrarono le veneziane attaccate alla finestra.
Lei si svegliò con calma, e per una frazione di secondo , quasi si dimenticò dell'accaduto.
Poi tornò alla realtà.

-Gaetano...
-shhhh...stai tranquilla.
-Novità su Renzo? io voglio vederlo.
-Camilla devi avere pazienza. te l'hanno detto anche Francesca e l'infermiera.
-Ma ...
-Niente ma. Quando sarà possibile vederlo, ci informeranno.
-Gaetano ma io sono sua moglie...
Gaetano guardò Camilla con un'occhiata mista a gelosia, quando la sentì pronunciare quelle ultime parole.
-Io e lui siamo ancora legati. Non si può trattare di una prognosi riservata. Io sono un familiare. Ho il diritto di sapere come sta.
Gaetano annuì.
-Vedremo cosa fare. Ma adesso stai tranquilla, ok?

Camilla annuì, abbracciando il suo commissario.
-Ho il viso che fa pena.
Lui le accarezzo con il pollice le labbra e gli zigomi.
-Sei bellissima.
-Smettila, non è vero.
-Ti giuro. Di mattina sei ancora più bella.
Le dette un dolce bacio sulle labbra, prima di aiutarla ad alzarsi.
-Che ne dici di tornare a casa e fare una doccia?

lei si limitò ad annuire con il capo, facendo ondulare tutta la massa di ricci.

Uscirono dall'ospedale, e Gaetano accompagnò Camilla a casa.
Furono interrotti proprio sulla soglia dal telefono di Gaetano.

-Vice questore Berardi...
-Dottò! Son io.
-Torre..
Camilla guardò subito Gaetano come per fargli intendere che ovunque lui sarebbe andato lei lo avrebbe seguito.
-Dottò, io e la Lucianona abbiamo interrogato i componenti dell'Hotel, e indovini?
-Torre non ho voglia di indovinare. Dimmi quello che avete trovato e basta.
-Vabbene Dottò! allora, io vi dico che, abbiamo trovato un testimone.
-Un testimone?
-Sì esatto dottò! Un testimone che dice di aver visto due signori aggirarsi nell'Hotel in ore ambigue.
-Definisci ore Ambigue
-oh Ah! Dottò! Ambigue...
-Va bene. Allora ti raggiungo in Commissariato.
-Ah Dottò, 'n'altra cosa!
-Sì, dimmi...
-Ma la Professoressa "commu le sta" ?
-Beh...insomma...
-No perché m'han detto che il marito sta...
-Va bene Torre. Arriviamo.

Gaetano chiuse la Telefonata bruscamente, evitando che Torre parlasse ancora. Non voleva che Camilla sentisse.

Torre d'altra parte rimase di sale , notando che il suo capo gli aveva appena sbattuto il telefono in faccia.
-Mah...che gli ho detto di sbagliato , Lucianona?
-Beh, non sei il massimo della finezza.
-Ambè! Il dottò Ferrero, il marito della Baudino sta in coma.

La Lucianona sgranò gli occhi.
-Oddio. Poverina! Ma quando l'hai saputo?
-Eh! L'ho saputo...
-Vediamo allora di essere discreti con la professoressa.
-Ovviamente!

Camilla e Gaetano arrivarono subito davanti all'ufficio del Vicequestore.
-Torre aggiornami,
-Il testimone Dottò, si chiama Marco Righi.
-Professione?
-Lavorava al bar dell'Hotel. C'era lui quando è successo il "pat 'atrac"
-Patatrac
Lo corresse Camilla.
-Vabbuò, voi m'avete inteso professorè!

Camilla però non sorrise.
Non se la sentiva.
-Allora dov'è questo Righi?
-Già dentro dottò. L'abbiamo convocato subbito.
-Ottimo lavoro. Bravo Torre. Dopo mi complimento pure con la Lucianona.

-Signor Righi, mi dicono dunque che le lavora per l'Hotel Cinque Stelle?
-Si signore.
-Da quanto lavora lì?
-Saranno circa tre o quattro anni.
-E prima di allora, che cosa faceva?
-Ho lavorato diverso tempo a Milano.
-Professione?
-Impiegato postale.
-Capisco.

Camilla sedeva silenziosa in angolino dell'ufficio del vicequestore, stando ad ascoltare la testimonianza dell'uomo.
-Che cosa stava facendo più o meno, tra l'una e le due di notte?
-Stavo chiudendo il bar dell'albergo.
-E c'era qualcuno con lei?
-No, ero solo.
-E cosa ha visto?
-Due uomini. si sono diretti verso l'ascensore. Non li ho visti bene in volto. Credo che avessero parcheggiato un'auto fuori. Beh, erano vestiti di nero. La macchina credo che sia un fuoristrada bianco... e...erano armati.
-Ricorda altri particolari?
-Uno dei due era piuttosto mal ridotto.
-Nel senso?
-Nel senso che... beh non aveva l'aria di essere in salute.
-Per caso ha notato se era...che so io...zoppo, oppure
-Barcollava.
-Barcollava?
-Sì. L'altro uomo invece era normale. ma era più basso dell'altro..e magro. Molto magro.
-Per caso ricorda se indossavano qualcosa di...insomma particolarmente vistoso?
-Non che io possa...Ah! Sì! Uno dei due indossava un orologio.
-Di marca?
-Questo non lo so vicequestore. Ma mi creda che mi hanno spaventato.

Camilla si alzò dal divano.
-Mi scusi signor Righi, ma perché non ha contattato subito la Polizia?
-Signora ...

Gaetano guardò male Camilla, facendole segno di sedersi.
-Risponda alla domanda della mia collega.
- Io...non ci ho pensato.

Finirono l'interrogatorio.
Righi non mi convince Camilla. Secondo me , quello sa molte più cose. e poi...come fa ad aver notato così tanti particolari, se ha detto che li ha visti molto bene...No! Questa cosa non regge. E poi perché chiudere il bar a quell'ora? Quell'Hotel è internazionale. Deve rimanere sempre qualcuno al bar e alla reception. Quello che dice mi convince sempre meno.
Credo che dovremmo andare da Carmen a fare quattro chiacchiere con lei. Magari lei saprà darti qualche consiglio in più per svolgere le indagini.


-Camilla?
-...-
-Camilla?
-Eh? Oh, scusami Gaetano.
-Tutto bene?
-Sì...stavo riflettendo.
Gaetano le porse un bicchiere di Vermut.
-Non ti convince, vero?
-No, nemmeno un po'. E se devo essere sincera, la sua testimonianza spontanea, mi convince ancora meno.
-Già, immaginavo.
-Immaginavi?
-Sì, dalla faccia che hai fatto, mentre lo stavo interrogando.
-E che faccia avrei fatto, sentiamo.
-Beh...diciamo, che i tuoi occhi hanno parlato per te.

rispose Gaetano, accarezzandole il viso.
-Senti, io adesso devo lavorare al caso, ma giuro che ti tengo informata.
-Posso rimanere qui con te.
-No Camilla, meglio di no.
-Va bene...allora...
-Perché non vai a casa a fare finalmente quella doccia che dovevi fare, e non provi a stenderti sul divano?

Camilla abbassò lo sguardo.
-Lo so. Ma ho paura.
-Paura? E di cosa?
-Gaetano, voglio tenermi occupata, almeno fino a quando mi comunicheranno che potrò parlare con Renzo.
-Camilla, non hai colpe...
-Gaetano, non è solo una questione di colpe...o di...insomma, io voglio trovare chi lo ha ridotto così, come l'ho visto su quella barella di ospedale, quando l'hanno portato via dalla scena del crimine.

Berardi annuì.
-Va bene. Allora facciamo le cose passo passo. Torno a casa con te, ci sistemiamo, e poi continuiamo le indagini.

Camilla accennò un mezzo sorriso.

-Posso fare una telefonata?
-certo...per...
-Oggi non farò lezione. Devo avvisare il preside.

e chi avviserà Camilla dello stato di Renzo?
 
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view post Posted on 7/10/2015, 08:01     +1   -1




Ciao Anya!

Il capitolo mi è piaciuto molto complimenti!

Capisco il desiderio di Gaetano di proteggere Camilla ma credo conoscendola che quando saprà di Renzo in coma si arrabbierà che non glielo abbiano detto prima.

Molto interessante il giallo... vedremo che succede e che cosa nasconde il portiere ;).

Brava!
 
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view post Posted on 8/10/2015, 19:54     +1   -1
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Grazie mille Soul.
Allora, non voglio perdermi in ciance, ma posso dire che ancora una volta, Soul hai centrato il punto della questione.
Desso vedremo gli eventuali sviluppi della mia storia.
Pronti?
Vaiiii :)

Capitolo dieci- Carmen, e le indagini malandrine



-Livietta?
-Gaetano!

I due finalmente si incontrarono in ospedale.
Lui abbracciò subito la ragazza.
-Mio dio Livietta, non sai quanto mi dispiace.
-Lo so, grazie.
-E di cosa?
-Di tutto.
I due si lasciarono andare a un abbraccio consolatorio. Livietta parve per un momento dimenticarsi di tutto e tutti.
Aveva bisogno di essere abbracciata, di qualcuno che potesse capirla.
Se solo Tommy non fosse stato quell'adorabile bimbetto, si sarebbe confidata con lui...e invece...

Dopo qualche minuto si staccò. aveva gli occhi lucidi.
Gaetano propose di sedersi.
- HO parlato con Francesca, l'amica di mamma
-Sì?
-Si...
Il suo sguardo si fece ancora più triste.
-Io non voglio che papà. Insomma, lui ha dato molti dispiaceri a me e alla mamma, ma io gli voglio bene. E mi dispiace che lui questo non lo sappia.
-Livietta, tuo padre lo sa. Lo sa benissimo che sia tu che tua madre continuerete sempre a volergli bene.
-Come fa, se è attaccato ad un respiratore? Gaetano, ma l'hai visto?
Gaetano accarezzò il viso della bambina, e per un momento gli sembrò di avere davanti agli occhi la stessa Camilla.
-Porta pazienza, vedrai che prima o poi aprirà gli occhi...
-Lo spero. Lo spero soprattutto per mamma.

Il commissario si fermò un secondo interdetto.
-In che senso?
-Nel senso, che mia madre, non solo sarà già furiosa con noi due, perché le abbiamo omesso le condizioni di papà...ma la sua situazione potrebbe aggravarsi ancora di più, nel caso non si risvegliasse. Inizierebbe a darsi tutte le colpe del mondo, e finirebbe sull'orlo della paranoia.
Gaetano devi fare assolutamente fare qualcosa. Camilla deve sapere le cose, ma non adesso. Non proprio ora.

I due rimasero qualche secondo in silenzio.
-La mamma dov'è adesso?
-A casa, a casa mia. Le ho detto di rimanere un po' lì. Insomma, aveva bisogno di farsi una doccia, e non aveva ancora mangiato niente.
-Non credo che riuscirà a mangiare, sai?
-Beh,deve provarci.

Altro momento di silenzio, in cui i pensieri della giovane stavano iniziando a prendere una forma ben definita.
-Non lasciarla troppo sola Gaetano. Tu ed io siamo gli unici che possiamo fare qualcosa per lei.
-E per te?
La ragazza alzò lo sguardo, e si accigliò.
-Per te?
-Per me? Cosa..?
-Io e la mamma possiamo fare qualcosa per te?

Livietta non rispose. Non sapeva che cosa dire. Stava solo cercando di tenersi occupata come la mamma, per non abbandonarsi allo sconforto.
-Non credo che tu possa fare nulla per me.
-Ne sei sicura?
-Gaetano, sono abbastanza grande ormai. Stai tranquillo. Ho solo bisogno di tempo... e di fare cose che mi tengano sotto pressione ogni giorno.

Proprio come Camilla. Com'è che si dice? Tale madre tale figlia.
Livietta è una ragazza così responsabile per la sua giovane età. mi sorprende che lei riesca a reagire in questo modo, con tanta forza, a una situazione tanto devastante. Ha i geni della mamma...questo è fuori dubbio. In lei di Renzo c'è ben poco, se non quegli occhi magnetici e il colore dei capelli.
Livietta, se solo potessi starti vicino come un padre...

