Allora, grazie mille dei consigli dati, e spero davvero questa volta di non interrompere la narrazione con stupidi errori grammaticali XD
Nel capitolo scorso, Livietta e Camilla si sono confrontate, e alla fine, la questione si è risolta nel migliore dei modi.
Anche Tommy dimostra sempre di più affetto nei confronti della nostra professoressa.
Gaetano finalmente ha campo libero con Camilla e Renzo sembra aver deciso di farsi da parte.
Cosa succederà ora, visto che non c'è più niente che possa ostacolare i due "amanti"?
Pronti?
Vaiii
Capitolo sei - Ma dove la trovo un'altra come lei?
Camilla, cerca di goderti la serata. Come vedi Gaetano questa sera è tutto a tua disposizione, e tu non hai motivo di essere nervosa. Diciamo che vi siete frequentati, non in modo palese, ma per quasi dieci anni. Sai cosa credo? Credo che sia arrivato il momento di fare il grande passo.Camilla era in bagno, e si stava guardando allo specchio.
Si era truccata. Non troppo pesantemente, ma aveva messo in risalto gli occhi ,le labbra e il suo sorriso bianchissimo.
Indossava un paio di Jeans scuri, e una blusa dello stesso colore dei pantaloni, che metteva in risalto le sue spalle magre e muscolose.
Capelli estremamente scompigliati e ricci.
Si guardava allo specchio e sorrideva, come mai aveva fatto.
Si era tolta la fede, e indossava solo un piccolo anello di argento. Un gioiello che Andreina, sua madre, le aveva regalato quando aveva deciso di trasferirsi a Torino.
-Camilla?
-...-
-Camilla sei in bagno?
La donna staccò lo sguardo dalla sua stessa immagine, e tornò alla realtà.
Camillaaaa...il tuo principe ti aspetta. Ma torna prima della mezzanotte. Tommy vorrà un bacio prima di andare a dormire..Uscì dal bagno, e si scontrò involontariamente con il Gaetano.
-Ma mi stavi spiando?
-IO? Mai...
Lei sorrise.
-Come sei scemo!
Tacchi alti. Il suono delle scarpe risuonava in tutta la casa del Vice Questore.
Livietta era seduta sul divano con Tommy.
-Livietta, io e Gaetano andiamo. Tu per favore metti a letto Tommy ...e...
-Mamma, io e Greg guardiamo un film.
-Ah...va bene. Sempre che Gaetano sia d'accordo.
Lui annuì.
-Va bene, ma non fate tardi. Domani tutti e tre avete scuola.
Greg arrivò dalla cucina con tre mega coppe gelato.
-Avete intenzioni serie , non è vero Greg?
-Beh, in effetti sì, signor Berardi.
-Tommy?
Il bambino si voltò.
-Si papà?
-Mangia piano il gelato, che dopo ti viene mal di testa. Ah...e se chiama la mamma, dille che hai mangiato la carne con l'insalata.
-Ma papà! La mamma mi ha detto di non dire bugie.
-Ma infatti tu non le dirai una bugia... le ometterai solo un piccolo particolare.
Buffo vedere come un paladino della legge come Gaetano, potesse dire tali cose al suo piccino. Ma in fin dei conti... Anche se avessero omesso quel piccolo particolare ad Eva, nessuno si sarebbe fatto male.
Camilla sorrise.
-Va bene, allora gelato, cinema e poi a nanna.
-Mamma stai tranquilla.
Dopo le ultime raccomandazioni, i due uscirono finalmente di casa.
-Secondo te faranno quello che gli abbiamo detto?
-Camilla, sono ragazzi.
-Sì, ma...
-Anche noi ai nostri tempi abbiamo disubbidito ai nostri genitori, quando questi non c'erano. Com'è che si dice? Quando il gatto non c'è...
-Tu facevi così! Io no!
-Ah...quindi, signora Baudino, lei mi dice, che da giovane era una santa?
Camilla non rispose, guardando con occhi gioiosi l'uomo accanto a lei.
-Come immaginavo. Quinto emendamento. Beh, devo dire che lei è molto furba!
-Ho imparato l'arte del mestiere.
Scesero le scale e fecero quattro passi per strada.
-Allora, dov'è che andiamo questa sera?
-In un luogo.
-E non mi puoi proprio dire dove?
-No.
-No?
-Camilla, le domande le faccio io. Tu non sei commissaria...
-Commissario, caso mai.
-Ovviamente, prof!
