scusate per la quasi infinita attesa. Il capitolo che sto per postare addirittura era già pronto quando ho postato l'altro. Volevo lasciare un po' di spazio tra l'uno e l'altro ma mai avrei pensato volontariamente a tutta questa attesa. L'angoscia ancora regna sovrana ahimè, ma ci saranno tempi migliori
E' notte fonda, la stessa notte dopo che Gaetano è uscito, siamo vicini all'alba quasi...
Squillo di telefono. Casa Baudino.
Camilla si è addormentata da poco ma è un sonno profondo dovuto alla stanchezza, quindi risponde con la testa un po' intontita senza vedere il nome sull'apparecchio.
C " Pronto?"
G" Camilla presto! devi raggiungermi, ti aspetto a casa, devo parlarti di una cosa importante"
C " Gaetano!.. A casa tua? A quest'ora?"
G" Presto, devi fare presto"
C " Gaetano? Ma cosa è successo? ...Gaetano?" ma non c'è più nessuno in linea, evidentemente ha attaccato subito, senza altre spiegazioni.
Con il cuore a mille dovuto al risveglio brusco e all'agitazione per l'emergenza, Camilla in poco tempo si presenta davanti alla porta di Gaetano, bussa alquanto allarmata dall'urgenza avvertita nella sua voce prima al telefono e dall'orario della chiamata. Naturalmente si chiede la ragione di tutto questo.
Gaetano apre e allunga una mano tirando dentro Camilla per un braccio. Richiude la porta e subito l'attira a sé in un grande abbraccio che le lascia una strana impressione, come se avesse avuto paura di non vederla più ed ora si stesse tranquillizzando.
Dopo un paio di secondi in cui resta paralizzata tra le sue braccia, ancora sgomenta per tutta la situazione, Gaetano la prende per mano, intreccia le sue dita a quelle di lei e la conduce piano in salotto. Misteriosamente parte una musica in sottofondo...
Video< ma chi l'ha accesa? > si chiede ma soprattutto < che succede? >
sta per porre ad alta voce questa domanda quando ad un tratto lui le posa un dito sulle labbra.
G" "Shhh amore mio, ora non parlare ti prego, stasera non ho bisogno di parole. Mi è rimasto poco tempo ma ho bisogno di te"
Camilla stranamente gli ubbidisce, non è da lei fare qualcosa senza fare domande, senza capire il perché ma non riesce a resistere alla preghiera che ha letto negli occhi dell' uomo che ama, in fondo ha un debito enorme con lui, per la pazienza e la tenacia con cui l'ha amata e attesa in tutti questi anni. Non si spiega il senso delle sue parole ma ha deciso di accantonare il problema per il momento ; in questo momento non riesce a concentrarsi su altro che non siano i suoi occhi (che non la lasciano un secondo ) e le sue mani che nel frattempo le hanno sfilato il cappotto e attirata a sé prendendola dai fianchi: quando poi ha iniziato a baciarla, si è arresa completamente, ha spento il cervello e zittito quella voce nella testa che continuava ad allarmarla. Le mani dell'uomo scorrono su e giù sulla sua schiena. Poi con una Gaetano si avventura sotto la maglia che Camilla ha infilato al volo prima di uscire e non trovando alcun ostacolo, perché per la fretta non ha indossato altro, si impadronisce di un seno e inizia a palparlo. Come le altre volte le sensazioni che le mani di quest'uomo riescono ad accendere esplodono in lei; è pronta a donarsi completamente ma poi in un attimo di raziocinio le balena in testa l'assurdità di tutta la situazione.
E' corsa da lui perché sembrava fosse accaduto qualcosa di grave o che qualcosa di grave stesse per accadere ma ora invece di ricevere spiegazioni si ritrova stretta tra le sue braccia. Non è una situazione spiacevole, anzi ma...ma...si c'è molto di più di qualcosa che non quadra e la sua testa non può smettere di funzionare e porsi domande solo perché le gambe invece sono diventate di gelatina. E poi questo strano presentimento, avvertito già dalla telefonata, il sollievo che gli ha letto negli occhi quando l'ha vista ma anche la paura e la sensazione che lui voglia andare quasi di fretta, come se potesse svanire da un momento all'altro...così come è svanita la musica...e ora... anche la luce..
< ma cos'è questo buio?>
"Gaetano?
< sto sentendo freddo>
Il respiro lascia una nuvola di vapore nell'aria gelida della stanza
"Gaetano? Dove sei?"
Ora nella sua voce si avverte paura, si guarda intorno, senza vedere nulla anche se gli occhi piano si stanno abituando all'assenza di luce. Ma non alla repentina solitudine e al senso di vuoto intorno a sé.
Si gira e si rigira...un attimo..ma è sdraiata! Dove si trova? In un letto, apre piano gli occhi, è il suo letto. Piano riemerge dall'oblio e si rende conto di dove si trova e di cosa ha vissuto: un sogno, un incubo quasi, visto il batticuore che ancora sta provando. Alza la testa, continua a guardarsi intorno, al buio, riconoscendo le ombre familiari della sua stanza ma continuando stupidamente a cercare Gaetano anche se sa che non può esserci. Potrebbe chiamarlo al telefono, sentire la sua voce la calmerebbe subito ma dopo un occhiata all'orologio del comò, desiste. < starà dormendo certamente e svegliarlo solo per rassicurarmi sarebbe una cattiveria>. Senza pensare poi alla figura da bambina che ci farebbe. La ragione le dice che è tutto apposto, lui è andato via, al sicuro a casa sua e lei ha avuto solo un incubo.
Si ristende, tira su le coperte fin sotto il mento ma gli occhi continuano sbarrati a fissare il soffitto.
E' troppo agitata ancora per riprendere sonno e non lo farà più per il resto della notte restando a rimuginare sul sogno, provando a concentrarsi solo sulla parte piacevole ma non riuscendo a cancellare la sensazione di pericolo che anche se ora è sveglia, continua a sentire.