-Gaetano?
-...-
-Hai avuto dei riscontri nelle tue indagini? Non so, Carmen ha detto qualcosa? Oppure...
-Carmen ha dato solo delle vaghe descrizioni, che oltretutto non combaciano con quelle date da un testimone.
-Un...testimone? Quindi potetete incastrare chi ha fatto del male a mio padre?
-Non farla così semplice Livia - sospirò Gaetano - Non è semplice.
-Che vuol dire?
-Significa che , che le cose dette dal testimone, non bastano.
-Hai dei sospetti?
-Su chi?
-Intendo dire...hai dei sospetti sul testimone?
Oltre ai geni fisici, ha preso anche la sua intelligenza! Sveglia la ragazza! Ammazza oh!
Il vicequestore deglutì.
-Le informazioni che ho ricavato, non mi sembrano del tutto veritiere.
-Pensi che si tratti di una copertura?
Aspetta...ma questa è un indagine a tre? Tu, Camilla e la piccola mascotte di casa Baudino?
Gaetano fermò la ragazza.
-Livietta, ascoltami, è bene che tu non ti infili in queste indagini.
-Gaetano, io voglio solo...
-Lo so. Ma è la stessa cosa che non voglio che faccia tua madre. Dovete rimanerne fuori. Ovviamente io vi informerò...ma ...
-Gaetano, come puoi rassicurarmi solo con qualche notizia? Io voglio vederci chiaro.
-Lo so. Ma è pericoloso.
-Ma va?
-Se hanno preso Renzo, potrebbero fare qualcosa anche a te e mamma. E io non voglio che succeda. Non potrei mai perdonarmelo.

Livietta abbassò lo sguardo.
- va bene...
disse poco convinta.

I due rimasero lì, ancora un po' parlare.
Di sicuro però, Livietta aveva qualcosa in mente, e Gaetano avendo ormai capito il carattere delle Baudino, aveva deciso di restare con le orecchie tese.
Così, se la piccola era rimasta in compagnia del vicequestore, la grande, si era recata senza preavviso in casa della collega di Renzo.
Carmen.

-Ciao Carmen, ti disturbo?

Le due si erano abbracciate, e sembrò quasi che l'astio che le aveva per un periodo divise, fosse scomparso completamente.
-Camilla, mi dispiace tantissimo per Renzo.
La prof annuì.
-Carmen, posso parlarti?

Le due si ritrovarono l'una accanto all'altro, gustando una buona cioccolata calda, e parlando dell'accaduto.
-Così Renzo è venuto da te solo per lavoro?
-Sì. Avevamo un contratto con gli americani, solo che io da sola non ce l'avrei mai fatta.
-E perché?
chiese la donna schiarendosi la voce roca.
-Perché, il contratto scadeva a giorni, e il tempo a disposizione era davvero poco. E Renzo, è uno dei migliori architetti con cui io abbia mai lavorato.

Camilla abbassò lo sguardo
-Camilla, io lo so che Renzo ti ha fatto soffrire molto in passato ,ma so anche che il tuo cuore, batte ancora per lui in parte. Lui ti ha ferita, ti ha umiliata... ma...
-Ma io sono stufa. Stufa di tutto questo tira e molla.
La prof sbuffò.
-Ho fatto tutto per lui. Sono cambiata, ho abbandonato la mia famiglia per seguire i suoi sogni, sono andata con lui a Barcellona, l'ho seguito fino a Torino... Gli sono sempre stata fedele, e anche se ho avuto diverse volte la possibilità di tradirlo, non l'ho mai fatto. MAI! Lui non può certo dire il contrario... prima l'insegnante di ballo di Livietta, te...e poi? Chi altro? Quale altra donna mi ha nascosto in questi venti anni di matrimonio? Carmen, renditi bene conto della situazione. Io come potevo essere certa che questa volta. si trattasse soltanto di lavoro? Non lo dico per te, ma per lui.

Camilla sembrava un fiume in piena, finalmente stava riuscendo a buttare fuori tutte le cose che si era tenuta dentro, e aveva ingoiato mal volentieri per anni e anni.
-Camilla, Renzo ha commesso molti errori, e io l'ho assecondato. E questo non mi rende meno colpevole della cosa. Ho rovinato il tuo matrimonio con ...
-No! Tu non hai rovinato nulla Carmen. Tu hai solo reso palese qualcosa che...che...Oddio! Io e Renzo anni fa eravamo una coppia felice, poi è morto mio padre, poi è nata Livietta... Poi lui ha iniziato a lavorare con tempi molto più serrati, e io ho iniziato a fare straordinari su straordinari a scuola. La verità è che la nostra relazione stava perdendo colpi già da molto tempo. Già da prima che ti conoscesse. Abbiamo provato a essere una coppia in tutti i modi, e non ci siamo riusciti. - si fermò un secondo per riprendere fiato. - E la colpa è anche mia.
-Camilla, non hai nulla di cui rimproverarti. Anzi! Se ti riferisci alla relazione che hai avuto con il fratello del capo della Polizia...quel De Matteis...
-No Carmen, non sto parlando di lui. Insomma, ancora mi dispiace per il modo in cui ho trattato Marco. Lui non si meritava una cosa del genere. Io l'ho mollato per la strada, senza una ragione. ma non è lui il punto.
-E allora chi è?
Camilla quasi sorrise.
-Ci ho messo dieci anni. Ma ogni giorno mi sentivo sempre più innamorata e attratta di lui. Carmen, io parlo del Vicequestore Berardi.
-G..Gaetano? Ah...
-Ah?
-Hemm...beh sì, sai avevo notato un qualcosa tra voi.
-Definisci qualcosa ...
-Non so, insomma, attrazione. ovvio. Sai gli sguardi che ti lanciava il tuo amico. E poi Renzo mi raccontava di alcune situazioni molto calienti...
Calienti? Tzè! E questa dove l'ha presa? Ah! giusto, lei è spagnola!
- Senza contare che si vedere lontano un miglio che lui, Gaetano , es l hombre por ti.

Passarono un po' di minuti a chiacchierare, quasi come due vecchie amiche, quali non erano mai stati.
-Senti Carmen, io sono venuta fin qui per parlare con te ...di quello che hai visto la sera dell'aggressione di Renzo.
-Ma io ho già detto tutto alla polizia.
Dai Camilla, fatti venire in mente un'idea!
-Lo so, ma ieri eravamo tutti sconvolti. Magari adesso a mente fredda...
-Camilla?
-Sì,che c'è?
-Non mi dire che vuoi intrufolarti in questa indagine.
-Io? ...
Camilla assunse un'aria interrogativa, quasi meravigliata, come se non avesse mai fatto nulla del genere in tutta la sua vita.
-Ma certo che ...
-Camilla ascoltami. Non voglio che tu finisca nei guai. Ci mancherebbe anche questo.
-Ma io...
-Quindi, ti dirò tutto quello che so, a patto che io possa darti una mano con le "indagini".

Bene, quindi la famiglia detective si allarga. Te,Potty, tua madre che pedinava Renzo, Gaetano, e adesso pure la presunta amante di Renzo. Chi ci manca? Livietta e Tommy...e siamo al completo!
-Camilla?
-Eh? Come dici? Ah1 sì, va bene ci sto.
-Ci stai davvero?
Carmen fece una faccia molto spaesata. Non si sarebbe aspettata una reazione del genere dalla prof.
-Però mi devi raccontare tutto. Chiaro?

Carmen incominciò a raccontare tutto a Camilla.


-Livietta!
-Torre, grazie al cielo è arrivato!
-Ma che è sta fretta?
-Non volevo che Gaetano mi vedesse qui. Ho detto lui che sarei andata scuola.
-AH Bene! Sarebbe da mettere a verbale la cosa!
Livietta sorrise.
-Torre, ho davvero poco tempo. Gaetano mi ha parlato di un testimone.
-Oh Guajona! Ma state scherzando, spero io! Non vi sarete mica messe a indagare come vostra madre, la professoressa.
La giovane sbuffò.
-Torre, è importante. Lei è l'unico che mi può aiutare. E per favore, non dica nulla a Gaetano.
-Vabbuò, io faccio finta di non averti visto.
-Dice sul serio?
-Il Testimone, si chiama Marco Righi, lavora per l hotel dove alloggiava l'architetto Ferrero.
-Mio padre...
-No, l'architetto Ferrero.
-Che sarebbe mio padre.
ribadì Livia.
-Ah, eh! Già, giusto, tuo padre. A proposito...come sta?
-Ancora niente di positivo...
Torre abbassò lo sguardo dispiaciuto.
Livietta fuggì subito, appena intravide Gaetano uscire dal suo ufficio.

-Torre, ma quella non era Livietta?
-Livietta chi?
-Andiamo! La figlia di Camilla.
-Ah...
-Allora era lei?
-No, perché? Ho visto qualcuno io? E chi mai avrei visto?
-Torre, stavi parlando con qualcuno, ti ho visto.
-Io? No guardi dottò, si deve essere sbagliato proprio.
-E io ti dico che stavi parlando con qualcuno.
-Impossibbile.!
-Torre....
-Oh Dottò, queste sono cose top secret. Non le posso dire nulla.
Gaetano si accigliò.
Livietta...ma che stai combinando?

E così, se una parte della famiglia Baudino stava già indagando in modo autonomo sul caso "Ferrero", all'aeroporto di Torino, un'altra Baudino stava arrivando. Qualcuno che molto presto avrebbe portato scompiglio e allo stesso tempo ordine in quella grande ed espansa famiglia allargata.
 
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view post Posted on 9/10/2015, 17:28     +1   -1
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Capitolo undici.- Una sconosciuta a Torino



Greg aveva riportato Tommy a casa, dopo una mattinata così impegnativa. Non c'era traccia di Camilla, né Livietta, né di Gaetano.
Il ragazzo stava spalmando la marmellata di lamponi sopra un trancio di pizza, quando qualcuno suonò il campanello della porta.
-Tommy, vai ad aprire per favore.
-Va bene...
sbuffò il bambino, posando il videogame sul divano.
Con difficoltà arrivò alla maniglia e fece scattare la serratura.
Davanti a se, una ragazza, qualche anno più grande di Livietta, lo stava guardando con meraviglia.
-Ciao
disse la ragazza con un bellissimo sorriso.
Tommy per tutta risposta le chiuse la porta in faccia, destabilizzandola

Era alta, un peso nella norma, abbastanza slanciata, e con due occhi di un nero profondo, che grazie all'abbondante trucco applicato, sembravano ancora più intensi di quanto non lo fossero già.
Una carnagione ambrata, molto ambrata.
Indossava un paio di pantaloni larghi, con un pullover e sopra un Cardigan di almeno quattro taglie più grande di lei.
Una collana le arrivava fino sotto il seno, di ametista e ossidiana.
La sua bocca, a cuore nascondeva uno splendido sorriso leggermente cavallino.
Capelli ricci ,sfatti e sconvolti.
Aria svampita e abbastanza disorientata.
La porta si aprì di nuovo.
-Ciao, scusami per prima.
Greg si era presentato alla porta.
-Tommy di solito non si comporta così. Ti serve aiuto?
La giovane sorrise di nuovo.
-Ciao. In effetti sì, sto cercando Camilla Baudino, sai dove posso trovarla? Non mi hanno dato indicazioni precise.
-C..Camilla? Sì, lei abita nell'altro palazzo. Anche se in questi giorni ha passato molto tempo qui con Gaetano e Tommy.
La ragazza si accigliò.
-Gaetano è il marito?
-No, è un amico...più o meno. Ma perché la cercavi?
Greg notò subito i bagagli che si trovavano fuori dalla porta.
-Ah...
-Ah?
-Hai intenzione di stare qui per un po'...le tue valige parlano per te.
La ragazza, senza nemmeno rispondere, prese la moltitudine di valige e entrò dentro, sebbene Greg avesse cercato di fermarla balbettando.
-Quindi quello è il piccolo di Camilla? Capperi, credevo che si trattasse di una bambina. E poi, la credevo più grande.
-Ma...
-Non mi avevano nemmeno parlato di una sua seconda gravidanza. Questo è strano. Figli che nascono come funghi da un momento all'altro.

Si diresse in cucina, e aprì il frigorifero, sotto lo sguardo scioccato di Greg, mentre Tommy da dietro il divano la osservava incuriosito.
-Non avete della spremuta d'arancia?

Poi il suo sguardo si posò sul trancio di pizza e lamponi e ne assaggiò un pezzetto.
La sua faccia, non fu affatto disgustata.
-Finalmente la zia Camilla si è aperta alle nuove tendenze di cucina.
Notò con piacere che il piccolo di casa Berardi la stava continuando a fissare in silenzio.
-Hei, guarda che mica ti mordo.
Il bimbo, goffamente scese dal divano e si avvicinò alla ragazza.
-Peccato che la pasta di questa pizza sia un po' troppo gommosa. Spero proprio che mia zia non tenga roba surgelata in frigo.