Stavano per raggiungere il centro di Torino, quando il telefono di Camilla squillò.
-Pronto? Renzo. Ciao, dimmi...Ah...eh, guarda, io sono qui con Gaetano. No, non c'è nessuno a casa. Ma Livietta è con Greg e Tommy. Sì, sono a casa di Gaetano. Ma scusa, tu dove sei?...Cosa significa che la macchina non funziona? Va bene. Va bene! senti, prendiamo un taxi ed arriviamo.
Chiuse la telefonata.
-Cosa succede Camilla?
-Era Renzo.
-L'ho sentito.
-Dice che la sua macchina si è fermata di colpo.
I due si guardarono con aria di frustrazione.
-Prendiamo un Taxi?
-Prendiamo un taxi.
rispose con rassegnazione Gaetano.
Arrivarono in poco tempo in una stazione di servizio.
Renzo era seduto sul cofano della macchina e tamburellava le dita in modo compulsivo.
Accanto a lui una piccola valigetta, forse piena di carte di lavoro.
Li vide arrivare in taxi.
-Abbiamo fatto prima che potevamo.
Renzo guardò la donna da cima in fondo.
-Cosa c'è?
-ma come ti sei conciata?
-Renzo, il fatto che io solitamente giri per casa acqua e sapone, non vuol dire che abbia sempre quell'aspetto.
-Ma ..Ma...
-Allora, hai parlato con un carro attrezzi...un meccanico...
-Camilla, sono le otto di sera. Dove lo trovo un meccanico?
-Non lo so. hai mille conoscenze...a proposito perché non hai chiamato Carmen?
-C...Carmen? Cosa c'entra lei adesso? Spiegamelo.
-Avevi l'appuntamento con lei e sbaglio? In quell'Hotel...te lo devo ricordare io?
-Si..no! Ma Carmen...
-Renzo, è mai possibile che per una volta...una soltanto che dedico a me stessa, tu mi chiami per qualcosa? Oltretutto adesso che non siamo più insieme, le cose te le dovresti sbrigare da te.
-C..Camilla, non ricominciare con questa storia.
-In fin dei conti la macchina l'hai scelta tu. Quindi se si è rotta..
-Se si è rotta, sarebbe colpa mia?
Gaetano sopraggiunse tra i due.
-Smettiamo di alzare i toni ...siamo in un luogo pubblico.
-Altrimenti che cosa fai, poliziotto super più? Chiami la polizia?
Camilla lo guardò male.
-Io sono la polizia, Renzo.
-Ah...scusa! Che poca considerazione che ho di te. Si da il caso che io stia litigando con Camilla, in questo momento.
Camilla lo interruppe.
-Si da il caso Renzo, che tu hai interrotto sul più bello la mia uscita con Gaetano, per poi sentire le tue solite lamentele.
Gaetano controllò l'auto da cima a fondo, mentre i due continuarono a lungo a bisticciare come cane e gatto.
-Credo che ci sia stato un contatto. Ma se l'esperienza mi dà ragione, allora posso metterla in sesto io.
-Sarebbe molto carino da parte tua Gaetano. Così possiamo andare, perché io sto morendo di fame.
-Ah...andavate a cena.
-Perché tu no, Renzo?
-S..Sì. Certo.
-Ecco appunto. Allora smettila di farmi l'interrogatorio.
In pochissimi minuti, Gaetano rimise in sesto il veicolo.
-Fatto. Adesso va che è una meraviglia.
-Oh! Meno male Gaetano!
-Quindi adesso....s..sei pure meccanico.
Camilla andiamo via di qui. Non voglio che Renzo vi rovini la serata. Non ve lo meritate proprio. Dopo tutti questi anni, avete bisogno di un po' di intimitàSalirono di nuovo sul taxi, lasciando solo Renzo con la sua auto.
-Grazie.
-E di cosa?
-Della pazienza che hai. Non tutti gli uomini riuscirebbero a reggere una cosa del genere.
-Non so di cosa tu stia parlando.
-Parlo del fatto che nonostante io abbia chiuso con mio marito, me lo ritrovi sempre in mezzo. E tu non fai nulla...insomma, non ti arrabbi...
-Camilla, hai chiuso con Renzo nemmeno da sei ore. Credo che nei prossimo giorni, o settimane me lo ritroverò spesso "tra i piedi". Ma a me non importa.
-Non ti importa?
-No! E sai perché? Perché sono i momenti che spendo con te e con Tommy che ... che ...
Si avvicinò alla donna.
-Che?