La sconosciuta si sedette su uno sgabello appoggiando una mega borsa di pelle sulla penisola.
Tommy la seguì zampettando qua e là.
-Mi chiamo Tommy.
-Piacere Tommy, io mi chiamo Benny.
Il bimbo la guardò ancora una volta con meraviglia.
-Beh, che cosa hai da guardare?
-I tuoi ricci sono veri?
-Veri come la finzione.
Tommy non capì la risposta , ma continuò a guardarla.
Quella ragazza aveva qualcosa di molto somigliante alla sua cara Camilla.
-Quindi tu mangi la pizza con la marmellata di lamponi?
-Tu no?
-Non ho mai avuto modo di mangiarla. Questa è la mia prima volta, ma posso dirti che è abbastanza interessante.
-La mia mamma me la fa a volte. Dice che devo mangiare la frutta.
Benny la guardò scioccata.
-Se devi mangiare la frutta, non credo che la marmellata serva a molto. Dimmi tesoro, la mamma dov'è?
-In Svezia.
Il viso della nuova arrivata si fece ancora una volta perplessa.
-C...Camilla è in Svezia?

Greg la interruppe, dopo essersi ripreso dallo scioc inziale.
-Camilla non è in Svezia. La madre di Tommy si chiama Eva. Camilla è come una baby sitter ...
-Ah...quindi nessun nascituro in arrivo.
-N...nascituro?
-Andreina mi aveva detto così tempo fa.
-A...Andreina?
-Ma sì! Mia nonna!...- il suo tono da esuberante si fece dubbioso. _Aspetta, quindi Camilla non ...Insomma, non ha mai detto di avere una sorella?
-Non che io sappia. In effetti, tu assomigli un po' a Camilla, a vederti bene. Stessi occhi...bocca...le espressioni del viso...
Greg fece segno a Benny di sedersi sul divano.

-scusami per prima, ma mi ha fatto prendere un colpo.
-Io?
-Beh... non mi aspettavo tanta esuberanza da una sconosciuta.
Benny sorrise.
-Mi dispiace. E' il mio carattere, sono ficcanaso e chiacchierona di natura.
Greg sorrise.
-Quindi alla fine mia zia si è trovata una bella casa a Torino. insomma, questo è un notevole appartamento. Con chi lo divide?
-Non lo divide. Semplicemente è rimasta a dormire ieri qui.
-E di chi sarebbero queste mura?
-Del commissario Berardi.

Tommy esultò.
-Sai è il mio papà!
Benny si alzò dal divano e iniziò a guardare le fotografie che erano state riposte sul mobile con cura e ordine.
-Quindi...Camilla oltre a fare da baby sitter in modo incondizionato a questo pargoletto, fa anche degli straordinari con il paparino. Che brava la mia zietta!
-Come dici scusa?
-No, dico...insomma non sapevo che Camilla si desse così tanto da fare...

Così mentre la giovane arrivata conosceva un po' meglio la casa di Gaetano e inziava ad approcciarsi con Greg e il piccolo Tommy, Camilla, in quello stesso momento sedeva su divano dell'ufficio di Gaetano.

-Allora?
-Camilla, al momento Torre sta ancora cercando indizi con la Lucianona.
-E quando sapremo qualcosa?
-Appena arriveranno suppongo.

Camilla sbuffò.
-Che cosa c'è che non ti convince?
-Non lo so. Sai il fatto è che Carmen e Righi hanno dato una descrizione dell'accaduto consì diverso.
-C...Carmen?
In quel preciso istante Camilla si morse la lingua.
-Sei andata a casa di Carmen?
-Solo per confortarla un po'...-
mentì la donna in modo spudorato.
-E a caso, lei ti ha raccontato qualcosa sul caso.
-No, è stato solo in forza di discorso. Parlavamo di Renzo...e...
-Camilla?
-Sì?...
-Smettila di raccontarmi bugie. Sei andata da Carmen per avere informazioni su Renzo. Così lei t ha raccontato tutto, e te ora stai facendo dei paragoni con quello che ha detto Righi qui in commissariato.

Camilla deglutì, e le sue gote si fecero rosse.
Colta come una bambina che ruba la marmellata dal barattolo!
-Beh vedi...a me serviva una controprova.
-Camilla ti avevo detto che se avessi avuto novità. ti avrei avvisata io. Ti ho pure fatto assistere alla testimonianza di Righi. Non rendere le cose più complicate. Guarda che prima o poi rischierò il mio posto per salvarti da qualche tuo guaio sulle indagini non previsto.
-Si ma...
-Ma nulla Camilla! Niente ma! Non voglio che ti succeda nulla, lo sai che non riuscirei mai a perdonarmelo.
Camilla socchiuse gli occhi respirando profondamente. Stella cosa fece Gaetano dall'altro capo della stanza.
-Comunque, che cosa ha detto Carmen di tanto interessante che a noi non ha detto?
-Beh, prima di tutto- cominciò la professoressa -Carmen ha visto due uomini, che corrispondono alle "vaghe memorie" di Righi. Solo che da quanto ricordi Carmen uno die due uomini aveva una mano fasciata.
-Una mano fasciata?
-Sì- rispose la donna annuendo - E per di più, ha detto Carmen che i due uomini devono aver preso le scale.
-E come mai?
-L'ascensore era fuori servizio. Ma se così fosse...non tornerebbe quello che Righi ci ha detto.
-Altri dettagli?
-Il bar era ancora aperto, quando , secondo Righi, avrebbe spento le luci della sala.
-Quindi Righi ci sta mentendo. Oppure Carmen ha una memoria fasulla.
-Guarda, io credo più alla prima opzione. Evidentemente il nostro bar man ha qualcosa da nasconderci.
-Penso anche io. Per caso Carmen ti ha aggiunto degli altri particolari?
-Sì, ha detto che la benda era macchiata di sangue.
-Fresco?
-Presumibilmente sì.
Gaetano si sedette sulla sua sedia girevole, e incominciò a pensare.
-Magari Righi ha degli interessi.
-O magari uno dei uomini ha avuto una colluttazione
-Oppure ha rotto qualcosa con la mano, e poi se l'è fasciata come poteva.
Camilla e Gaetano si guardarono negli occhi.
-DOBBIAMO TORNARE IN QUELL'ALBERGO.
dissero in unisono.

I loro sguardi si incatenarono per un momento, e i loro visi si fecero più vicini.

Proprio in quel momento La porta si aprì.
-Dottò...ah..scusi!
-Eh, ormai Torre, dimmi.
-Abbiamo fatto delle ricerche, sembra che il marito della professoressa, avesse già alloggiato altre volte in quell Hotel.
-Quindi?
-Quindi io e la Lucianona, abbiamo pensato che magari si tratti di un regolamento di conti.

-Si possa trattare. - lo corresse Camilla- e poi francamente, io Renzo non ce lo vedo in veste di Boss mafioso o criminale, o in un giro di losco affare.

-Eh Professoressa, mai essere certi dell'uomo con cui si sta accanto!
-Guardi Torre, approvo in pieno con lei. ma almeno su quello...credo di non avere dubbi.
Gaetano continuò a pensare.
-Camilla, per caso Renzo ultimamente ha avuto delle riunioni extra di lavoro?
-Beh, è dovuto andare due o tre volte a Londra...e poi...Parigi...Roma, Milano...
-Sempre lontano casa?
-A dire il vero, un giorno si è fermato fuori Torino. Un appezzamento agricolo, ma non ricordo per quale motivo.
-Quanti giorni è stato via.
-Due o tre.
-E non ti ha detto nulla al suo ritorno?
-Solo che l'affare era andato in porto, e che nei prossimi giorni sarebbe rimasto parecchio tempo in studio a lavorare.

-Visto professoressa? Mai fidarsi!

Camilla guardò Gaetano.
-Pensi che Renzo abbia a che fare qualcosa con questo malfattori?
-Non lo so. Spero di no. ma Cami, nel mio lavoro non posso escludere nessuna ipotesi.

Il telefono di Gaetano squillò.
-Pronto?
-Pronto, sono Greg.
-Greg! Ciao, dimmi tutto.
-Beh ecco, se ce la fate te e Camilla,potreste venire a casa?
-A casa mia? E perché mai?
- Non so come spiegarlo...
-Va bene arriviamo subito.

Spense il telefono.
-Camilla dobbiamo andare.
-Dove?
-A casa.
-E perché? Chi era al telefono?
-Greg.
Camilla strabuzzò gli occhi,
-Mio dio! Ma è successo qualcosa a Tommy, o a Livietta?
-Non lo so. non credo; meglio andare a vedere no?

Camilla annuì.
I due si diressero verso casa, lasciando Torre con un dubbio: Ma la prof e il vicequestore, stavano insieme, finalmente?
 
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view post Posted on 12/10/2015, 00:14     +1   -1




Finalmente sono riuscita a leggere entrambi i capitoli!

Livietta ha preso la passione per le indagini dalla madre, decisamente. Spero che non si cacci in guai troppo grossi e Torre come al solito non sa tenere la bocca chiusa xD.

La nuova arrivata non so... da un lato i suoi pensieri e i suoi commenti su Camilla e Gaetano mi hanno fatta morire dal ridere, soprattutto quello sugli straordinari, anche se mi chiedo cosa intendesse Andreina con nuovo pargolo in arrivo. Però io sui personaggi "parenti di" sbucati dal nulla ho sempre un po' di pregiudizio, lo devo ammettere, soprattutto se la parentela come in questo caso è stretta e una sorella di Camilla nessuno l'ha mai nominata, vista e sentita.

Ma visto che pure la sorella di Gaetano è apparsa e scomparsa nel nulla nella serie, per ora sospendo l'incredulità e vedremo che combinerà.

Ho adorato il dialogo tra Carmen e Camilla: ho sempre avuto l'impressione che Carmen ammirasse molto Camilla e avrebbe voluto esserle amica, in un universo parallelo.

Complimenti per tutti i due capitoli, mi piace sempre come scrivi e noto grossi miglioramenti per quanto riguarda gli errori di distrazione, il che mi piace molto!

Brava!
 
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view post Posted on 12/10/2015, 17:37     +1   -1
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Grazie mille Soul! Davvero grazie mille :)
Aspetta e vedrai. :)

Pronti? Vai con il prossimo capitolo :)

Capitolo dodici- Le verità di Andreina



-Tommy?
Gaetano rincasò insieme a Camilla.
La donna appoggiò la borsa sul mobile vicino all'entrata e si diresse verso la cucina.
La ragazza, se ne stava seduta sulla penisola condividendo con il bambino un altro trancio di pizza al lampone, mentre Greg stava studiando qualcosa , sottolineando dal libro di testo alcuni importanti concetti.

Chi era quella ragazza seduta sulla penisola?

-Tommy!
-Papà!
Il piccolo si voltò verso la giovane.
-Benny questo è papà.
Poi notò subito la presenza anche della sua adorata Camilla, e le corse in contro abbracciandosela più che poté.

-Benny?
Gaetano rimase un po' confuso. Chi era Benny?
Camilla invece, se in un primo momento aveva abbracciato con grande tenerezza Tommy, adesso era rimasta a bocca aperta.

Camilla da quando Gaetano ospita a casa sua una tipa più giovane di te, che sembra essere la tua sorella minore?
Benny si girò piano piano, facendo oscillare la massa di ricci simile se non quasi identica a quella di Camilla.
Era lì, davanti a lei, sorridente. Aria loquace, bizzarra , un po' sbarazzina.
Assomigliava forse a quella Camilla che aveva accolto Gaetano dal suo viaggio a Praga.

-Ciao Zia!
Ti ha chiamato Zia. Ti rendi conto? E non credo che sia quel modo che hanno di dire i ragazzi di oggi...tipo...com'è che dicono? ah sì! Bella zio!
La salutò finendo di masticare l'ultimo boccone di pizza.
-Papà! Benny mi ha raccontato tante belle cose sull' Australia e l'America. Mi ci porti in Australia papà? Per favore.

Tommy si avvicinò al papà guardandolo con due grandissimo occhioni, teneri a cui non si poteva certamente dire di no.

-Con calma piccoletto, prima paparino dovrà discuterne con la tua mammina...a meno che non abbia già deciso qualcosa con Camilla.

Le ultime parole le erano uscite con una certa malizia.
Eddai, è avanti anni luce la giovane! Se in dieci minuti che sta qui, ha già capito il legame che unisce te e Gaetano da più di dieci anni...

Camilla invece rimaneva ancora lì immobile, cercando di mettere in ordine i tasselli del puzzle, ma accorgendosi alla fine, di non averne a sufficienza per completare quel grande mosaico.