-Che mi fanno dimenticare tutte le altre arrabbiature.
Lei sorrise.
Il resto del viaggio lo passarono allegramente. Parlando con spensieratezza, tenendosi la mano.
Lei era rossa in viso, leggermente imbarazzata, ma i suoi occhi erano ardenti, e lo intrigavano.
Gaetano invece la guardava, la osservava, cercando di memorizzare ogni minimo particolare del suo viso.
Il tempo sembrava essere stato clemente con lei. Certo, dieci anni erano passati...ma non solo per Camilla!
Ma forse, erano stati proprio quei dieci anni, di intenso desiderio e attesa, che aveva reso il loro legame così indissolubile.
Lui era cambiato. Si era trasformato.
Questo ed altro per la sua Camilla.
Lei invece, aveva iniziato a vivere in alcune eterne indecisioni, e sentiva sempre più stretta la vita familiare che aveva condotto fino a quel momento.
La macchina si fermò davanti al ponte Vittorio Emanuele.
-Siamo arrivati.
-Ma...non vedo nessun ristorante qui. Gaetano io sto davvero morendo di fame.
-Se sai essere paziente, avrai anche la cena.
-Anche?
Camilla rise di buon gusto.
Passeggiarono tenendosi la mano, senza mai lasciarsi.
Era notte, e il buio sembrava predominare ovunque, tranne che su quel ponte. Magico, e rilassante.
I lampioni si riflettevano sul pelo dell'acqua, e creavano dei bellissimi effetti di luce.
-Ti ho già detto che questa sera sei bellissima?
-Probabile...
- Sai Camilla, io devo dirti una cosa.
-Una soltanto, commissario?
-Beh...è la prima di una lunga lista.
-...-
-Quando mi misi con Eva, io avevo già assaporato il tuo carattere; la tua tenacia, il tuo coraggio...ma anche la tua fragilità. Tu eri come una farfalla, in balia di mille venti. E io ero come un povero uccellino che non aveva ancora capito come spiccare il volo.
-Però, complimenti per le similitudini!
-Non pensavo realmente a quello che stavo facendo. Non almeno con Eva. Non era Eva che volevo. E lei lo ha capito subito. Ha capito di non essere lei l'oggetto dei miei desideri, e forse, sogni più proibiti. Quando è nato Tommy... Quando me l'ha presentato...
-Gaetano, Tommy è un bambino così...
-Sì. Lo so. ma volevo ...io avrei voluto che fosse stato tuo.
Quelle parole spiazzarono la donna.
Camilla, quest'uomo fa davvero sul serio. Lui ti ama alla follia. Vedi di non fare cavolate!-Oggi ho parlato con Eva. Sai, le ho parlato di noi.
-Di noi?
- Sì. Camilla, lo so di non essere bravo con le parole. Forse non come uno dei poeti che tu insegni a scuola. Ma io sono innamorato. Sono dieci anni che sono innamorato della stessa donna. Questa donna mi fa impazzire. Mi fa voglia di baciarla, abbracciarla, stringerla tra le mie braccia... la desidero e la voglio solo per me. Le sue labbra sono come il velluto, e i suoi occhi sono due soli. I suoi capelli sono così perfetti nella loro imperfezione...e il suo corpo..
Camilla, ma cosa aspetti? Datti una mossa. Hai molto tempo in arretrato da recuperare con quest'uomo. Il tuo uomo.Non lo fece nemmeno finire di parlare. Si avvicinò a lui, senza mai smettere di guardarlo negli occhi.
I loro visi furono a così pochi centimetri l'uno dall'altro, che Gaetano riuscì a sentire il battito accelerato del cuore della donna.
Le loro fronti si toccarono, e le loro labbra si sfiorarono.
Un secondo di timidezza, insicurezza.
Poggiò le sue labbra su quelle dell'uomo. Un secondo. senza pensieri.
Poi lui rispose, e il bacio si fece più intenso e pieno di carattere.
Il bacio si fece quasi feroce, passionale.
Tutti e due avevano troppo voglia l'uno dell'altro.
Il loro bacio divenne quasi una necessità.
Farfalle nello stomaco, ormoni a duemila e felicità alla massima potenza.
Gaetano strinse la donna a sé, quasi per non farsela più scappare.
-Gaetano, devo dirti una cosa...
Non aveva più fiato, non aveva più ossigeno. Era piacevolmente sconvolta.
-Camilla..non ora.
-Ti prego...
TBC
Edited by Anya Dei - 20/9/2015, 11:14