Greg di alzò, e andò incontro a Camilla.
-Camilla, mi dispiace molto per quello che è successo.

Benny si accigliò.
-Esattamente che cosa è successo?
-Renzo è all'ospedale.
-Renzo...Renzo...hummm...quel nome non mi è nuovo...Ah! Renzo il fedifrago!
Il Fedifrago. Ma non lo diceva tua madre Andreina?

Gaetano guardò esterrefatto la nipote di Camilla, mentre quest'ultima se già qualche secondo prima era scioccata, di sicuro in quel momento lo era ancora di più.

-Mia nonna Andreina ha sempre detto che mia Zia non aveva sposato un bel soggetto. Ah...l'amore, a volte è così ceco ed ottuso che ti fa commettere sbagli colossali. Meno male che adesso tutto si è risolto, e il tuo paparino si è messo con mia zia!
-Sul serio? Papà, Camilla, ma allora state insieme?!

-COSA? Tommy...
Questa ragazza ha la lingua lunga, ed è pure una veggente. Ma si può sapere che cosa ci fa qui?

Camilla scosse il capo.
-Tommy, io e il tuo papà passiamo molto tempo insieme ultimamente. Ci vogliamo bene, molto bene e...
-E un giorno lui le metterà l'anello al dito e saremo tutti una grande famiglia allargata.

Benny terminò il discorso di Camilla, continuando a guardare le fotografie disseminate nella stanza.

-Fico! Quindi tu diventerai la mia mamma Camilla?
-Beh... non ancora...
Arrossì la prof sempre più in imbarazzo.
-Certo che si sposeranno! Non hai visto che foto che tiene il tuo paparino di te con Camilla? Una vera famigliola a tre.

Greg con una scusa banale portò via Tommy, per evitare ulteriori discorsi.

Rimasero loro tre e basta.
Ma che bel trio! Potremmo fare i tre moschettieri. Zio , zia e nipote. Tommy potrebbe fare Aramis...

Benny si sdraiò sul divano, con la delicatezza che poteva avere uno scaricatore di porto a fine giornata.
-Fai pure con comodo...
commentò Gaetano in modo sarcastico.
-Ti prendo in parola! Agli ordini signor Vicequestore!

Si però io non sei mai stata così maleducata. E nemmeno tua madre ti ha abituato in questo modo. Lei l'educazione l'ha lasciata sotto i piedi.
Camilla sospirò.
-Quindi il tuo nome è Benny?
- Felice di conoscerti zia. Andreina non mi aveva detto che eri così zittona. anzi.. ti aveva descritto come una persona abbastanza chiacchierina, che deve sempre avere l'ultima parola su tutto...e...

Gaetano sorrise.
-Beh, in effetti di solito non sta mai così tanto in silenzio. Ma il fatto è che siamo tutti quanti sorpresi.

Camilla non riusciva ancora a crederci, di trovarsi davanti una nipote di cui non aveva mai saputo niente.

Gaetano portò un bicchiere d'acqua ad entrambe.

Camilla ebbe tempo di pensare un po', mentre scriveva al telefono qualcosa a qualcuno.
Che ci faceva quella a casa di Gaetano? Come faceva lei ad essere zia , se non aveva mai avuto una sorella?
E adesso che cosa le diciamo? Insomma, dovremmo parlare con lei, conoscerci. magari non è così eccentrica e iperattiva come sembra....forse..

Benny posò il telefono sul tavolo e si schiarì la voce.
Gaetano si sedette accanto a Camilla , e le mise un braccio intorno alla schiena.

-So che, molto probabilmente, vi stiate chiedendo chi diamine sono io. Beh, io faccio parte di questa famiglia, così quanto Camilla.

La prof finalmente ebbe modo di trovare le parole esatte con le quali esprimersi.
-Senti Benny, io non ti conosco. Ma, devo dare per vero quello che tu mi dirai....
Benny tirò fuori dalla tasca un passaporto un po' mal ridotto.
-Leggi qui. Benedetta Baudino. Ci leggi? ...Leggi bene zietta.
-Il fatto che tu abbia lo stesso cognome di Camilla, non significa per forza che tu sia sua nipote.
commentò Gaetano.
-Ma che cacchio di commissario sei? Ovvio che sono sua nipote! Oppure il nome Andreina non ti dice nulla?
-Gaetano lasciala parlare.

Le due si guardarono negli occhi.
Era stata solo un impressione, o forse era davvero così, ma le due avevano lo stesso paio d'occhi, solo di colore differente.

-Tu come conosci mia madre?
-Tu madre, è mia nonna, zia.

Una coltellata. Una stilettata.
Eppure lei non aveva mai dato alla luce altra bambina, se non la sua amata Livietta.

-Quindi, devo dedurre che Andreina non ti ha detto nulla di tua sorella.

Altra stilettata, sempre al livello del cuore.

-La mia mamma era identica a te, solo che era bionda.

Confusione totale in testa. Come poteva aver fatto una cosa del genere ,sua madre.

-Quando ho saputo della morte della nonna, ho cercato di trovare il primo volo per Torino. Ma poi ci ho ripensato. Non so se avrei fatto la cosa giusta.

Camilla rimase in silenzio.

-Così ho deciso di prendermi ancora del tempo. Sai , più che altro non sapevo come avresti accettato il fatto che una nipote mai vista né conosciuta venisse al funerale di ...tua madre.

Camilla strinse la mano di Gaetano. Ma quella stretta stava a significare molto di più del gesto in se.

-La mia mamma mi ha lasciato qualche mese fa. Prima che morisse la nonna. E ... Ho pensato che fosse arrivato il momento di conoscere il resto della famiglia Baudino.

Gaetano osservò Benny in ogni suo movimento. Inutile dirlo, in lei si potevano ritrovare molteplici gesti e modi di esprimersi identici sia a quelli di Camilla che a quelli della povera Andreina.

Camilla si alzò, e la giovane fece lo stesso.
Si osservarono. Continuarono a osservarsi senza dire nulla.
I loro sguardi parlavano già da soli.
Il cuore di Camilla era straziato, ma allo stesso tempo sapeva che Benny non aveva colpa di niente, se non di essere arrivata in un momento sbagliato.
Come comportarsi con lei? Era sua nipote, ma in quel momento era come avere una perfetta estranea in casa. In casa sua , e in quella di Gaetano.
Aveva già troppi casini a cui pensare, ma voleva almeno dedicare un po' di tempo a quella nuova componente della famiglia.
Benny sembrava sincera. I suoi occhi lo dicevano. le sue parole. La voce a volte che si arrochiva, proprio come la sua.
Indubbiamente era una bella gatta da pelare, ma chissà se in un futuro le due avessero mai potuto instaurare un rapporto molto simile a quello che lei aveva con Livia.
Aveva bisogno di tempo per riordinare le idee. Benny probabilmente non si era resa conto, che nel giro di nemmeno due minuti aveva praticamente destabilizzato Camilla, ancora di più di quanto non lo fosse già stata.
Una sorella? E chi se lo poteva immaginare! E poi quando...? Perché sua madre non le aveva mai detto nulla? Lei aveva sempre desiderato una sorella. Perché nasconderle l'esistenza di una terza Baudino?

La prima a muoversi fu la prof, abbracciando la ragazza sempre in silenzio. Benny fece altrettanto solo qualche istante dopo.
Si staccarono, in simultanea.
Gaetano osservò tutto senza nemmeno fiatare.
Camilla accarezzò il viso della nipote.
-Senti, mi ci vorrà del tempo...ma
-zia, non importa. Lo so che hai bisogno di tempo per pensarci. Lo so che forse in questo momento ti ho proprio stesa. Saprò aspettare... rispetterò i tuoi tempi e quelli del resto della famiglia. Ma non voglio rimanere sola. Voglio finalmente stare con la mia Famiglia. E tu sei l'ultima persona che mi è rimasta. Spero che piano piano, il nostro rapporto si possa intensificare.

Gaetano si avvicinò ad entrambe.
-Senti Camilla, se vuoi ospito io Benny per qualche giorno a casa mia.
-Ma non serve! Io caso mai me ne vado in albergo...almeno per sta..
-Non se ne parla nemmeno! Livietta mi ha detto che sta sera resta a dormire a casa di una sua amica. Resta a casa mia Benny. Mi farebbe davvero molto piacere la tua presenza.

E così se intanto in casa Baudino/Berardi Banny stava finalmente famigliarizzando sia con il commissario che con la sua nuova zia, in un'altra zona di Torino, una giovane dal soprabito nero stava parlando alla reception della Albergo dove la notte prima era avvenuto il famoso crimine.

-Buongiorno.
-Buongiorno signorina, posso aiutarla?
-senta, avrei bisogno di cinque minuti del suo tempo.
-Ma certamente, mi dica.
-Vede, io sto cercando l'architetto Ferrero.
La donna che era dietro il bancone, rimase interdetta.
-Signorina, il signor Renzo Ferrero non alloggia più qui.
-Davvero? Mi avevano detto che avrei potuto trovarlo qui.
-Mi dispiace, ma non posso dirle dove si trova ora. Sappia solo che ha lasciato la camera proprio ieri sul tardi.
-Capisco...e la signora Rojas?
-Anche lei non è più qui.
-E sa dove alloggiava per caso?
-Questo non glielo posso dire signorina. Si tratta di privacy.
-Ah..beh capisco! La privacy...
rispose con un mezzo sorriso.
-Hemm...senta e di un certo Marco Righi, le dice nulla il nome, o il cognome?
-Righi? Certamente! Il signore lavora qui.
-Potrebbe andare a chiamarmelo?
-Provvederò!

La donna si allontanò dal bancone, lasciandolo incustodito.
La giovane si avvicinò alle carte che si trovavano di fronte a lei, e con il telefono fece una serie di foto.
-Dunque, pernottamenti delle ultime settimane....eccoli qua! Rojas Ferrero. camera per due. Letti separati....perfetto!
scatto altre fotografie, e rimise con accortezza a posto, prima che la donna ritornasse.
Per un pelo!

-Il signor Righi è di là al bar.
-Grazie mille signora, lei mi è stata davvero molto di aiuto.

la giovane senza nemmeno levarsi gli occhiali si diresse nella zona bar dell'Hotel.

-Buongiorno.
-Ciao.
-...-
-Cosa posso offrire a una ragazza bella come te?
-Delle informazioni.
-Ah...
-Oppure informazioni e un'acqua tonica. Con del ghiaccio e una scorza di limone. Sempre se è disposto ad offrirmi entrambi.

L'uomo si accigliò.
-Vorrei fermarmi qui qualche giorno con il mio ragazzo. Mi chiedevo se per caso...insomma di notte il bar rimanesse aperto.
-Ovviamente! C'è sempre qualcuno che mi da il cambio.
-E lei signor Righi che turno fa? Mi hanno parlato bene di lei.
-Davvero? Oh...che bel complimento. Io inizio alle sette di sera.
-E quando scarica?
-Verso le tre di notte.
L'uomo porse alla ragazza il bicchiere di acqua tonica.
-Ecco, a te.
-Grazie mille.
si guardò intorno, e notò con disappunto che il vetro di una finestra era rotto.
-Cosa è successo alla finestra?
-Huh? Ah...deve essersi rotta.
-Beh, credo che sia evidente. La faccia riparare. Non è una buona pubblicità per l'hotel.

La ragazza finì con calma la sua bibita, chiacchierando del più e del meno con il barista.
Poi lasciò la sala e prese in mano il telefono.
-Greg? Pronto? Ma dove sei?
-Livietta, sono qui con Tommy sotto casa.
-E perché?
-Perché tua madre e Gaetano dovevano parlare con Benny.
-Benny? Chi diamine è Benny?
-Livietta, è troppo difficile da spiegare. A proposito...perché mi chiami a quest'ora?
-Sono uscita prima da scuola. non ci sono i professori.
-...-
-Greg?
-Sì, ti ascolto. Livietta, per favore, non metterti nei pasticci.
-Tranquillo! Ho ereditato un tempismo perfetto da mia madre. Non hai nulla di cui preoccuparti. Non mi sto cacciando in nessun guaio.
_Non starai mica indagando?
-Io? No, sto tornando a casa. O...beh prima mangerò qualcosa , e poi tornerò a casa.
-Va bene, ma guai a te se scopro che stai facendo qualcosa da sola.
-E cosa ti fa credere che ...
_sei testarda, cocciuta, e volitiva. Questo mi basta, che dici?
Livietta sospirò.
-Va bene, ci sentiamo dopo Greg. Salutami Tommy.
-Va bene. Ciao.

Se la giovane Livietta in Incognito stava indagando per conto sua al fine di risolvere il caso, Gaetano si trovava in Ospedale a parlare con Francesca.

-Quindi ancora nessuna novità?
-Gaetano calmati, ci vuole tempo. Renzo non risponde ancora agli stimoli esterni, ma sono sicura che prima o poi si sveglierà.
-Certo, come no! Francesca, ti rendi conti di quello che stiamo rischiando io, te e la figlia di Camilla?
-Pensi che io stia bene in questa situazione?
-Non ho detto questo! Ma Camilla non sarà felice di sapere che noi le abbiamo omesso dei particolari del genere.
-Gaetano, lo vuoi capire che lo stiamo facendo per il suo bene?
-Francesca, ma se la tiriamo per le lunghe...
-Lei capirà.
-No! No invece! Lei non capirà. Ci odierà per quello che le abbiamo fatto, e ... mi lascerà. Io non voglio perderla a causa di un mio madonnale errore.
-Gaetano, noi non stiamo facendo alcun errore. Vogliamo bene a Camilla tutti quanti. Stiamo solo cercando di preservarla da una sofferenza ancora maggiore.
Gaetano guardò con aria indefinita Francesca, prima che squillasse il telefono.
-pronto?
-Dottò, son io.
-Torre, dimmi.
-Allora, visto che Righi non ci ha convinto, e io e la Lucianona abbiamo pensato di tornare all'Hotel.
-Ottimo lavoro.
-Dottò, ma la prof come le sta? Ma ha saputo dell'Architetto?
-Torre, vai a investigare che di Camilla ci penso io.
-Vabbuò dottò, saprà lei! Ma guardi che le donne vengon tutte pazze se le si nasconde qualcosa. Lei mi intende?
-Intendo perfettamente. E adesso a lavoro, su!
-Dottò, la informo se ho novità.
-Grazie Torre, e ringrazia pure la Lucianona.

Chiuse la telefonata.
Ma pure Torre ci si mette? Non basta Francesca e la mia coscienza?

-Era il tuo collega?
Gaetano annuì, per poi tornare serio.
_Senti, se entro due giorni non si sveglia, io glielo dico.
-Gaetano...
-NO! Francesca, Camilla deve sapere. Non voglio avere dei pesi sulla coscienza, Non voglio che lei non si possa fidare di me.

Francesca rimase in silenzio.

In tanto in un'altra zona di Torino, Carmen stava facendo delle accurate ricerche.
Su che cosa?
 
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DB_K
view post Posted on 13/10/2015, 08:42     +1   +1   -1




Ciao, ancora complimenti!!! :D il giallo mi sta piacendo molto, e devo dire che ad una sorella per Camilla ci ho sempre pensato anche io, ma come una "marachella" extra coniugale del generale Baudino, scoperta per caso anni dopo e non da parte di Andreina. ;)
Riesci nonostante gli impegni ad aggiornarci con continuità, grazie!!! :D Al prossimo capitolo!!!
 
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Soul of Paper
view post Posted on 16/10/2015, 07:36     +1   -1




Ciao Anya!

Scusa il ritardo nel recensire ma in questi giorni appunto è stato un delirio per via del lavoro.

Ma la nipote segreta è una figlia segreta del generale Baudino, vero? Perché se no non si chiamerebbe Baudino immagino... anche se da come scrivi sembra sia invece una figlia che Andreina ha avuto in gioventù.

A parte questo Benny è sempre più vivace e loquace, tipo una Camilla giovane e sotto effetto di un litro di caffeina xD. Da un lato mi sta simpatica, dall'altro meno... non lo so. Vedrò come si evolve nei prossimi capitoli.

Mi piace invece moltissimo il giallo e anche Livietta detective. E a quanto ho capito pure Carmen si sta dando all'investigazione.

Ormai è una famiglia allargata di detective!

Brava, aspetto il prossimo capitolo!
 
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view post Posted on 17/10/2015, 08:14     +1   -1
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allora scusate se rispindo solo ora...ma sono abbastanza presa con la scuola e ho pure qualche malanno stagionale xD Speriamo in nulla di grave !
allora...
@Soul
inizialmente avevo pensat o anche io di associare Mia al padre di Camilla...ma poi ho costruito una storia diversa...dove Andreina sarà la vera protagonista...
e scopriremo dei lati della famiglia Baudino mai narrati.
Benny é proprio comw l hai descritta tu....una giovane Camilla sotto effetto prolungato della caffeina. Ma vedrai che con il tempo anche questo personaggio si farà strada nelle indagini e nella vita dei nostri protagonisti.
Livietta sta indagando...e il suo gene detective si sta risvegliando...chissâ se sarà intuitiva come sua made.
E anche Carmen si dimostrerâ di grande aiuto....
nel prossimo capitolo ci saranno degli sviluppi consistenti.
@DB.K
grazie mille...in effetti é abbastanza difficile conciliare studio e.impegni con la scrittura....
ma ti ringrazio ancora del complimento e sono felice che la storia ti piaccia.
 
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view post Posted on 17/10/2015, 20:59     +1   -1
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Eccomi dunque con il prossimo capitolo :)
Pronti? Vai :)

Capitolo tredici - the silence of the lambs



Finalmente è sera, e tu sei qui accovacciata con Gaetano sul divano.
Camilla se ne stava tra le braccia del suo commissario, sgranocchiando uno spicchio di mela e condividendolo con lui.

-Allora?
-Cosa?
-Cosa facciamo questa sera, prof?
-Direi di rimanere qui. io sono stanchissima, non so tu.
Gaetano annuì.
-Sai è stata davvero molto carina Benny a lasciarci da soli, portando con sé Tommy.
-Gaetano, Benny e Tommy sono nel mio appartamento... non sono mille miglia lontani da noi.
-Ma è pur sempre stata molto premurosa.

Camilla annuì, finendo l'ultimo pezzo di mela.
-Sai, oggi ho avuto modo di conoscerla meglio.
-Benny?
-Sì.
-E ti piace?
- MI ricorda molto l'adolescente che sarei voluta essere...
-Che saresti voluta essere? Mi stai dicendo che tu, la mitica prof, non hai avuto un passato così spensierato, allegro e frizzante come quello di Benny?
-Sì, ma non così. Insomma, mi sono presa delle rivincite fuori tempo massimo. Cose da adolescenti, che ho fatto ha trenta e passa anni.
-Ad esempio?
-Rispondere a mia madre. Ero già sposata con Renzo, e Livietta frequentava la prima o la seconda elementare.
-Intrigante| Quindi più il tempo passa, più la mia prof diventa ribelle e selvaggia! Potrebbe avere i suoi lati positivi sai?

Gaetano le accarezzò la guancia, e Camilla lo guardò ridendo.
-Scemo!
sussurrò, prima di baciarlo con delicatezza.
Poi si fermò un secondo a guardare il vuoto.
-Sai non mi sarei mai immaginata una cosa del genere.
-immaginata cosa?
-Che mia madre, avesse avuto una figlia in gioventù. Un'altra figlia.
-Beh, tua madre ha sempre avuto un bel caratterino, da quanto io possa ricordare.
-Sì, ma sai, è una cosa diversa. Insomma, tu e tua sorella vi conoscete, avete vissuto insieme...eravate a conoscenza l'uno dell'altro. Io di mia sorella non ho mai saputo niente; niente se non che ha dato alla luce una bambina, che adesso è diventata una bella ragazza, e che questa ragazza si è presentata alla mia porta...alla tua porta chiedendo di me.

Gaetano strinse Camilla più forte, e sospirò.
-Avrà avuto i suoi motivi per non dirti nulla Camilla. Le scelte dei nostri genitori a volte possono sembrare incomprensibili...ma hanno pur sempre un fondamento.
-Mi domando se mio padre ne fosse a conoscenza.
-Dato il cognome che porta Benny...direi di sì.
-E allora perché nemmeno papà mi ha mai raccontato nulla? Perché venirlo a sapere per caso? Benny di me sa molte cose, io di lei so pochissimo. Non so nulla.
-Motivo in più per conoscerla meglio e passare del tempo con lei. Camilla, Benny mi sembra una ragazza tutto sommato molto affettuosa, un po' svampita... ma una brava ragazza. Credo che anche lei voglia conoscerti. Non avrebbe fatto tanta strada per arrivare fino a Torino.

Lo sguardo di Camilla si fece un po' più cupo.
-A che cosa pensi?
-Penso...penso che forse Benny sia capitata nel momento più sbagliato che potesse esistere.

Quelle ultime parole colpirono nel profondo Gaetano, che si sentì il cuore farsi piccolo piccolo.
Se solo la sua Camilla fosse venuta a conoscenza del segreto che il resto della famiglia teneva per se.

-Magari Benny sarà un modo per non pensare a tutto questo fattaccio. In oltre noto che nemmeno lei nutra molta simpatia per Renzo o sbaglio?
-Mia madre deve averla condizionata in modo esemplare.

Calò il silenzio. Camilla poté sentire il suo cuore battere alla stessa velocità di quello di Gaetano. E la cosa le piacque.
Era tempo che non viveva più in quella pace. Contornata dall'amore di qualcuno che davvero la considerava quasi una dea. Una persona che la facesse sentire viva e speciale. Quella persona, che aveva atteso per quasi dieci anni. Il suo amico, il suo confidente, il suo compagno di disavventure. Il più bel vicequestore mai incontrato...così affascinante, un gentleman. Gaetano.

-Camilla, domani mi dovrò recare fuori Torino per lavoro.
-E allora? Sarai per ritorno per pranzo, vero?
-No, non credo che sia possibile. Ma spero di tornare prima di cena.
-Ah, capisco.

Camilla mise il broncio. Da quando si era avvicinata al Commissario, il suo comportamento si era fatto più giovanile, adolescenziale. Innamorata e alla prima cotta.

-Però ti prometto che tornerò presto, e poi passerò il resto del mio tempo con te.
-Dici sul serio? Niente Torre e niente Lucianona?
-Niente Torre e niente Lucianona.
-Niente telefono e chiamate?
-Niente di niente. Solo io e te, per il resto della vita.

Camilla fu molto colpita da quelle parole.
Di una cosa era sicura, Gaetano l'amava come non mai.
Eh....ma che bel principe azzurro!!Carmen ha proprio ragione Camilla, Gaetano è davvero muy caliente.
-Addirittura?
rispose scherzosamente Camilla, con una dolce note di ironia.
-Camilla Camilla...non scherzare Camilla. Guarda che io sarei davvero disposto.
Anche lei lo sarebbe. Solo che non te lo dice perché è scema e ha bisogno dei suoi tempi.

Rimasero accovacciati sul divano, mentre dall'altra parte del palazzo, nell'appartamento della prof, due individue si stavano rincorrendo passando di stanza in stanza come un'uragano.

-ARRIVANO GLI INDIANI!!!
-MA IO SONO LO SCERIFFO! FERMO E MANI IN ALTO!
-AHHH! BRACCATA DALLO SCERIFFO TOMMY!

Benny e Tommy si stavano divertendo come matti. il piccoletto indossava un gilet prestatogli dalla ragazza, e un'ampia stella da sceriffo. Cappelli da cowboy e una rivoltella finta in mano.
Un perfetto sceriffo.
Lei invece, si era legata la massa di ricci in due trecce un po' sfatte, e teneva sulla testa una piuma rossa.
In faccia due segni di colore blu orizzontali per guancia.

-Indiano Penna Rossa, adesso ti sparo!
-No! Abbi pietà di me sceriffo Tommy. Prometto che sarò brava!
-Allora dovrai pagare per la tua vita!
-Qualsiasi cosa!

Il bambino sorrise felice, mentre Benny si avvicinò di nascosto, per poi assalirlo da dietro, stenderlo sul tappeto, e iniziargli a fare solletico ai piedi.

-Nel nome della legge ti ordino di fermarti!
Risero a più non posso.
Continuarono il loro gioco ancora per un po', prima che Tommy decidesse di fare una pausa per mettersi a sedere sul divano.
Benny arrivò pochi minuti dopo con un bel bicchiere colorato in mano.
Dentro un contenuto color crema. Giallino, una sostanza densa.
-Che cos'è?
-Una cosa buonissima che sicuramente ti piacerà!
-Ma è un dolce?
-Tipo.
-Come devo mangiarlo?
-Bevilo, un sorso, e poi un altro. Sono sicura che ti piacerà. Si tratta di un dolce speciale per bambini speciali.

Tommy annuì, e bevve un primo sorso di quella "sbobba" dal colore simpatico.
Benny attese qualche secondo, prima di vedere la faccia gioiosa del bimbo berne un altro po'.
-Buono, che cos'è?
-Eh...mica te lo posso dire piccoletto. Altrimenti la magia sparisce.
-Ma papà me lo potrà fare?
-Certo. Ma gli devo tramandare il rituale di magia.
-E che magia gli devi tramandare?
-La ricetta. Non è mica così semplice creare questo intruglio.
Tzè! Latte freddo e banana refrigerata. Una cavolata assurda!
-Ma un giorno me la insegni pure a me Benny?
-Un giorno te la insegnerò. Ma quando sarai più grande.

Benny si mese a sedere vicino al bimbo accarezzandogli i capelli.
-Benny?
-Si?
-Mi dispiace per oggi.

Gli occhi del piccolo Berardi si fecero grandi, e sinceri.
-E di cosa dovresti scusarti?
-Ti ho chiuso la porta in faccia.
-OH! Ma tranquillo. Guarda che succede a tutti.
-Non sapevo che fossi così simpatica. Greg è una noia mortale.
-Greg? Ah...sì, il tipo occhialuto che mi ha aperto la porta.

Tommy annuì.

-Posso farti una domanda?
-Certo! Anche più di uno.
-Ma tu sei figlia di Camilla?
-No! No no, sono solo una parente.
-Ma tu assomigli a Camilla.
-Perché la mia mamma era identica a Camilla.
-e quindi tu sei uguale alla tua mamma?
-Abbastanza. Con il tempo ci assomiglierò ancora di più. Adesso sono ancora fresca e giovane, e i lineamenti non sono ancora molto marcati...
-Ma allora perché Livietta non assomiglia a Camilla?
-Magari non ci assomiglia fisicamente...
-Ma tu sì.
-Beh, ma mica sempre è così. Livietta avrà preso dal papà. Renzo.
-Ma se Livietta a preso da zio Renzo, allora io da chi ho preso?
-Suppongo dalla tua mamma e dal tuo papà.
-Camilla dice che gli ci assomiglio tanto. Secondo te è vero?
Benny lo scrutò per qualche secondo con aria indecisa.
-Sei ancora troppo piccolo. Magari crescendo diventerai davvero bello come Gaetano.
-Ma se Camilla avesse un bambino, assomiglierebbe al mio papà, come io assomiglio a lui?
Oh mamma! Che bimbo precoce! Questo parla già di parti..altro che matrimoni e relazioni... lui è già alla parte applicativa!
-Beh ma tesoro, non credo che il tuo papà e la tua mam...Camilla abbiano progettato di avere un bambino. Non al momento.
-E perché non potrebbero?
-Perché, per avere un bambino, la mamma e il papà devono prima stare insieme. Devono frequentarsi, e andare moooolto d'accordo.
-Ma loro due vanno molto d'accordo. E poi , sai la mia mamma non va molto d'accordo con il mio papà.
-La tua mamma...
-Eva.
-Ah! Eva. Eva la svedese. Sì, me ne hanno parlato.
-La mia mamma litiga spessissimo con papà, eppure io sono loro figlio.
-Beh, ma perché magari prima erano d'accordo e poi non lo sono più stati.
-E allora anche Cami e papà vanno d'accordo.
-Si, ma ... ma Camilla ...
Il bambino si accigliò un secondo, vedendo benny come annaspare nel mare, alla ricerca di una risposta soddisfacente.
-Senti, piccoletto, le cose stanno così : Per avere un bambino, prima ti devi sposare. E Gaetano e Camilla non sono sposati.
-Ma tu hai detto che si sposeranno!
-Io? Q..Quando l'avrei detto scusa?
-Oggi, hai detto che prima o poi papà avrebbe messo l'anello al dito di Camilla. Quindi vuol dire che stanno insieme e possono avere un bambino. E quindi vuol dire che io avrò un fratellino in arrivo...FICO!

Se la canta e se la suona! Quel bimbo è un vulcano in eruzione.Ma in effetti questa visione di famiglia allargatissima, piace pure a me! Anzi, io ho lanciato l'amo...e adesso...i pesci iniziano ad abboccare!

-Beh, sì. Ma con calma. Sai ci vogliono nove mesi prima che la sorpresa arrivi.
-Nove mesi? Così tanti?
-Purtroppo sì.
-Ma quindi lo devo richiedere con tanto preavviso?
-Ma Tommy, Camilla mica è una macchina che sforna figli come conigli! le ci vuole tempo. E poi non è mica di primo pelo.
-Cosa vuol dire?
-Vuol dire che quando l'età si fa sentire, le donne hanno meno probabilità di avere bambini.
-E perché?
-Perché l'età avanza.
-E perché avanza?
-Perché altrimenti non compiresti mai gli anni, e per il tuo compleanno nessuno ti farebbe mai un regalo.

Tommy la stette ad ascoltare senza dire nulla.
Finì di bere il suo beverone, e posò il bicchiere sul tavolo.

-Ma quindi se io vado da Camilla e le dico che voglio avere un fratellino, lei me lo fa avere?
-Hemmmm... beh, non saprei. Dipende.
-Da cosa?
-Se fai il bravo , mangi la verdura e la frutta, vai a letto all'ora stabilita e non racconti bugie alle persone e vai bene a scuola.
-Sembra impegnativo.
-In effetti lo è. ma tu sei una persona giudiziosa e sono sicura che ce la farai.
-E per quanto tempo devo esserlo?
-Almeno tre mesi.
-Tre mesi? MA ... SONO TANTISSIMI!
-SHHHHH. non si urlano queste cose. Altrimenti il tuo desiderio non si avvera.
-Pfff...Va bene. E poi?
-Poi potrai andare da Camilla e farle la domanda.
-E se non rispetto tutte queste cose?
-Niente fratellino!

Tommy ammiccò. Abbassò lo sguardo, e stette per qualche secondo a riflettere. Aveva pochissimo tempo per decidere del suo futuro.
Alla fine alzò gli occhi e con aria determinata annuì con il capo.
-Va bene! Affare fatto!
Certo che ne ho di fantasia! Speriamo solo che questi due si diano una mossa prima delle calende greche!

Tommy e Benny rimasero ancora un po' sul divano, fino a quando questi non le chiese di raccontarle una favola per poi dormire.
Cadde subito nelle braccia di morfeo. in quel sonno tranquillo e spensierato, che solo un bambino della sua età poteva avere.
Sognava una famiglia finalmente unita. Sognava della nuova arrivata, che le stava molto a genio. Sognava di Camilla e di Gaetano insieme, finalmente come una vera coppia. Sognava anche della mamma, non così dura, ma un pochino più dolce. Sognava lo zio Renzo e Livietta con Greg. Sognava di Torre e Lucianona intendi a portargli un pacchetto pieno di caramelle, e poi la magica bevanda che le aveva fatto sentire per la prima volta Benny.
Sentiva che qualcosa stava per cambiare, e forse non era solo un sogno.

Mentre il piccolo dormiva pacificamente, qualcuno finalmente rincasò.
Camilla chiuse la porta molto silenziosamente pensando che tutti stessero dormendo.
In realtà Benny si trovava seduta vicino al piano cottura sgranocchiando delle patatine alla paprika e osservando Potti che le faceva compagnia con una ciottola piena di crocchette.
Doveva essere mezzanotte passata.
-Tommy dorme beatamente nella stanza di Livietta.
si affrettò subito a dire la nipote scendendo dalla penisola.

Camilla annuì, sedendosi sul divano. Aveva l'aria completamente distrutta. Felice, ma esausta.
-Allora? Combinato qualcosa con Gaetano?
-Abbiamo parlato, e alla fine ci siamo addormentati.
-Insieme?
Camilla alzò lo sguardo con aria interrogativa.
-Intendo dire...
-No! Sul divano.
-Sul divano...
-Mi sono addormentata sul divano. E lui era con me.
-E quindi?
-Quindi non capisco dove tu voglia arrivare Benny.

Benny alzò gli occhi al cielo sospirando.
Si avvicinò alla zia, e fece segno anche a lei di avvicinarsi. Non voleva farsi sentire da Tommy.
-Credo che il piccoletto abbia un po' troppe aspettative su di te.
-Su di me?
-Esatto.

Camilla accavallò le gambe e si mise più comoda sul divano. La nipote prese esempio dalla zia e fece altrettanto.

-Non so, lui vuole un fratellino.
-Ah...
-così mi sono chiesta...perché non accontentarlo? Potrebbe essere un bel regalo per natale o per il suo compleanno...non trovi?
-Non so se Eva sarebbe altrettanto d'accordo.
-dici?
-Gaetano forse sì...ma lei penso proprio di no.
-E se Eva la lasciassimo da parte?

Camilla non capì il senso della domanda, forse troppo stanca per ragionare.

-Vabbè, pensaci su zia.

Camilla annuì. Non si parlarono per quindici minuti buoni. Solo il rumore di Potti che mangiava,sembrava animare l'appartamento.

-Mi spieghi una cosa Benny?
-Dimmi tutto zietta.
-Ma come fai ad avere il mio cognome da nubile?
-In che senso?
-Tu fai Baudino di cognome. Mio padre faceva di cognome così...e
-Ah, sì...ho capito dove vuoi arrivare. Ti chiedi come faccio ad avere il tuo stesso cognome, se è stata Andreina a...
Camilla annuì con un mezzo sorriso quasi imbarazzato.

-Beh, sai che è una bella domanda. Nonna non ha mai fornito molti dettagli , né tantomeno spiegazioni. E nemmeno mamma mi ha mai spiegato il perché. Beh , a dire il vero la mamma non mi ha mai spiegato molte cose... ma quello è un altro discorso.
-Un'altro discorso? Che tipo di discorso?
-Ma è una storia lunga Camilla. Non credo che tu abbia voglia di sentire queste storie a notte così inoltrata. Domani hai scuola, e io ho...

Era una scusa. Camilla glielo lesse in faccia. lo vide riflesso in quegli occhi scuri e sinceri.

Benny cambiò subito argomento.

-Quindi Livietta è figlia di Renzo?
-Sì, è nata molto tempo fa. Ormai ha quasi diciotto anni.
-Beh, Andreina una volta mi fatto vedere alcune sue fotografie. perdonami se te lo dico, ma spero che abbia preso il tuo carattere, perché fisicamente, o almeno di viso assomiglia molto di più a Renzo.
Camilla sorrise.
-Beh, Livietta ha un carattere tutto suo. Forse anche a causa mia e di mio marito.
-Perché?
-Il nostro matrimonio non è stato proprio una passeggiata.
-Ah...quindi è per la questione del "Fedifrago".
Non c'è che dire, Andreina ha istruito proprio bene tua nipote. Sembra di sentire lei parlare.
-Non è un fedifrago...è solo...
-Un mostro. Quale uomo lascerebbe la propria donna per poi tornare a casino combinato?
Ecco appunto. L'ennesima conferma

Camilla deglutì mettendosi meglio sul divano. Benny era accovacciata, e giocherellava con i suoi anelli d'argento.
-Ma tu ora stai con il commissario?
Arrossì.
-Dire che stiamo insieme mi sembra una parola esagerata...
-Non credo che lui la pensi allo stesso modo. Tiene alcune fotografie di te davvero niente male.
Il rossore aumentò ancora di più.
-Diciamo che ci stiamo dando una possibilità.
-Dopo dieci anni di preliminari? Guarda che Greg mi ha raccontato un po' di cose...e pure tua madre.
- Non è semplice come sembra. Io non sono più una donzelletta trent'enne aitante e vispa , e nemmeno lui. E poi adesso con Tommy, voglio andarci cauta.
-Ma Tommy mica è figlio tuo. E poi guarda che a lui faresti un grande piacere se ti mettessi davvero insieme con quel poliziotto.
-Benny, le cose non sono sempre così semplici , sai?
-Ma da quanto state insieme?
-Forse una giornata. Oggi è il secondo giorno.
-Oh cacchio!

Benny scese dal divano, e prese la sua borsa. Tornò con il portafoglio in mano.
le porse una fotografia leggermente ingiallita.
-Guarda, osservala bene.

Camilla prese la fotografia tra le mani, e per qualche secondo ci si identificò.
Vi erano due donne lì, impresse nella carta.
Una sicuramente era Benny, quando ancora era una bambina, e l'altra era una donna giovane, bionda, riccioluta e che portava gli stessi suoi lineamenti.
Sua sorella.
Erano due gocce d'acqua.
Dietro alla fotografia, una scritta ancora leggibile.
Benny e Mia.
Quindi la tua sorellina di chiamava Mia. Lasciamelo dire Camilla, ma se non fosse stata per la capigliatura...potevate scambiarvi a giorni alterni che nessuno avrebbe sospettato nulla.
-Quella è la tua mamma?
Benny annuì.
Inutile dirlo. Siete delle gocce d'acqua.

Camilla sospirò.
Le risposte vaghe di Benny non le bastavano. Lei doveva assolutamente saperne di più. Voleva conoscere i retroscena di cui non aveva mai sospettato in tutti quegli anni.

-Ma perché mia madre non mi ha mai detto nulla in tutti questi anni?
-Forse perché aveva paura.
-Ma..io avrei accettato mia sorella.
-Non saprei zia. A parole siam tutti bravi...poi
Camilla abbassò lo sguardo.
I suoi occhi si fecero vitrei.
-Avevo sempre desiderato una sorella, qualcuno con cui parlare, sfogarmi. Pensare che ne avevo una , ma che viveva a chilometri di distanza...
-Non è colpa tua. Cami, probabilmente le cose dovevano andare così. E poi mia madre non aveva un carattere facile, sai?
-In che senso?
-Beh, era una donna ligia al dovere e alla giustizia. Ha fatto solo l'errore di essersi innamorata della persona sbagliata, al momento sbagliato.
Chissà perché, ma mi ricorda qualcuno...
-Ti riferisci al marito di tua madre?
-No, mi riferisco a mio padre.

Ci fu un minuto di silenzio.
-Mia madre si innamorò perdutamente di un uomo. Il suo matrimonio prima di allora andava a gonfie vele, per quanto ne sappia io. Poi... un giorno, dopo mesi ed anni che i due si frequentavano. ..è successo. E sono nata io.
-E tuo padre?
-Mia madre quando apprese la notizia della sua gravidanza capì l'errore madonnale che aveva commesso. E così ne parlò con mio padre. E poi...lui è andato via, dopo che io nacqui.
-Dove andò?
-A Praga, credo... ma non ricordo.
Praga...fuggire via...Non ti ricordano proprio niente Camilla? Mi sa che è prerogativa delle Baudino questo vizio...di famiglia
-E il marito...insomma...il tuo patrigno?
-Per un periodo di tempo, fino a quando non ebbi cinque anni, le cose andavano bene. Mia madre era riuscita a convincerlo che io fossi frutto del loro amore... Ma poi lui scoprì tutto, e ci lasciò.

Un groppo in gola, e una stretta allo stomaco.
Non che tu ci sia andata tanto lontana in questi anni Camilla, hai solo avuto un po' più di buon senso...

-Così quando mio padre se ne andò, mamma decise di trasferirsi con me in Australia. Prima di allora abitavamo in Spagna, a Barcellona.
Pure loro! E mai una volte che li avessimo incontrati!
- Mia sorella ti ha mai detto nulla su tuo padre?
-Cose vaghe. Diceva che io ero il perfetto connubio di caratteri ereditari.
-E non sai nemmeno il nome di tuo padre?
-No. Mamma è sempre stata molto riservata su questo. però mi raccontava di quello che faceva con lui. Di come si sentiva bene in sua presenza... e di come lo avesse amato.
-Quindi Mia non l'ha mai più rivisto?
-Suppongo di no. Ma non posso esserne certa. Per un periodo di tempo , da più grande sono andata in vacanza un mese con una mia amica sulle Ande. Magari durante la mia assenza...qualcosa potrebbe anche essere successo.

Le due rimasero in silenzio qualche secondo osservandosi a vicenda.
-Anche a te è successa la stessa cosa?
-Cosa?
-Intendo dire, anche tu ti sei innamorata dell'uomo giusto al momento sbagliato?
- Io e Renzo abbiamo deciso di...
-Separarvi perché tu non lo amavi più da tempo. Perché i tuoi pensieri erano rivolti a qualchedun altro.

Inutile a dirlo. Benny sembrava aver letto nella mente della prof.

Erano ancora lì intente a chiacchierare, quando Tommy arrivò in sala, facendo così terminare la conversazione tra le due in modo brusco.

-Tommy.
-Hei piccoletto!

-Camilla, finalmente sei arrivata.
-Cosa è successo?
chiese la donna preoccupata, prendendosi il bambino in braccio, e accarezzandogli la testa.
-Ho fatto un brutto sogno.
-Tommy io...

Benny abbassò lo sguardo e si schiarì la voce.
-Tommy, io ti ridò la buonanotte e vado a dormire. Notte anche a te Camilla.
-Scusa ma dove dormirai?
-Ho un sacco a pelo. Stai tranquilla, non è ingombrante e non sporco da nessuna parte.
-Ma no! Non se ne parla. Che ne dici se questa sera prendi la camera di Livietta? Poi domani ci sistemiamo meglio, ma...non voglio che tu utilizzi questi metodi così spartani.
-E il piccolo?

Il bambino si strinse come un Koala alla prof.
-Posso dormire con te Milla?
Camilla si trovò leggermente spiazzata. poi un sorriso comparve sul suo volto.
-Ma certo tesoro. Che ne dici se vai di là e mi aspetti?
IL bimbo un po' assonnato e ciondolante si diresse in camera della sua diletta.

-Camilla, ma dov'è Gaetano? credevo che il marmocchietto prima o poi se lo venisse a riprendere.
-Gaetano è uscito. Torre l'ha chiamato per le indagini. Non poteva aspettare domattina.
-Torre?
-Il suo collega.
-Ah... vabbè. Allora notte.
-Notte.

Camilla aprì la porta di camera, e lo spettacolo che vide, le rinfrancò il cuore, portandola lontana negli anni, quando Livietta era ancora una bella bimba di quattro cinque anni, e cercava sicurezza tra le lenzuola del suo lettone , nelle notti con il temporale.
Mamma, quasi per la seconda volta. Ecco come la faceva sentire Tommy.

Intanto al Grand'Hotel, la macchina della polizia era ferma fuori, con il lampeggiante acceso.
Torre si trovava lì con Lucianona quasi in contemplazione della salma.
Un volto a loro già noto.
Marco Righi.
Un colpo al livello del cuore, ecco che cosa lo aveva ucciso. Una pistola, calibro 45. Silenziatore automatico. Nessuno aveva visto niente.
Accanto ai due poliziotti una ragazza dal soprabito nero carbone e un ragazzo occhialuto.
Livietta e Greg.

Il vicequestore arrivò presto insieme ad un altro agente.
Torre avanzò a passi spediti.
-Dottò, c'è stato un guaio.
-Eh Torre, noto!
-Eh, ma dottò, a visto?
-Ho visto. Ho notato che ci sono pure Livietta e Greg. Ma che ci fanno loro qui?
Torre rimase in silenzio cercando una scusa plausibile.

-Erano con me.
Gaetano si voltò.
-Carmen!-
-signora Rojas ma che ce fa lei qui?
-Ero venuta a prendere delle cose qui in albergo...e Livietta e Greg sarebbero rimasti a casa mia questa sera.

Ovviamente quella, sapeva di scusa, ma visto che non vi erano altre testimonianze, Gaetano decise di berla.

-Dottò, ma avete visto chi è il morto?
-Ho visto Torre, ho visto.
Era pensieroso.
La Lucianona fece segno trafelata di venire verso di lei, mentre ispezionava a prima vista il corpo.
-Dottore, se mi permettete...ma io avrei trovato qualcosa.
-Cosa?
La lucianona indicò la bocca semi aperta dell'uomo.
Una posizione innnaturale.
Doveva esserci un perché.
Gaetano armatosi di guanti in lattice aprì la bocca dell'uomo morto.
Quello che trovò, gli fece parecchio schifo.
Una larva. Una larva di farfalla.
Il bozzolo non era ancora completo, e attaccato allo strato sottile di filo, si trovava attaccato un bigliettino.

Porta i miei saluti a Camilla. Ci vediamo presto
xxxx


E adesso? Che cosa c'entrava Camilla? Che cosa stava succedendo? Chi era xxxx?
 
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Glory70
view post Posted on 19/10/2015, 14:59     +1   -1




Devo recuperare un sacco di capitoli arretrati , poi commento ma devo dire che meno male che ci siete voi con le vostre ficion a risollevarci il morale sotto i piedi per il finale orrido della serie .
 
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view post Posted on 19/10/2015, 15:42     +1   -1
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Stai tranquilla e fai pure con calma, tanti qui chi se move!
E comunque grazie mille per il complimento cara, sono felice che nonostante il finale deprimente, riesca anche io nel mio piccolo a spostare la mente altrove :)
 
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Soul of Paper
view post Posted on 20/10/2015, 22:48     +1   -1




Ora ho capito il riferimento a Silence of the Lambs (uno dei miei film preferiti in assoluto).

In effetti non ho ben capito la storia del cognome di Benny visto quanto è evasiva, lei comunque sembra davvero una Camilla giovane e più vivace.

A quanto pare le sorelle Baudino avevano parecchio in comune xD.

Mi hanno fatto morire le domande di Tommy sul fratellino... adoro quel bambino e l'avrei voluto vedere ancora in più scene quest'anno. L'hanno avuto presente per troppo poco tempo...

Intrigante il giallo!

Brava, complimenti!
 
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view post Posted on 12/11/2015, 20:20     +1   -1
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Ed eccomi di nuovo qui.
Dopo una bellissima gita a Milano, Torino e poi sotto con lo studio per i compiti in classe, finalmente riesco a scrivere il nuovo capitolo.
Come avete potuto notare i primi capitoli erano un po' di assestamento...giusto per mettere in chiaro certe cose, e aggiungere i personaggi principali della storia.
Adesso si fa sul serio.
Giusto per non disorientarvi nella storia, vi dico che alcune citazioni o personaggi sono presi pari pari dal libro di Thomas Harris.
E poi ovviamente dai film omonimi.
Pronti? Vai!

Capitolo Quattordici - Quid Pro Quo

Mia amata C,
quanto tempo che non ci sentiamo! Tu stai bene? Continui a fare sogni strani? Oppure anche i tuoi agnellini hanno smesso di piangere?
Dimmi C, ti sono mancato? Forse tu nemmeno ti ricordi di me... eppure io so tutto di te. Ti ho osservata, ti ho studiata. Tu non hai segreti per me. Ho saputo che il tuo ex marito è all'ospedale...e da quanto ne so, non si è ancora svegliato. Povero architetto Ferrero. Non sai come la cosa mi dispiaccia. So inoltre, che adesso stai provando a rifarti una vita con il Vicequestore Berardi. Mi congratulo con te. Piccola C, tu davvero non ricordi la prima volta che ci siamo guardati negli occhi?
In allegato alla lettera ti ho lasciato i tuoi fiori preferiti e una scatola di cioccolatini al vermouth. Spero che siano alla tua altezza, e tu ne possa gustare lo stesso sapore di quello che prendi al bar, come tua abitudine, con il signor Berardi.
Adesso ti lascio mia amata C, ma mi farò sentire quanto prima.
Un saluto.
XXXX

Camilla chiuse la lettera, stupita.
Chi diavolo era xxxx e che cosa voleva da lei? Come faceva a sapere quali erano i suoi gusti preferiti? Doveva essere uno scherzo di Gaetano! Chi altro se non lui avrebbe potuto architettare una cosa del genere!!!
Eppure in cuor sapeva di illudersi.
Quella non era la scrittura di Gaetano, e poi lui, non avrebbe avuto bisogno di una lettera per dirle che cosa provava. Avevano sempre avuto un dialogo così aperto. Ed è proprio quello stesso dialogo che rendeva le cose tra di loro così romantiche e piene di una carica erotica indescrivibile.

Era mattina presto e Camilla si trovava seduta sulla penisola di cucina, con quel foglio tra le mani.
Potti l'aveva seguita in silenzio, come se aspettasse che la padrona gli dicesse qualcosa. Ma nessuna parola uscì fuori dalla bocca della donna, che prontamente prese il telefono e mandò un messaggio a Gaetano.

Quando hai due minuti dobbiamo parlare.

La risposta non tardò .

Camilla, credo che sia importante vederci per colazione. Devo dirti anche io una cosa...e credimi, è una cosa abbastanza seria.

Camilla si accigliò...
di che cosa voleva parlarle Gaetano con tanta urgenza?
Rilesse attentamente la lettera un'altra volta.

Ho saputo che il tuo ex marito è all'ospedale...e da quanto ne so, non si è ancora svegliato.

Non si è ancora svegliato? . . .

Camilla rimase ancor a un po' li assorta nei suoi pensieri,quando qualcuno la raggiunse.

-Zia ma che fai? Non torni a dormire...E quella lettera?

Camilla si voltò lentamente.

-Zia va tutto bene?
-Hemmm...in effetti non proprio tutto.
-Ma è successo qualcosa con Gaetano?
-No. no tranquilla, non si tratta di Gateano,o almeno non credo.
-E allora? Che cos'è quella?
-Me l'hanno fatta arrivare fino a casa con dei fiori e dei cioccolatini.

Benny esaminò con cura la scatola di dolcetti.

-Praline al Vermouth...Eh però! Pasticceria artigianale.

Le due rimasero in silenzio.

-Quindi non te le ha mandate Gaetano?
-Così pare.
-E allora chi?
-Non lo so, è proprio questo che voglio scoprire.

Benny velocemente sfilò il biglietto dalle mani della zia e lo lesse ad alta voce.

-Mia amata C...-iniziò .

Lo lesse almeno due volte prima di distogliere lo sguardo incredulo.

-Ma che diamine vuole da te? Cioè, uno che ti spia! Non credo che sia una cosa molto normale.
-In effetti non lo è, e si chiama Stalker.
-AH! vedi che c'ho ragione io! Zia devi fare qualcosa. Che ne sai, magari dietro a sta lettere ci sta uno che...

Le due furono interrotte da una vocina che proveniva dal corridoio.

-Milla.
-TOMMY!

esclamarono in unisono.

-Camilla ho fatto un brutto sogno.
-TOMMY ARRIVO!

Camilla lasciò la cucina, per dirigersi in camera sua, dove il piccolo Berardi con tono lamentoso si era ricacciato di nuovo sotto le coperte.
Benny rimase da sola con il cane continuando a contemplare quella lettere.
Così mentre le due donne si sforzavano di trovare soluzione a quel mistero, in commissariato la situazione si stava facendo molto più critica.

La Lucianona era entrata nell'ufficio del vicequestore con un fascicolo in mano.

-Dottore, questo è tutto quello che abbiamo trovato sulla vittima. Torre sta finendo di fare delle ricerche.
-Perfetto, grazie mille.
-Dottore?
-Sì, dimmi.
-Ma quel biglietto che abbiamo trovato dentro la bocca di Righi...insomma...
-Sto pensando a cosa farne. Intanto l'ho mandato alla scientifica ad esaminare per scoprire se possiamo trovare degli indizi...e poi per il resto...
-Ma il biglietto non parlava della prof?

Gaetano sospirò.

-Eh si Lucianona, ma al momento non so ancora come muovermi. Quello che so, è che oggi stesso metterò qualche agente a fare da piantone al condominio di Camilla.

L'agente stette ad ascoltare l'uomo.

-Il fatto è che nemmeno io ci sto capendo qualcosa. prima sembrava che il bersaglio fosse il marito di Camilla....e adesso , questo biglietto. Io non voglio che le succeda nulla, non riuscirei a a perdonarmelo.
-Dottore, lei sta già facendo tutto quello che è possibile.
-Ma a volte mi sembra di no. Io e Camilla stiamo cercando di girare pagina. E non voglio che scappi di nuovo. Non voglio che per colpa mia lei possa correre dei rischi. Ci siamo rincorsi troppo a lungo per perderci di nuovo.

La Lucianona annuì, porgendo finalmente il fascicolo al dottore.

Poi se ne andò facendo spazio invece a Torre.

-Dottò, abbiamo nuove notizie.
-Dimmi tutto.
-Righi a casa sua teneva delle armi.
-Armi?
-Eh sì dottò e pure un passamontagna nero.
-Quindi è probabile che anche lo stesso Righi facesse parte degli uomini che hanno aggredito l'architetto Ferrero.
-Eh Dottò questo ancora non se sa. Ma sto aspettando dei responsi dalla scientifica.

Gaetano annuì. fece segno all'uomo di avvicinarsi.

-E per quanto riguarda il biglietto?
-Ancora nulla dottò...ma perché...voi credete che la prof..
-Io non so ancora cosa pensare Torre. Non so che cosa possa avere a che fare Camilla con l'omicidio di Righi e nemmeno con il suo assassino.
-Magari una vecchia conoscenza dottò.
-Ma io ricordo perfettamente tutti i casi con cui ho investigato con Camilla, e non ricordo che qualcuno possa avercela avuta con lei. Non credo proprio.
-Eh ma dottò, la prof prima di incontrare lei aveva un'altra vita. E poi quando lei è andato via, la prof è rimasta con De Matteis.
-S'ì, ma Camilla mi ha raccontato anche dei casi con De Matteis, ed escludo a priori anche questa opzione.
-Secondo me sbagliate dottò. poi facite pure comme vulete!

Gaetano non disse altro.
Forse Torre questa volta ci aveva davvero visto giusto?
Gatta ci cala.
Ecco il modo di esprimersi di pasquale per esprimere una sua perplessità a riguardo di qualcosa.
E forse questa volta, il suo motto era implicito.
E allora che fare? Dove incominciare le loro ricerche? Erano a un punto morto, e lui doveva ancora a Camilla mille spiegazioni, tra cui anche il perchè non le avesse detto nulla di Renzo.
Sperava solo che la fortuna lo assecondasse.

Torre uscì dallo studio, salutando una giovane ragazza che aspettava pazientemente seduta su una sedie del commissariato.

-Ah buongiorno!
-Buongiorno anche a lei Torre. Gaetano è dentro?
-Eh sì ma te non dovresti essere a scuola?
-Hemmm...no.
-No?
-Sindacato. sciopero...insomma, niente scuola.
-Vabbuò! Crediamoci!

Livietta sorrise, bussando alla porta dell'ufficio.
-Posso?
-Hei, ma che ci fai qui?
-Lo so che è un orario piuttosto balordo, ma dovevo parlarti.
-Livietta sono le otto del mattino, e io tra poco devo uscire....e tu devi andare a scuola. Anzi...sei già in ritardo per prendere il bus.
-Gaetano, io e Greg ieri sera ...
-cosa?
-Siamo saliti nella camera di albergo dove alloggiava papà.
-Cosa?
-Carmen ci ha coperti.
-CHE COSA?
-Si va bene, ascoltami però, e non ti arrabbiare.

Gaetano strinse i pugni e fece sedere la giovane.

-Ma ti rendi conto del rischio che hai corso? Vuoi fare la fine di tuo padre o peggio ancora di Righi? Livia, sei troppo giovane per giocare alla piccola detective. Queste non sono cose che ti competono.
-Mi rendo conto che tu possa essere arrabbiato con me, ma ho trovato delle cose che posso aiutarti.
-Livietta, no! Non mi interessa nemmeno saperle. tu non dovevi essere lì, e il fatto che Carmen vi ha coperti porterà delle conseguenze per tutti voi. Ieri è stato ammazzato un uomo non so se ti rendi conto della gravità della cosa.
-Ma...è proprio per questo che sono venuta.
-Per il caso Righi?
-Anche.

Gaetano sbuffò.

-va bene dai parla. Ma a una condizione.
-Una soltanto?
-Non scherzare! Non voglio che tu ti intrometta ancora nelle indagini. chiaro?
-Va bene. Chiaro.
-Ok, allora dimmi che cosa ahi scoperto.

Mentre Livia e Gaetano continuarono a parlare del caso, Camilla, stava portando Tommy a scuola.

-Ma è vero che se faccio il bravo posso chiedere un desiderio?
-Beh, sì...di norma sì.
-Ma davvero ci vuole così tanto tempo?
-Tanto tempo per cosa?
-Benny mi ha detto che prima di fare richiesta di qualcosa devo aspettare tre mesi.
-Beh, tre mesi mi sembrano eccessivi a a dire il vero. Ma perchè questa affermazione?
-Niente.

rispose Tommy studiando attentamente i lineamenti di Camilla.
Lei lo guardò accigliata.

-Tommy c'è qualcosa che mi devi dire?
-No, è solo che è proprio dura essere soli.

Camilla sgranò gli occhi.

-Ma...Ma cosa dici? Amore, tu non sei solo! Tu hai papà, Potti...Hai me..La mamma, soprattutto lei ...e adesso pure Benny.
-hmmm...
-Tommy mi dispiace se ti ho trascurato, ma ho avuto un pò di problemi. Sai lo zio Renzo non sta bene e...
-Ma tu stai con papà adesso?

Quella domanda arrivò dritta al cuore di Camilla.
Arrestò immediatamente la macchina.

-Io e papà...
-Quindi è vero, è come dice Benny!
-Che...che..che cosa dice Benny?
-Che voi vi sposerete. E ha pure detto che state insieme.
-Ah...Ha detto proprio «stiamo insieme»?
-Beh sì...qualcosa del genere.
-Ah...allora se stiamo insieme...se io e Gaetano...insomma...

Camilla si ritrovò imbarazzata e sorpresa allo stesso tempo. Non si sarebbe mai aspettata certe domande da Tommy, e per un minuto quasi si pentì di aver lasciato la sera prima il bimbo con la nipote. Benny era un'uragano. Era antrata nella sua vita come una tempesta, ma si era già riuscita ad accattivare la benevolenza di Tommy e Gaetano...e pure la sua.
Però certi discorsi a un bambino...insomma. Una scelta davvero poco condivisa.

-Camilla?
-Sì?
-Ma allora diventerai la mia mamma? E Potti diventerà anche mio? E Livietta sarà la mia sorella maggiore?

Troppe domande.
Camilla sospirò, e si slacciò la cintura per muoversi meglio all'interno dell'auto.

-Tommy, la tua mamma è Eva. Io sono una...amica di Gaetano. Insomma...qualcosa di più di una amica. Ma la mamma prima deve essere d'accordo con papà.
-Per cosa?
-Beh, perchè tra me e papà nasca qualcosa. E se io posso entrare a far parte della tua famiglia.
-Ma certo che puoi. Per me lo sei già da tempo.
-Eh...Ma..la mamma non so se è della stessa opinione.
-E non puoi fare nulla con la mamma?
-Tesoro, deve essere papà a parlarci. Se a tua madre starà bene, allora Gaetano mi prenderà nella vostra famiglia.
-Fico! quindi ti adottano!?!
-Hummm..qualcosa del genere.
-Quindi tu per papà saresti come «un'amica adottata»?

Amica adottata. non aveva mai pensato a quel termine, e forse se non fosse uscito dalle labbra ingenue di quel amore di bambino, le avrebe dato anche abbastanza fastidio.
Ma infondo che cosa erano Gaetano e lei?
Qualche giorno prima, sul ponte Vittorio Emanuele si erano dichiarati, e avevano deciso di mettere una pietra sul passato e ricominciare la loro nuova vita insieme. Tutto...prima che avvenisse l'incidente di Renzo.
Da allora non ne avevano più parlato. Nè di futuro, nè convivenza, nè di figli e nemmeno di matrimonio.
Certo, che Gaetano avesse tra le mille intenzioni di sposarsela e mettere su famiglia proprio con LEI era qualcosa da ritendersi scontato...o forse no.
Avevano passato dieci anni di incertezze, in un amore mai professato apertamente. Eppure adesso che le cose andavano bene, sembrava che ci fosse qualcos'altro in mezzo. Qualcosa di poco tangibile a entrambi.
Forse la preoccupazione per Renzo, la nuova arrivata, il caso da risolvere...Righi....Carmen...chiunque.

Camilla accarezzò il faccino di Tommy e sorrise.

-No tesoro. Non potrei mai essere per papà solo un'amica adottata.

Il bimbo rimase in silenzio.
Camilla riprese a guidare, guardando di tanto in tanto il piccoletto.

Intanto, mentre I due si dirigevano verso scuola, a casa Benny stava riordinando le sue valigie, quando il telefono squillò.

-Pronto?
-...-
-Hei ma chi è che parla? Pronto?
-....-
-Pronto? PRONTO?

Nessuna risposta.

-Guardi che se è uno scherzo telefonico è davvero davvero poco divertente.

Finalmente una voce profonda maschile rispose.

-Quid Pro Quo,piccola Benny. Quid pro quo. Ah...salutami Camilla. Dille che io l'aspetto.

Riattaccò.
Chi diavolo era, e che cosa voleva quella persona da lei e da Camilla?
Non perse tempo e inviò un messaggio alla prof.
«zia, qualcuno ha chiamato...ma la telefonata mi è sembrata sospetta. Devi parlare con il tuo amico poliziotto».

Che cosa stava succedendo?
 
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46 replies since 12/9/2015, 19:52   1521 views
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